giovanni71dp

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Ciao a tutti, sono un nuovo utente, vi seguo già da diverso tempo poiché trovo molto utile il forum.
Come si evince dal titolo del post, io e la mia compagna avremmo intenzione di acquistare una villetta da privato – ci piace davvero tanto - e di dividerla in 2 unità, tenendoci noi la parte più grande e rivendendo successivamente la porzione più piccola. L'immobile si presta benissimo a questa operazione sia per dimensioni che per caratteristiche architettoniche, difatti lo stesso risulta fisicamente già diviso poiché ha accessi indipendenti rispettivamente a nord e a sud con relativo carrabile in entrambi gli ingressi. Malgrado ciò nutriamo alcune perplessità relativamente ad alcuni aspetti che qui di seguito di vi espongo; 1) questione mutuo ipotecario, 2) questione plusvalenza, 3) questione benefici prima casa.

1)questione mutuo ipotecario . Premetto che per effettuare tale operazione dovrei chiedere circa il 60% di mutuo rispetto al valore di acquisto dell'intero immobile,pertanto onde svincolare la nuova particella da ipoteche che mi precluderebbero appunto la vendita dello stesso, che cosa mi converrebbe fare ?
La mia idea era la seguente; dato che l'ipoteca è indivisibile, ritenevo opportuno far espletare le operazioni di frazionamento al proprietario prima dell'atto definitivo - magari inserendo tale circostanza quale condizione sospensiva del negozio - ed una volta conclusa la divisione acquisterei 2 immobili, di cui la porzione maggiore tramite mutuo poiché attribuirei a quest'ultima valore decisamente superiore , mentre l'altra esclusivamente in contanti. Relativamente a quest'ultima circostanza ho il timore tanto di incorrere in impugnazioni da parte di legittimari, i quali potrebbero sostenere che l'acquisto della porzione minore celerebbe donazione indiretta, quanto accertamenti da parte del fisco che potrebbe contestare, relativamente alla medesima unità, l'acquisto ad un prezzo più basso rispetto al mercato. Delucidazione o consigli al riguardo??

2)Questione plusvalenza Dando per buona questa strada una volta conclusi gli acquisti di entrambi gli immobili, qualora trovassi l'acquirente della particella più piccola nel giro di 1 o 2 anni, onde evitare di pagare plusvalenze - che di fatto non ci sarebbero visto che l'immobile principale sarebbe pagato più del suo valore di mercato , compensando quindi l'acquisto della porzione da alienare concluso ad un prezzo più basso - dovrei eleggere quale mia residenza l'appartamento destinato alla vendita per almeno il 50% di tempo più 1 giorno intercorso tra l'acquisto e la vendita. Corretto?,sarei obbligato ad acquistare altro immobile, non mi è chiaro questo punto?

3)relativamente alla questione benefici prima casa potrei intestare un immobile a me stesso ed un altro alla mia compagna, qualora vendessi la casa più piccola prima di 5 anni dovrei corrispondere al fisco la somma pari alla differenza tra imposta di registro al 2% ed imposta di registro ordinaria ??? c'è altro?

Attendo consigli dai più esperti, per favore critiche sulle modalità non sulla opportunità dell'operazione.
grazie
 
una volta conclusa la divisione acquisterei 2 immobili, di cui la porzione maggiore tramite mutuo poiché attribuirei a quest'ultima valore decisamente superiore , mentre l'altra esclusivamente in contanti.
Due considerazioni a questo proposito: dovendo chiedere un mutuo, non sei tu ad attribuire i valori, ma sarà il perito a valutare l’immobile.
Mentre le impugnazioni dei legittimari , non mi paiono un rischio; a quali legittimari ti riferivi ?
Accertamenti da parte del fisco solo se acquisti a meno del valore catastale, che però sarà possibile conoscere solo dopo il frazionamento.
Poi bisogna che il venditore accetti di frazionare prima del rogito, e non è scontato.
Acquistare a prezzo non corretto può essere un problema , e non mi pare saggio.
Ma non hai dato cifre, quindi è difficile capire bene.
dovrei eleggere quale mia residenza l'appartamento destinato alla vendita per almeno il 50% di tempo più 1 giorno intercorso tra l'acquisto e la vendita. Corretto?
Si, per le plusvalenze, ma apri altri fronti problematici.
Se lo fai, non potrai detrarre gli interessi del mutuo , che sarebbe sull'altro immobile.
sarei obbligato ad acquistare altro immobile, non mi è chiaro questo punto?
Se li acquisti tutti tu, no, perché solo uno potrai acquistarlo come prima
casa ( evidentemente quello per cui chiedi il mutuo).
3)relativamente alla questione benefici prima casa potrei intestare un immobile a me stesso ed un altro alla mia compagna, qualora vendessi la casa più piccola prima di 5 anni dovrei corrispondere al fisco la somma pari alla differenza tra imposta di registro al 2% ed imposta di registro ordinaria ??? c'è altro?
Se i soldi li tiri fuori tu, meglio non intestare ad altri; sia perché questa si , sarebbe una donazione verso di lei, che i tuoi eredi potranno impugnare alla tua morte.
Sia per questioni di prudenza ( l'amore non è eterno, e non si sa mai).
Inutile poi acquistare come prima casa un immobile destinato alla vendita, se poi lei deve corrispondere al fisco la differenza tra imposte prima e seconda casa .

