redgun

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Salve non so sè è già stata affrontata questa questione sul forum, ovvero ho un cliente-venditore che ha acquistato nel 2006 un immobile dichiarato all'epoca dal precedente proprietario come ante 67. Pochi mesi fa ha scoperto che l'immobile sulle cartografie del 1967 non esisteva. Fermo restando che l'acquirente è pienamente coscinete di questa situazione e a più volte ribadito che intende comprarlo lo stesso, la parte venditrice si rifiuta di sottoscrivere e dichiarare nell'atto che l'immobile è ante 67, adducendo come motivo che non può saperlo ne confermarlo dato che lui l'ha comprato nel 2006. Il notaio di contro sostiene che lui è obbligato a sottoscrivere tale dichiarazione perchè all'epoca era suodovere verificare che la dichiarazione del precedente venditore fosse veritiera e dunque adesso non può non confermarla.

Il proprietario vorrebbe semplicemente dichiarare che " secondo quanto dichiarato da Caio nel 2006, io Tizio dichiaro di aver acquistato questo immobile sulla dichiarazione di Caio che è ante 67"

Come a dire "io ho acquistato così com'è e il proprietario precedente ha dichiarato che è un ante 67, dunque la responsabilità è sua"

E' possibile sottoscrivere una dichiarazione del genere o ha ragione il notaio? Vi è mai capitato qualcosa di simile?

Molte grazie e buon lavoro

Francesco
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
Il proprietario attuale non può lavarsene le mani, né si può ritenere al sicuro dichiarando che ha acquistato sulla dichiarazione del precedente.

La cosa va approfondita e sistemata.
 

redgun

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Grazie per le celeri risposte, ebbene trattasi di un immobile parte antico fabbricato a trulli ( decisamente ante67) e parte un ampliamento che a detta del proprietario precedente era li dagli anni sessanta-settanta. Il proprietario attuale l'ha acquistato nel 2006 accettando in atto la dichiarazione che l'intero corpo di fabbrica è ante 67 . Recentemente ha chiesto al comune una scia per ristrutturazione ed il comune ha richiesto un sopralluogo al fine di verificare la regolarità urbanistica. Il geometra dalle verifiche effettuate, ovvero consultando le aereofotogrammetrie digitalizzate, ha constatato che 1) nel 1969 l'intero corpo di fabbrica non era presente, e la successiva fotogrammetria del 1979 non riportava nessun corpo di fabbrica. Questo è a dir poco singolare perchè almeno il trullo avrebbe dovuto esserci prerchè è senza ombra di dubbio molto ma molto più antico. Dunque sempre secondo il geometre è vero che non possiamo dimostrare che l'ampliamento è ante 67 ma e pur vero che i documenti ufficali del comune sono errati o per meglio dire non riportano fedelmente lo stato dei luoghi alle date incriminate. Il proprietario attuale ritiene rischioso "sfidare" il comune e dunque ha deciso di ritirare la scia. Ovviamente adesso che sta vendendo non vuole rischiare che il comune dichiara il fabbricato abbusivo e visto che l'acquirente è a conoscenza dell'entera questione e vuole acquistare lo stesso, vuole fare l'atto ma sentito il parere di un suo amico avvocato adesso pretende che nell'atto lui non si deve assumere la responsabilità di dichiarare ante 67. :disappunto:
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Il geometra dalle verifiche effettuate, ovvero consultando le aereofotogrammetrie digitalizzate, ha constatato che 1) nel 1969 l'intero corpo di fabbrica non era presente, e la successiva fotogrammetria del 1979 non riportava nessun corpo di fabbrica.
Ha visionato l'aerofotogrammetria o le foto aeree?
Se ha visionato l'aerofotogrammetria, poiche è redatta da tecnici che sono soggetti a errori di valutazione delle foto può capitare di non trasferire la sagoma di un edificio che magari in foto non si distingue bene, una più attenta analisi della foto invece può risolvere l'esistenza del fabbricato o meno.
 

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