Avv Luigi Polidoro

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Non penso che la soluzione sia quella di agire sull'amministratore, dopo tutto si tratta di beni privati siti in una proprietà esclusiva.
Vero è che l'amministratore deve preoccuparsi della sicurezza dell'edificio e della compagine condominiale, ma credo che tale argomento sia a doppio taglio: a maggior ragione deve preoccuparsene il condomino, la cui cantina contiene oggetti pericolosi.
Purtroppo le soluzioni sono soltanto quelle di cui hai già parlato: o agisci "facendoti giustizia da solo" con il cambio serratura, esponendoti però ad una denuncia per esercizio arbitrario delle proprie ragioni aggravato dalla violenza sulle cose (la serratura); oppure ti muovi nel quadro della più stretta legalità, promuovendo una azione di rilascio.
I tempi della azione non saranno lunghi, anche perchè si tratta di immobile non abitato.
Certo, dovranno essere anticipate le spese, questo è innegabile; ma le stesse potrebbero essere anche recuperate, se il soggetto è titolare di beni.
Purtroppo la controparte ha giocato sulla tua buona fede e sul tuo buon senso: si tratta di un "errore" (uso questo termine, senza voler esprimere alcuna critica, soltanto per esprimere la opportunità di agire diversamente in queste situazioni), commesso in fase di trattativa, facilitato anche dal modus operandi dell'agente. Rimediare senza alcuna spesa, o senza assumersi alcun rischio, è impossibile.
Si tratta comunque di una situazione che devi affrontare, hai già atteso troppo.
 

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