K

Kawarino

Ospite
Salve, due miei amici ed io vorremmo aprire una sala gioco nella nostra città il problema è che da quanto abbiamo capito serve anche un bagno per disabili. Vorrei sapere se il comune o lo stato ci finanzierà i lavori almeno in parte. Abbiamo fatto una faticaccia a trovare questo negozio in affitto ed è provvisto di un solo servizio igenico, non vogliamo farcelo scappare ma se dobbiamo già spendere qualche migliaio euro solo per i lavori non riusciremo a rientrare nelle spese, temo. Trovo anche ingiusto che un cittadino debba sostenere certe spese e che siano obbligatorie, mentre stato/comune impiega anche anni a costruire servizi utili ai disabili.
 

Architetto

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Professionista
Salve... alla tua prima domanda rispondo di NO... non vi sono finanziamenti statali in corso per la creazione di servizi per disabili, ma per la ristrutturazione potresti utilizzare la decurtazione del 55% ...
Nello specifico della tua attività (ovunque si trovi) è obbligatoria perchè rientra nei servizi aperti al pubblico (anche se privato) e pertanto devi dotare di servizi igienici anche per gli utenti (in relazione al numero max ammissibile)...questo in base al DM 236/89...
Per l'ultima parte, permettimi di dissentire, perchè soltanto con le piccole gocce d'acqua si fanno i cambiamenti e non pensando negativamente su quello che fanno gli altri... in particolare le PA non sono sempre colpevoli (almeno non tutte) perchè si devono fare i conti con i fondi che si ricevono, proprio come hai detto tu sulle spese che devi affrontare.
Ed infine concedimi una particolarità che non accetto (ormai da anni)... i disabili non sono la parte da emarginare, ma sono persone normalissime come noi che hanno subito un trauma o una lesione congenita che non gli permette la mobilità normale come la maggior parte delle persone... percui pregherei un po' di rispetto nei loro confronti ... si provi a pensare che queste cose non succedono soltanto agli altri, ma può capitare anche a noi...
Spero esserti stato d'aiuto.;)
 
K

Kawarino

Ospite
Non mi sembra di aver mancato di rispetto a nessuno e so perfettamente la situazione dei disabili (ho un amico in sedia a rotelle in seguito a una malattia) ma rimango dell'opinione che sia oneroso per persone comuni con un lavoro precario dover sostenere spese enormi senza alcun aiuto. Non abbiamo avuto la fortuna di nascere in famiglie ricche e chiedo scusa se mi lamento di spese che devo affrontare avendo pochi soldi. A risentila, forse.
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
Non la prenda come una forma personale, ma sono anni che sento le stesse lamentele, come se i disabili sono soltanto un peso...in realtà non si tratta di adeguare i percorsi ed i servizi igienici per persone con carrozzina, come giustamente ha riportato il caso del suo amico... ma proprio per questo bisogna uscire dal tabù della diversità...
per quanto riguarda gli aiuti, forse ancora non è chiaro alla maggior parte degli italiani, che dopo tutte le situazioni negative (e qui non voglio aprire dibattiti fuori luogo, ma che sicuramente saprà bene di cosa si parla) non si possono avere aiuti da nessuno ... tanto meno dallo stato che è alla disperata ricerca di soldi ... e come lei penso che la maggior parte di noi si trova nella sua stessa situazione.
Penso che la miglior soluzione è credere sempre in ciò che si fa e non per soldi, ma in primis perchè il lavoro che svolgiamo ci piace e crediamo in ciò che facciamo...
Per il resto, le ripeto, attraverso la ristrutturazione può recuperare anche il 50-65% delle spese di ristrutturazione... penso che come aiuto sia buono ... o no?;)
 
M

MAURIZIO 55

Ospite
Ho fatto una comunicazione inizio lavori in comune della prov. di Bergamo con asseverazione per realizzazione di servizio igienico per un laboratorio per minuteria metallica. Il comune mi chiede di fare un servizio per disabili ma l'attività che si andrà ad insediare sarà composta dal solo titolare e pertanto non è soggetta al collocamento obbligatorio del lavoratore disabile in quanto inferiore ai 15 dipendenti e non è anche una attività aperta al pubblico. Qualcuno mia dia una retta, dicasi estremi normativa, al fine di non realizzare quanto prepotentemente richiesto. Grazie
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
Ho fatto una comunicazione inizio lavori in comune della prov. di Bergamo con asseverazione per realizzazione di servizio igienico per un laboratorio per minuteria metallica. Il comune mi chiede di fare un servizio per disabili ma l'attività che si andrà ad insediare sarà composta dal solo titolare e pertanto non è soggetta al collocamento obbligatorio del lavoratore disabile in quanto inferiore ai 15 dipendenti e non è anche una attività aperta al pubblico. Qualcuno mia dia una retta, dicasi estremi normativa, al fine di non realizzare quanto prepotentemente richiesto. Grazie
Se non sei il professionista, della pratica presentata in comune, allora devi dire al tuo professionista di applicare quanto indicato nella Legge 13/89, con la quale si precisa che l'adattabilità è consentita se non vi sono attività che sono aperte al pubblico e non hanno operatori/collaboratori che operano in qualità di dipendenza.;)
 

topcasa

Membro Storico
Se non sei il professionista, della pratica presentata in comune, allora devi dire al tuo professionista di applicare quanto indicato nella Legge 13/89, con la quale si precisa che l'adattabilità è consentita se non vi sono attività che sono aperte al pubblico e non hanno operatori/collaboratori che operano in qualità di dipendenza.;)
Ma per un Ai con una dipentente occorre il bagno per disabili?
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
La norma e le precisazioni (negli anni) indicano che il Datore di Lavoro è tenuto ad effettuare tutte le necessarie verifiche per rendere agibile e visitabile ogni ambiente anche da persone che hanno un deficit motorio (temporaneo o permanente). Lo stesso DL può rendere agibile gli ambianti di un unico piano (terreno) evitando il superamento verticale della struttura, purchè lo stesso piano sia dotato di tutti gli accessori ed ambienti idonei a tale scopo.
Infine tutte le attività ove non sia prevista l'apertura al pubblico e l'obbligo di lavoratori, di cui alla L. 482/68 (collocamento obbligatorio), si possono distinguere in
a) Aziende non soggette alla normativa (con un numero di dipendenti fino a 35) devono rispondere al solo requisito della ADATTABILITÀ;
b) Aziende o attività soggette alla normativa (con un numero di dipendenti superiore a 35) devono essere ACCESSIBILITÀ.
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
Significa che nel momento in cui necessita adeguare gli ambienti e relativi accessori, questi devono essere adattati alle necessità per il superamento delle B.A.; percui necessita che vi sia anche il bagno.
Queste valutazioni, non valgono per le nuove progettazioni o realizzazioni, in quanto la stessa norma prevede che l'adattabilità sia limitata alla sostituzione delle apparecchiature e lievi modifiche strutturali, ove sono presenti problemi tecnico strutturali non immediatamente risolvibili (il che significa, mai, stante gli ambienti sono in fase di progettazione e realizzazione e pertanto non possono esistere problemi tecnico strutturali).
Spero di averti chiarito il problema che risulta sempre contorto e alquanto spinoso.
 

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