vi spiego in breve le molteplici perplessità. In modo da essere breve, conciso ed esaustivo.
Situazione ad oggi: immobile di tre livelli con propria corte, su uno solo dei 4 lati del fabbricato il primo livello è sottoposto al fronte strada. In catasto esiste la dicitura seminterrato S1. Immobile costruito prima con una semplice concessione per abitazione rurale (mai portata a termine visto che a seguito di questa concessione sono stati costruiti contestualmente i primi due livelli), prima del 1982 si effettua la sopraelevazione per la costituzione di un'ultimo livello, ad oggi il terzo.
Richiesta di concessione edilizia in sanatoria ai sensi della L.47/85, avvenuta valutazione e rilascio nel 2009 della concessione con unico numero di protocollo e numeri progressivi a indicare le singole unità abitative per cui viene rilasciata la concessione in sanatoria.
Consegnati due documenti per ogni unità abitativa:
- attestazione rilascio Concessione Edilizia in sanatoria con tanto di marca da bollo;
- consegna con timbro comunale di data rilascio degli elaborati grafici svolti poco tempo prima dal tecnico che ha seguito il rilascio della concessione (diverso dal tecnico che fece la richiesta).
Esistono due errori grossolani:
1) gli elaborati grafici del tecnico non sono rispondenti alla realtà per, seppure piccole ma consistenti imprecisioni:
- il cornicione del fabbricato non è disegnato su tutti e quattro i fronti del fabbricato;
- la linea di terra da cui si tiene conto come punto di partenza per il calcolo fino all'estradosso del solaio di copertura delle altezze massime previste dal p.r.g. e dal r.e.c. non è quella effettiva;
-l'altezza del primo livello è stata maggiorata sull'elaborato rispetto alla realtà
2) il titolo di concessione edilizia in sanatoria ha come identificativi catastali delle unità abitative una diversa attribuzione dei sub rispetto a quanto riportato in catasto.
Cioè, per intenderci, se il seminterrato porta sub.1 la concessione dichiara quello come sub.2;
Attualmente è stata richiesta rettifica del titolo dai proprietari allo sportello unico per l'edilizia.
Per gli elaborati grafici non si sa come procedere, molti dei tecnici a cui i proprietari si sono rivolti non sono sembrati entusiasti del lavoro e hanno cercato di svincolarsi dall'impegno, forse eccessivamente lavorata per qualunque richiesta di remunerazione, chi lo sa??!!
Il problema in realtà è che il fabbricato a tutt'oggi non è in possesso del certificato di agibilità perchè per riceverlo al comune tra gli altri documenti da fornire hanno richiesto il deposito al genio civile dei calcoli strutturali del fabbricato.
I proprietari a sentire la cifra blu che avrebbero dovuto spendere se ne sono visti bene dal procedere e conferire l'incarico al professionista ablitato.
Fermo restando che il c.d.a. è obbligatorio, e che senza quello ogni richiesta di opere edili interne (manutenzione ordinaria, straordinaria, diversa distribuzione spazi interni, frazionamento unità abitativa) potrebbe non essere conclusa perchè come da art.24 e ss. del D.p.r. 380/01 si hanno 15 giorni dalla data di ultimazione lavori per richiederlo pena sanzione da 77 a 464€.
Tutto questa premessa per raccontarvi che il proprietario dei locali al piano seminterrato ha intenzione di frazionare la sua unità abitativa in due data la consistente quadratura, circa 120mq. Che è intenzionato a fare dei lavori per successivamente fittare ad uso ufficio. Per questo però vuole prima la conferma che non ci siano intoppi per gli affittuari quando dovranno effettuare tutte le richieste di rito ai vari enti comunali e non.
Senza contare il passaggio catastale da A/2 a A/10.
Potete in qualche modo fornirmi una rassegna di quanto sia necessario produrre per gli affittuari per installarsi come ufficio??? Grazie a chiunque abbia voglia e tempo di aiutarmi!
