Architetto

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io devo prendere in affitto un locale con bagno già esistente e volevo capire se per le norme vigenti devo effettuare la ristuttutazione del bagno per renderli agibile ai disabili perche comune e ats si rimbalzano sul dafarsi e nelle normative comunali e di asl della mia regione non e specificato nulla
Premesso che non c'è alcuna mancanza di rispetto, ma semplicemente necessità di conoscere norme che sono ormai datate e, comprensibile che nessuno può e deve essere tuttologo, bisogna affidarsi a persone di fiducia del settore per avere risposte certe e precise. Ora ben chiaro che oggi è anche difficile trovare tecnici che sono preparati in settori e norme che si articolano nelle materie tecniche, come già detto non è possibile che ci si domanda se fare o meno adeguamenti per disabili.
Questo lo conferma lei con il fatto che comune e ATS si rimbalzano la palla ed avendo molto a conoscenza questa metodologia, allora le confermo quanto le avevo accennato nel mio precedente, ovvero, oltre al DM 236/89, in Lombardia esiste anche la LR 6/89 e questa oltre a confermare che necessita avere l'accessibilità al momento dell'apertura di locali aperti al pubblico, anche se privati, conferma che tali problematiche e verifiche all'adeguamento delle barriere architettoniche, spettano e sono in capo al Tecnico Comunale.
Pertanto, rassicurandola e tenendo fermo che necessita verificare che tipo di attività deve inserire all'interno dei locali, se saranno presenti dipendenti o meno, e se l'apertura al pubblico prevede una tipologia specifica di permanenza, necessita prevedere l'adeguamento alle barriere architettoniche, non solo per l'inserimento di un servizio igienico, ma anche per una molteplicità di problematiche connesse; ecco il perchè del tecnico di fiducia. Per maggiori approfondimenti può mandarmi un mp.
 

Roxy_8

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Buonasera, ho "rilevato" dal 1 marzo l'attiva presso cui ero già dipendente da 8 anni. Si tratta di un centro di telefonia MONOBRAND. La destinazione d'uso è rimasta invariata, la società è cambiata. Attualmente della società sono amministratrice e socio unico. Non ho dipendenti ma qualora fosse sarebbe 1. Il locale è di parecchio inferiore ai 250 mq. Presentando la scia con la dichiarazione sostitutiva di agibilità, è stata rilevata una difformità nei locali per cui i bagni non erano a norma in quanto costruiti in un punto in cui non era concesso poiché si aumentava la planimetria dell'immobile. Dunque adesso si prevede di farli in maniera idonea. In merito al farl"i", sorge il mio dubbio. Essendo un locale che non prevede in alcun caso data la destinazione d'uso, la somministrazione di bevande e alimenti, è d'obbligo che ci siano antibagno e due bagni, di cui uno uomo ed uno donna, ed uno di essi per disabili? Mi scuso anticipatamente se ho detto qualcosa di errato. Purtroppo questo non è il mio campo. Però ho iniziato ad avere dei dubbi sul progetto (ancora non presentato) per rendere a norma il locale. Come mai necessariamente 2 bagni? Quello per disabili è obbligatorio data la destinazione d'uso? E qualora lo fosse, non sarebbe possibile farne uno solo, dal momento che non ho dipendenti e renderlo agibile anche per persone con difficoltà motorie?
Anticipatamente grazie per la disponibilità.
 

Architetto

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Buongiorno, la storia dei servizi igienici per disabili sono da sempre un grande problema, nonostante la norma abbia più di 30 anni, siamo ancora qui a farci le domande per sapere o meno se fare un bagno per questi disgraziati, come fossero appestati e non persone come tutti ...
A prescindere della premessa, che un professionista debba sapere o meno se realizzare un servizio per disabili, questo è un obbligo, ma vedo che ancor oggi non è così, e pertanto la risposta alla sua domanda è dipende; dipende se da sola, allora che lei sia normodotata o meno, se vuole il bagno per disabili le norme o leggi non le pongono alcun obbligo perchè decide da se e per se; ma se ha un solo dipendente (anche se familiare, allora in qualità di datore di lavoro è tenuto in solido a soddisfare tutte le condizioni per permettere ad una persona di lavorare nella sua azienda, che questa sia destinata alla somministrazione di alimenti o meno (e poi non capisco da dove nasce la differenza di parlare di somministrazione alimenti o meno) compreso ( e dico compreso e non solo) i servizi igienici.
Pertanto il suo professionista le avrebbe dovuto dare tale spiegazione per la sistemazione degli ambienti, inoltre visto che ci sono difformità edilizie, le suggerisco di far sistemare il tutto, anche in previsione di un nuovo dipendente, in modo da risolvere il problema in un'unica soluzione.
 