In definitiva, secondo me le modalità di acquisto vanno studiate meglio, cercando di non tirare troppo la corda per inseguire risparmi di imposte adesso, che complicano la vita poi.
 
Due considerazioni a questo proposito: dovendo chiedere un mutuo, non sei tu ad attribuire i valori, ma sarà il perito a valutare l’immobile.
Mentre le impugnazioni dei legittimari , non mi paiono un rischio; a quali legittimari ti riferivi ?
Accertamenti da parte del fisco solo se acquisti a meno del valore catastale, che però sarà possibile conoscere solo dopo il frazionamento.
Poi bisogna che il venditore accetti di frazionare prima del rogito, e non è scontato.
Acquistare a prezzo non corretto può essere un problema , e non mi pare saggio.
Ma non hai dato cifre, quindi è difficile capire bene.

Si, per le plusvalenze, ma apri altri fronti problematici.
Se lo fai, non potrai detrarre gli interessi del mutuo , che sarebbe sull'altro immobile.

Se li acquisti tutti tu, no, perché solo uno potrai acquistarlo come prima
casa ( evidentemente quello per cui chiedi il mutuo).

Se i soldi li tiri fuori tu, meglio non intestare ad altri; sia perché questa si , sarebbe una donazione verso di lei, che i tuoi eredi potranno impugnare alla tua morte.
Sia per questioni di prudenza ( l'amore non è eterno, e non si sa mai).
Inutile poi acquistare come prima casa un immobile destinato alla vendita, se poi lei deve corrispondere al fisco la differenza tra imposte prima e seconda casa .

In definitiva, secondo me le modalità di acquisto vanno studiate meglio, cercando di non tirare troppo la corda per inseguire risparmi di imposte adesso, che complicano la vita poi.

Francesca innanzitutto ti ringrazio per la cortese risposta,
-relativamente a quanto da te rilevato, preciso che all’acquisto parteciperemmo Sia io che la mia compagna,nel senso che io farei il mutuo per porzione più grande, mentre lei acquisterebbe l’immobile nato dal frazionamento in contanti, eleggendo quale sua residenza lo stesso,quindi sostanzialmente avremmo 2 prime case, una io e l’altra lei. Infine la cifra ricavata dalla vendita della porzione più piccola servirebbe a diminuire l’entità del mutuo.
- In ordine alla questione perizia della banca, desidererei sapere se il valore individuato dal perito sia vincolante anche per le parti, mi spiego meglio, se pattuisco con il venditore, quale prezzo di vendita una cifra di circa il 30% superiore rispetto a quello rilevato dal perito, la banca non eroga il mutuo richiesto?
-Relativamente alla questione legittimari , mi riferivo ai figli del venditore
-riguardo ai benefici prima casa, la mia compagna si intesterebbe l’immobile più piccolo quale prima casa legittimamente, essendo la proprietaria.Comunque L’intento è di non pagare fin da subito quel 7% in più di imposta di registro, poiché cercheremmo di ricavare questa cifra, proprio dalla vendita.
Da ultimo, ti senti di consigliarmi modalità differenti per affrontare questa operazione?
 
rilevato, preciso che all’acquisto parteciperemmo Sia io che la mia compagna,nel senso che io farei il mutuo per porzione più grande, mentre lei acquisterebbe l’immobile nato dal frazionamento in contanti,
Meglio così, non era chiaro( o io non avevo capito).
se pattuisco con il venditore, quale prezzo di vendita una cifra di circa il 30% superiore rispetto a quello rilevato dal perito, la banca non eroga il mutuo richiesto?
Generalmente la banca finanzia al massimo l’80% del valore più basso tra prezzo di acquisto e valore di perizia. Alcune raramente arrivano al 100%, ma solo in determinate situazioni, con clienti con certe caratteristiche, e a condizioni più onerose.
Quindi, in ipotesi, per una casa che vale 100 (come prezzo “vero” e come valutazione del perito) , ma viene pagata 130, la banca finanzia al massimo l’80 % di 100, quindi 80. Ti bastano, contando che servono anche i soldi per le spese di notaio e le imposte di acquisto?

Direi che l’unico problema riguarda l’entita del mutuo, e la disponibilità del venditore a frazionare prima del rogito.
Tra l’altro, prima del frazionamento sarà difficile fare i conti, perché non noti i valori catastali delle due unità.
Chiariti questi aspetti, ok.

Se ci sono parti esterne, meglio frazionare anche quelle; e stabilire in anticipo quali potrebbero essere le parti comuni, in vista della futura vendita.
 
Se ci sono parti esterne, meglio frazionare anche quelle; e stabilire in anticipo quali potrebbero essere le parti comuni, in vista della futura vendita.
Parole sante!!! Tira una bella rete e accatastata/fatti avcatastare il tutto come ti è più congeniale. Risolvi già buona parte dei problemi!
 

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