Spesso ci troviamo di fronte all'utilizzo di modulistica che reperiamo on line di qua e di la. Vorrei chiarire se possibile in questo argomento che differenza c'è tra un modulo "scritto" in formato PDF e uno "disegnato" in formato JPG e del perchè è essenziale che sia in PDF.
Quando vediamo un'immagine sul web, può essere di due tipi: Vettoriale o Bitmap. Che differenza c'è?
E' molto semplice. Il formato bitmap è semplicemente una matrice di punti come lo schermo televisivo, come un poster murale, come un foglio stampato dalla stampante.
Il che significa che questa matrice di punti avrà una "densità" misurata in vari modi. In pixel, in dpi ecc. a seconda del "mezzo" dove viene visualizzato/stampato.
Ad ogni modo è chiaro che modificare un file in formato bitmap vuol dire "disegnarci sopra", oppure modificandone le dimensioni vuol dire alterare la densità dei punti e quindi comprometterne l'aspetto.
Facciamo qualche esempio per capire il concetto.
Una fotografia digitale ha di solito un'alta densità di punti ed è per questo che "pesa" tanto in Kbyte. Una foto presa da internet di solito ha una densità molto bassa e pesa molto meno.
La differenza che se prendo una foto da internet e la ingrandisco la vedrò "sgranata" e brutta. Mentre sul monitor posso ingrandire anche di 10 volte una foto digitale scaricata dalla macchina fotografica digitale. La prima pesa pochi Kbyte, la seconda qualche Mbyte. La densità è il motivo.
Come fotografiamo un tramonto possiamo "fotografare" documento quindi, ma avremo il limite di non poterlo modificare, un peso in Kbyte normalmente molto più grande e l'impossibilità di modificarne le dimensioni. Inoltre stampandolo non avremo dei caratteri ben leggibili come avviene nei fax per capirci.
La fotografia ai documenti si può fare per esempio "passandoli" con lo scanner.
Per capire ancora meglio il formato bitmap basta fare un semplice esperimento. Quando vi capita di passare accanto a un manifesto di quelli enormi attaccati per le nostre strade, avvicinatevi a pochi centimetri. Vedrete che l'immagine è in realtà composta di "puntoni" anche abbastanza grossi. Basta allontanarsi di 10-20 centimetri per vedere un'immagine compatta.
Per questo motivo negli anni '90 fu inventato il formato "vettoriale", dove le linee, i caratteri e i colori sono "descritti" da un linguaggio che si chiama "postscript".
In questo modo i file pesano pochissimo (sono un listato di testo), sono ingrandibili a piacimento senza alcuna perdita di qualità e sono modificabili (anche se pochi sanno come si fa).
Il formato più diffuso per i file postscript è appunto il PFD o Portable Document Format.
Il programma di default che viene utilizzato normalmente per aprire questi files è Adobe® Acrobat® o Anteprima® per gli utenti Mac.
Pochi sanno che Acrobat esiste in versione "Professional" la quale consente di "fabbricare" e modificare i file PDF esistenti.
Va da se che il formato ideale per distribuire documenti leggeri e senza difficoltà di lettura sia proprio il PDF evitando di usare "fotografie" di documenti in formato JPG
Quando vediamo un'immagine sul web, può essere di due tipi: Vettoriale o Bitmap. Che differenza c'è?
E' molto semplice. Il formato bitmap è semplicemente una matrice di punti come lo schermo televisivo, come un poster murale, come un foglio stampato dalla stampante.
Il che significa che questa matrice di punti avrà una "densità" misurata in vari modi. In pixel, in dpi ecc. a seconda del "mezzo" dove viene visualizzato/stampato.
Ad ogni modo è chiaro che modificare un file in formato bitmap vuol dire "disegnarci sopra", oppure modificandone le dimensioni vuol dire alterare la densità dei punti e quindi comprometterne l'aspetto.
Facciamo qualche esempio per capire il concetto.
Una fotografia digitale ha di solito un'alta densità di punti ed è per questo che "pesa" tanto in Kbyte. Una foto presa da internet di solito ha una densità molto bassa e pesa molto meno.
La differenza che se prendo una foto da internet e la ingrandisco la vedrò "sgranata" e brutta. Mentre sul monitor posso ingrandire anche di 10 volte una foto digitale scaricata dalla macchina fotografica digitale. La prima pesa pochi Kbyte, la seconda qualche Mbyte. La densità è il motivo.
Come fotografiamo un tramonto possiamo "fotografare" documento quindi, ma avremo il limite di non poterlo modificare, un peso in Kbyte normalmente molto più grande e l'impossibilità di modificarne le dimensioni. Inoltre stampandolo non avremo dei caratteri ben leggibili come avviene nei fax per capirci.
La fotografia ai documenti si può fare per esempio "passandoli" con lo scanner.
Per capire ancora meglio il formato bitmap basta fare un semplice esperimento. Quando vi capita di passare accanto a un manifesto di quelli enormi attaccati per le nostre strade, avvicinatevi a pochi centimetri. Vedrete che l'immagine è in realtà composta di "puntoni" anche abbastanza grossi. Basta allontanarsi di 10-20 centimetri per vedere un'immagine compatta.
Per questo motivo negli anni '90 fu inventato il formato "vettoriale", dove le linee, i caratteri e i colori sono "descritti" da un linguaggio che si chiama "postscript".
In questo modo i file pesano pochissimo (sono un listato di testo), sono ingrandibili a piacimento senza alcuna perdita di qualità e sono modificabili (anche se pochi sanno come si fa).
Il formato più diffuso per i file postscript è appunto il PFD o Portable Document Format.
Il programma di default che viene utilizzato normalmente per aprire questi files è Adobe® Acrobat® o Anteprima® per gli utenti Mac.
Pochi sanno che Acrobat esiste in versione "Professional" la quale consente di "fabbricare" e modificare i file PDF esistenti.
Va da se che il formato ideale per distribuire documenti leggeri e senza difficoltà di lettura sia proprio il PDF evitando di usare "fotografie" di documenti in formato JPG