In un condominio recentemente acquisito furono svolti lavori di messa in sicurezza di alcuni balconi privati (privi di frontalini o di altre parti di interesse condominiale) , e i condòmini interessati si rivolsero all'allora amm.re , che raccolse le adesioni (telefoniche) dei privati interessati e gestì il rapporto con l'unica impresa esecutrice, sino al saldo della stessa.
Al momento del saldo ...uno dei condòmini (lo chiamiamo Rossi) che aveva beneficiato della messa in sicurezza nega di aver dato all'Amm.re la propria adesione e si rifiuta di pagare la propria parte.
L'amm.re "risolve" il problema verbalizzando nell'ultima assemblea da lui tenuta che i lavori a beneficio di Rossi ...vadano ripartiti per tabella di proprietà generale (!!!).
La generalità dei condòmini non afferra al momento il significato e le conseguenze economiche della "delibera" e questa passa e viene appunto verbalizzata.
Subito dopo l'amm.re diviene irreperibile, viene revocato e sono nominata io quale nuovo amm.re.
Dopo aver risolto problemi ancora maggiori, alcuni condòmini tornano a riflettere sulla iniquità di questa "delibera" che vede ciascuno di loro pagare i propri balconi e poi, pro-quota, i balconi di Rossi.
Ora questi signori mi chiedono di inserire la revisione di questa "delibera" all'odg della prossima assemblea, e poichè è il classico caso di "questione di principio" tra persone garbate ma molto combattive.... vorrei evitare che dalle impuntature reciproche scaturisse soltanto una vertenza giudiziale, e ancor più che ne scaturisse una vertenza che vedesse il condominio soccombente.
Ho ragionato sulla questione e in piena coscienza la vedo così :
prendendo per buono che il Rossi non abbia effettivamente commissionato il lavoro sui propri balconi, poichè i lavori riguardavano soltanto parti PRIVATE (e di alcuni condòmini soltanto) , io parto dal presupposto che l'ex amm.re abbia operato NON in tale qualità, bensì come semplice mandatario dei singoli privati (tanto quanto sarebbe accaduto se, per dire, lo avessero incaricato di prenotare una crociera).
Da questa precisazione di ruoli e contenuti dell'incarico deriva una conseguenza importante, e cioè:
- se l'amm.re avesse agito in quanto tale , ossia come rappresentante del condominio, evidente che l'impuntatura di Rossi comporterebbe la citazione in giudizio del Condominio, il quale dovrebbe poi chiamare in causa l'ex amm.re a titolo di rivalsa;
- se l'amm.re , invece, ha agito totalmente al di fuori delle proprie potestà gestorie e quale semplice mandatario di alcuni privati per questioni private..... l'eventuale azione legale di Rossi dovrebbe rivolgersi solo ed esclusivamente verso l'ex amm.re a titolo personale, e non quale rappresentante del condominio. Con conseguente possibilità del condominio, anche ove citato in giudizio dal Rossi, di scrollarsi immediatamente di dosso la questione, eccependo la totale carenza di legittimazione passiva.
Ringrazio chiunque abbia avuto la pazienza di leggere tutto e voglia aggiungere proprie osservazioni.
Al momento del saldo ...uno dei condòmini (lo chiamiamo Rossi) che aveva beneficiato della messa in sicurezza nega di aver dato all'Amm.re la propria adesione e si rifiuta di pagare la propria parte.
L'amm.re "risolve" il problema verbalizzando nell'ultima assemblea da lui tenuta che i lavori a beneficio di Rossi ...vadano ripartiti per tabella di proprietà generale (!!!).
La generalità dei condòmini non afferra al momento il significato e le conseguenze economiche della "delibera" e questa passa e viene appunto verbalizzata.
Subito dopo l'amm.re diviene irreperibile, viene revocato e sono nominata io quale nuovo amm.re.
Dopo aver risolto problemi ancora maggiori, alcuni condòmini tornano a riflettere sulla iniquità di questa "delibera" che vede ciascuno di loro pagare i propri balconi e poi, pro-quota, i balconi di Rossi.
Ora questi signori mi chiedono di inserire la revisione di questa "delibera" all'odg della prossima assemblea, e poichè è il classico caso di "questione di principio" tra persone garbate ma molto combattive.... vorrei evitare che dalle impuntature reciproche scaturisse soltanto una vertenza giudiziale, e ancor più che ne scaturisse una vertenza che vedesse il condominio soccombente.
Ho ragionato sulla questione e in piena coscienza la vedo così :
prendendo per buono che il Rossi non abbia effettivamente commissionato il lavoro sui propri balconi, poichè i lavori riguardavano soltanto parti PRIVATE (e di alcuni condòmini soltanto) , io parto dal presupposto che l'ex amm.re abbia operato NON in tale qualità, bensì come semplice mandatario dei singoli privati (tanto quanto sarebbe accaduto se, per dire, lo avessero incaricato di prenotare una crociera).
Da questa precisazione di ruoli e contenuti dell'incarico deriva una conseguenza importante, e cioè:
- se l'amm.re avesse agito in quanto tale , ossia come rappresentante del condominio, evidente che l'impuntatura di Rossi comporterebbe la citazione in giudizio del Condominio, il quale dovrebbe poi chiamare in causa l'ex amm.re a titolo di rivalsa;
- se l'amm.re , invece, ha agito totalmente al di fuori delle proprie potestà gestorie e quale semplice mandatario di alcuni privati per questioni private..... l'eventuale azione legale di Rossi dovrebbe rivolgersi solo ed esclusivamente verso l'ex amm.re a titolo personale, e non quale rappresentante del condominio. Con conseguente possibilità del condominio, anche ove citato in giudizio dal Rossi, di scrollarsi immediatamente di dosso la questione, eccependo la totale carenza di legittimazione passiva.
Ringrazio chiunque abbia avuto la pazienza di leggere tutto e voglia aggiungere proprie osservazioni.