Carla.ro

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Privato Cittadino
Buongiorno,
vi scrivo per sottoporvi la problematica spinosa in cui mi sto trovando nell'acquisto di un immobile in Roma.
Nel mese di luglio 2023, la parte venditrice, prima di mettere in vendita l'immobile, ha affidato ad un professionista il compito di regolarizzare l'appartamento in quanto, la planimetria catastale presentava un balcone non presente. (il palazzo è del 1963).
Il professionista ha provveduto a fare una scia in sanatoria (ROMA), è emerso però che non via sia negli archivi il progetto originale, e dunque non si è potuto verificare se questo balcone era previsto o no originariamente. La scia è stata eseguito e la parte venditrice ha provveduto a pagare quanto necessario. L'attuale planimetria catastale è dunque corrispondente allo stato di fatto. Sentito il professionista incaricato, questo mi ha confermato di aver fatto la pratica così come previsto.
Spiegata la fattispecie al notaio incaricato per il rogito, ci ha suggerito di verificare se la tipologia di sanatoria richiedesse o meno la richiesta di una nuova agibilità.
Vi chiedo dunque consigli e pareri in merito.
Resto ovviamente a disposizione per fornire maggiori dettagli.
Grazie in anticipo a chiunque mi risponderà!

Carla
 

Carla.ro

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Sono riuscita a mettermi in contatto con l'ufficio competente della Prefettura. Il collaudo risulta annotato nel registro ma loro non dispongono di nessuna documentazione (possono rilasciarmi attestazione dell'annotazione). Da quanto riferito dal funzionario ante 1971 non vi era nessun obbligo di consegna di documentazione e di archiviazione. Non penso che vi sia altro modo per risalire a questo progetto originario...

Era vistato dal prefetto e una copia allegata all' agibilità e una all'ex genio civile.
Purtroppo nell'agibilità che mi è stata condivisa vi è indicato solo il numero del collaudo e la data. Come ultimo tentativo dovrei provare a contattare il genio civile ma non dovrebbe non rientrare nelle sue competenze visto che si tratta di un collaudo del 1964? La ringrazio!
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Purtroppo nell'agibilità che mi è stata condivisa vi è indicato solo il numero del collaudo e la data. Come ultimo tentativo dovrei provare a contattare il genio civile ma non dovrebbe non rientrare nelle sue competenze visto che si tratta di un collaudo del 1964? La ringrazio!
Se sta in Prefettura non sta al Genio.

In quegli anni lì si depositava alla Prefettura.
 

Carla.ro

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Se sta in Prefettura non sta al Genio.

In quegli anni lì si depositava alla Prefettura.
Purtroppo ho sentito la prefettura e loro hanno i registri in cui è annotato il collaudo ma non disegni progetti etc. nella certificazione che rilasciano dichiarano questo:

Prefettura NON e' ni possesso di nessun tipo di documento o progetto strutturale,
architettonico e tecnico
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
la tipologia di sanatoria richiedesse o meno la richiesta di una nuova agibilità.
Io resto dell'idea che se il palazzo disponeva già del certificato di abitabilità (ora agibilità) non serve.

E' sufficente l'asseverazione del tecnico che ha predisposto la Scia a sanatoria che non è stata alterata la salubrità degli ambienti e i requisiti necessari per l'agibilità.

Da dire oltre solo a titolo di cronaca che è stata scelta la strada più giusta ed onerosa per correggere la mancanza del balcone nello stato di fatto pur risultante in planimetria, ma nulla esclude che sia stato un errore del tecnico che ha presentato il primo accatastamento

(visto che i balconi si trovano a piani alterni), una volta predisponevano il piano tipo della colonna e poi facevano un copia e incolla per ritrovarsi il disegno già pronto ............ magari nel disegno non è stato tolto il balcone).

Molte di queste situazioni sono state risolte con una semplice "esatta rappresentazione grafica"

Lascio agli esperti gli approfondimenti tecnici, la mia è solo una semplice costatazione o considerazione.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Io resto dell'idea che se il palazzo disponeva già del certificato di abitabilità (ora agibilità) non serve.

E' sufficente l'asseverazione del tecnico che ha predisposto la Scia a sanatoria che non è stata alterata la salubrità degli ambienti e i requisiti necessari per l'agibilità.

Lascio agli esperti gli approfondimenti tecnici, la mia è solo una semplice costatazione o considerazione.
Bravo, sono della tua stessa idea, tuttavia se la SCIA ha comportato modifica degli impianti, almeno allegare la 37/08 andrebbe fatto.
Molte di queste situazioni sono state risolte con una semplice "esatta rappresentazione grafica"
Dicitura prevista per gli accatastamenti, ma il senso è lo stesso: urbanisticamente implicherebbe almeno una SCIA in sanatoria (tipo art. 37, per capirci).

Tuttavia, se il fabbricato è in c.a. è un conto; se in muratura, un altro.

In c.a. ad esempio, a rigore, sarebbe necessario andarsi almeno a vedere gli elaborati strutturali (se c'era o meno il balcone), o magari leggendo il collaudo se si fa un cenno a questi balconi...

Comunque, solitamente sono cose da concordare (o andarsi a giocare) col tecnico comunale.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
sarebbe necessario andarsi almeno a vedere gli elaborati strutturali (se c'era o meno il balcone), o magari leggendo il collaudo se si fa un cenno a questi balconi...

Comunque, solitamente sono cose da concordare (o andarsi a giocare) col tecnico comunale.
Non dimenticarti che parliamo di Roma e non di un comune di provincia, chi lavora qui come tecnico sà cosa significa interfacciarsi con l'ufficio tecnico, il dipartimento e tutta la miriade di uffici a decoro dell'urbanistica.

La teoria è giusta ma metterla in pratica qui più delle volte è mission impossible
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Non dimenticarti che parliamo di Roma e non di un comune di provincia, chi lavora qui come tecnico sà cosa significa interfacciarsi con l'ufficio tecnico, il dipartimento e tutta la miriade di uffici a decoro dell'urbanistica.

La teoria è giusta ma metterla in pratica qui più delle volte è mission impossible
Dicevo in generale infatti ;)
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Da quanto riferito dal funzionario ante 1971 non vi era nessun obbligo di consegna di documentazione e di archiviazione.
La l. 1086/1971 aggiorna solamente il R.D. 2229/1939 aggiungendo le strutture metalliche.

La prefettura vistava la denuncia dei lavori e il collaudo. Di norma una copia in originale del collaudo è nell' agibilità mentre una seconda all' ufficio preposto alle strutture. Qui dipende dalle usanze locali e in seguito regionali, ma lo trovi o all' ex genio civile a all' ufficio comunale preposto (tipo ufficio sismica).
A te comunque non interessa troppo il collaudo che è il documento finale ma gli elaborati della denuncia dei lavori che è l' atto iniziale che dovrebbe essere depositato sempre o all' ex genio civile o all' ufficio comunale preposto (tipo ufficio sismica).

Resta il fatto che ormai è stata presentata una sanatoria e se non è stato leso il rapporto aero illuminante del locale che affaccia sul balcone che non c'è, l' agibilità è un extra.
 

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