cafelab

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non sarebbe possibile farne uno solo, dal momento che non ho dipendenti e renderlo agibile anche per persone con difficoltà motorie?

A meno che nel regolamento locale ci siano indicazioni differenti, la presenza di un bagno dimensionato per disabili non implica la separazione di genere, nè l'esclusività, non mi risulta ci siano obblighi in tal senso

Naturalmente con una progettazione adeguata si può realizzare un bagno con misure differenti dal solito quadrato 180x180
 

Architetto

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A meno che nel regolamento locale ci siano indicazioni differenti, la presenza di un bagno dimensionato per disabili non implica la separazione di genere, nè l'esclusività, non mi risulta ci siano obblighi in tal senso
Solitamente la differenza di unico bagno nasce con presenza di più di 3 operatori compresenti, allora va fatta la distinzione di sesso anche se personalmente non la vedo corretta anche se sono due, ma mia considerazione personale; pertanto condivido con te che bisogna verificare il RLI.

Naturalmente con una progettazione adeguata si può realizzare un bagno con misure differenti dal solito quadrato 180x180
Le misure del 180/180 sono cambiate con i nuovi aggiornamenti ... anche in ragione di ristrutturazione.
 

Roxy_8

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Buongiorno, la storia dei servizi igienici per disabili sono da sempre un grande problema, nonostante la norma abbia più di 30 anni, siamo ancora qui a farci le domande per sapere o meno se fare un bagno per questi disgraziati, come fossero appestati e non persone come tutti ...
A prescindere della premessa, che un professionista debba sapere o meno se realizzare un servizio per disabili, questo è un obbligo, ma vedo che ancor oggi non è così, e pertanto la risposta alla sua domanda è dipende; dipende se da sola, allora che lei sia normodotata o meno, se vuole il bagno per disabili le norme o leggi non le pongono alcun obbligo perchè decide da se e per se; ma se ha un solo dipendente (anche se familiare, allora in qualità di datore di lavoro è tenuto in solido a soddisfare tutte le condizioni per permettere ad una persona di lavorare nella sua azienda, che questa sia destinata alla somministrazione di alimenti o meno (e poi non capisco da dove nasce la differenza di parlare di somministrazione alimenti o meno) compreso ( e dico compreso e non solo) i servizi igienici.
Pertanto il suo professionista le avrebbe dovuto dare tale spiegazione per la sistemazione degli ambienti, inoltre visto che ci sono difformità edilizie, le suggerisco di far sistemare il tutto, anche in previsione di un nuovo dipendente, in modo da risolvere il problema in un'unica soluzione.
Intanto credo domandare sia lecito... Come ha potuto leggere, una delle mie domande era anche se bastasse un solo bagno in cui fossero presenti gli impianti per disabili. Per altro siete un forum mi sembra, quindi credo che porre domande non sia sbagliato. Io ignorate in materia stavo chiedendo se la destinazione d'uso prevedesse o meno tutto ciò detto prima. Ad esempio non ho compreso se è obbligatorio o meno averne due.. Tutto qui, non volevo tediarla
 

Bagudi

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Per altro siete un forum mi sembra, quindi credo che porre domande non sia sbagliato.

Non mi sembra che qualcuno ti abbia risposto "tediato".
Probabilmente, come in molte situazioni che riguardano le normative, si è sottolineato che è difficile venirne a capo.... anche perchè ogni comune ha il suo Regolamento.

Io ho capito che puoi fare un unico bagno dimensionato e attrezzato anche per disabili.
 

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