Situazione ad oggi: immobile di tre livelli con propria corte, su uno solo dei 4 lati del fabbricato il primo livello è sottoposto al fronte strada. In catasto esiste la dicitura seminterrato S1. Immobile costruito prima con una semplice concessione per abitazione rurale (mai portata a termine visto che a seguito di questa concessione sono stati costruiti contestualmente i primi due livelli), prima del 1982 si effettua la sopraelevazione per la costituzione di un'ultimo livello, ad oggi il terzo.
Richiesta di concessione edilizia in sanatoria ai sensi della L.47/85, avvenuta valutazione e rilascio nel 2009 della concessione con unico numero di protocollo e numeri progressivi a indicare le singole unità abitative per cui viene rilasciata la concessione in sanatoria.
Consegnati due documenti per ogni unità abitativa:
- attestazione rilascio Concessione Edilizia in sanatoria con tanto di marca da bollo;
- consegna con timbro comunale di data rilascio degli elaborati grafici svolti poco tempo prima dal tecnico che ha seguito il rilascio della concessione (diverso dal tecnico che fece la richiesta).
Esistono due errori grossolani:
1) gli elaborati grafici del tecnico non sono rispondenti alla realtà per, seppure piccole ma consistenti imprecisioni:
- il cornicione del fabbricato non è disegnato su tutti e quattro i fronti del fabbricato;
- la linea di terra da cui si tiene conto come punto di partenza per il calcolo fino all'estradosso del solaio di copertura delle altezze massime previste dal p.r.g. e dal r.e.c. non è quella effettiva;
-l'altezza del primo livello è stata maggiorata sull'elaborato rispetto alla realtà
2) il titolo di concessione edilizia in sanatoria ha come identificativi catastali delle unità abitative una diversa attribuzione dei sub rispetto a quanto riportato in catasto.
Cioè, per intenderci, se il seminterrato porta sub.1 la concessione dichiara quello come sub.2;
Attualmente è stata richiesta rettifica del titolo dai proprietari allo sportello unico per l'edilizia.
Per gli elaborati grafici non si sa come procedere, molti dei tecnici a cui i proprietari si sono rivolti non sono sembrati entusiasti del lavoro e hanno cercato di svincolarsi dall'impegno, forse eccessivamente lavorata per qualunque richiesta di remunerazione, chi lo sa??!!
Il problema in realtà è che il fabbricato a tutt'oggi non è in possesso del certificato di agibilità perchè per riceverlo al comune tra gli altri documenti da fornire hanno richiesto il deposito al genio civile dei calcoli strutturali del fabbricato.
I proprietari a sentire la cifra blu che avrebbero dovuto spendere se ne sono visti bene dal procedere e conferire l'incarico al professionista ablitato.
Fermo restando che il c.d.a. è obbligatorio, e che senza quello ogni richiesta di opere edili interne (manutenzione ordinaria, straordinaria, diversa distribuzione spazi interni, frazionamento unità abitativa) potrebbe non essere conclusa perchè come da art.24 e ss. del D.p.r. 380/01 si hanno 15 giorni dalla data di ultimazione lavori per richiederlo pena sanzione da 77 a 464€.
Tutto questa premessa per raccontarvi che il proprietario dei locali al piano seminterrato ha intenzione di frazionare la sua unità abitativa in due data la consistente quadratura, circa 120mq. Che è intenzionato a fare dei lavori per successivamente fittare ad uso ufficio. Per questo però vuole prima la conferma che non ci siano intoppi per gli affittuari quando dovranno effettuare tutte le richieste di rito ai vari enti comunali e non.
Senza contare il passaggio catastale da A/2 a A/10.
Potete in qualche modo fornirmi una rassegna di quanto sia necessario produrre per gli affittuari per installarsi come ufficio??? Grazie a chiunque abbia voglia e tempo di aiutarmi!