• Autore discussione Autore discussione Graziano Cavallini
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    mutuo
Non mi aspettavo di vedere "orde" di fan accampati nel giardino di casa mia. Ma che si aprisse una discussione sull'argomento quello sì. Era mia intenzione pubblicare le analisi su altri prodotti "consigliati" da banche e reti ma, mi par di capire che l'argomento non sia di interesse.
 
lavoro ben fatto...ma molto tecnico.
Io rimango dell'avviso che:
Lavoratore autonomo con variabili di reddito tasso variabile puro ( fatto per il mio :D )
Lavoratore a reddito fisso , alle condizioni proposte oggi tasso fisso al 4%.
Il resto sono variabili che amplificano molto la scelta ma con variabili il piu' delle volte non capite...ricordi i mutui in ECU;)..O in Yen...il CAP e' un bel mutuo se non appioppano l'assicurazione...per il resto devo dirti bravo.:ok:
 
Buono il lavoro di analisi di Cavallini, esatte le considerazioni di Boschini.
Ritengo però assolutamente necessario (soprattutto per i fruitori di mutui) consigliare decisamente e con determinazione i percettori di reddito fisso moderato, verso un mutuo CAP o a tasso fisso, in quanto sovente una evoluzione in pericolosa salita dei tassi metterebbero in grave crisi i percettori di mutui a tasso variabile puro, come già avvenuto in passato.
 
Buono il lavoro di analisi di Cavallini, esatte le considerazioni di Boschini.
Ritengo però assolutamente necessario (soprattutto per i fruitori di mutui) consigliare decisamente e con determinazione i percettori di reddito fisso moderato, verso un mutuo CAP o a tasso fisso, in quanto sovente una evoluzione in pericolosa salita dei tassi metterebbero in grave crisi i percettori di mutui a tasso variabile puro, come già avvenuto in passato.

Concordo con la tua affermazione anche se l'analisi di quanto sarebbe accaduto finora dimostra che il "tetto massimo" non sarebbe servito. Di più il cliente potrebbe gestire il rischio del tasso variabile senza dover pagare alla banca "il trasferimento del rischio". Basterebbe che il cliente mettesse da parte la differenza tra la rata a tasso fisso e quella a tasso variabile per poi utilizzarla quando i tassi salgono. Capisco che è difficile non spendere quei soldi ma se sono disposto a "darli alla banca" posso anche gestirli per "coprire il rischio" di aumento dei tassi. In questo modo potrebbe succedere che una parte dei soldi destinati alla banca mi restino in tasca.
 
Ritengo che "quanto accaduto" poteva accadere in maniera diversa e più drammatica.
Il percettore di redditi fissi moderati, non può permettersi tale rischio.
L'ultima considerazione sulla gestione del probabile (o improbabile) risparmio la ritengo difficilmente adottabile dai soggetti interessati.
 
Basterebbe che il cliente mettesse da parte la differenza tra la rata a tasso fisso e quella a tasso variabile per poi utilizzarla quando i tassi salgono
:roll::roll::roll:

se quel cliente fossi io, non riuscirei a tenere i soldi da parte. Se uscisse una qualsiasi occasione per spenderli o una spesa improvvisa.... addio soldini!
 
ma una bell'analisi tra fisso e variabile? con i tassi di adesso io sto chiedento un fisso, primo o poi i tassi saliranno inevitabilmente e un tasso fisso così non lo vedremo per un po.
la domanda che mi son posta pero è.....con il fisso ora spenderei un po di piu (anche se ipotesi con il variabile con cap, mi portavo a una rata piu alta arrivata al tetto), ma sul lungo periodo non dovrei recuperare su questo impatto iniziale?
 
questo argomento interessa anche me.

Il problema è che chi ha un rogito da qui a 6 mesi, come deve orientarsi? con quali tassi?
 

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