frvanel

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Buongiorno a tutti...
Una madre con 2 figli anni fa effettua un prestito vitalizio ipotecario sulla sua casa ottenendo 80.000 €, che destina interamente ad uno dei due figli.
Dopo anni quella casa viene venduta, e in quel momento l'ipoteca del prestito vitalizio ammonta a 130.000 €, quindi il debito è aumentato di 50.000 € per interessi, e l'ipoteca viene pagata dall'acquirente per diventare pieno proprietario l'immobile.
Poco tempo dopo avviene la successione della madre, e il figlio non destinatario della liquidità reclama giustamente collazione dei soldi ottenuti dal fratello col prestito vitalizio fatto dalla madre.

La domanda è = legalmente i fratelli devono fare collazione per l'intero costo del prestito, ossia 130.000 €, oppure solo per gli 80.000 € ottenuti dalla madre e donati a uno dei due figli?
Chiedo perchè è vero che l'intero costo è stato di 130.000 €, ma è anche vero che quel figlio di soldi ne ha ricevuti solo 80.000.
 

francesca63

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legalmente i fratelli devono fare collazione per l'intero costo del prestito, ossia 130.000 €, oppure solo per gli 80.000 € ottenuti dalla madre e donati a uno dei due figli?
Il prestito chiesto dalla madre ( cioè come ha ottenuto i soldi da dare al figlio) riguarda solo la madre. E il fatto che la casa sia stata venduta è ininfluente.

Quindi vanno contati gli 80.000 e basta.

Se non sono stati donati con atto pubblico, devono essere restituiti da chi li ha ricevuti, e fanno parte della massa ereditaria senza altre implicazioni.
Se invece c'è una donazione formale, bisogna leggere l'atto per capire se c'è stata dispensa dalla collazione, e se la donazione lede la legittima.

Quindi non ci sono informazioni sufficienti per rispondere.
 

frvanel

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Il prestito chiesto dalla madre ( cioè come ha ottenuto i soldi da dare al figlio) riguarda solo la madre. E il fatto che la casa sia stata venduta è ininfluente.

Quindi vanno contati gli 80.000 e basta.

Se non sono stati donati con atto pubblico, devono essere restituiti da chi li ha ricevuti, e fanno parte della massa ereditaria senza altre implicazioni.
Se invece c'è una donazione formale, bisogna leggere l'atto per capire se c'è stata dispensa dalla collazione, e se la donazione lede la legittima.

Quindi non ci sono informazioni sufficienti per rispondere.
Grazie per la risposta....gli 80.000 € ottenuti dalla madre col prestito vitalizio non sono stati donati con atto pubblico, quindi non vi è un atto di donazione.
Il fatto è che gli interessi maturati di 50.000 € hanno tolto 30.000 € al fratello non beneficiario dei 80.000 € ottenuti col prestito, perchè la casa è stata venduta a 200.000 €, ma con ipoteca totale di 130.000 €, di cui 80 prestito e 50 interessi

Quindi della casa della madre quel figlio poi ha avuto solo 70.000 anzichè 100.000
Ecco perchè si domanda se i fratelli devono fare collazione per l'intero importo dell'ipoteca(130.000 €), oppure solo del prestito ottenuto(80.000 €)
 

francesca63

Moderatore
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Il fatto è che gli interessi maturati di 50.000 € hanno tolto 30.000 € al fratello
La madre, quando era in vita, poteva fare dei suoi soldi quello che voleva, compreso sperperarli.
Ha deciso di aprire un prestito, pagando alti interessi, e così ha fatto.

Ha dato 80.000 euro al figlio, che dovrà restituirli , e quindi contarli nell'asse ereditario, senza collazione o altro.
Sono un debito del figlio nei confronti della madre defunta, visto che non è stata fatta donazione con atto pubblico.
Quindi della casa della madre quel figlio poi ha avuto solo 70.000 anzichè 100.000
Cosa intendi ?
Il figlio non aveva diritto a prendere nulla, al momento della vendita.

I due figli hanno gli stessi diritti ereditari, se non c'è testamento, da far valere solo dopo la morte della madre.

Quindi si contano tutti beni che aveva la madre al momento della morte, si sommano gli 80.000, si aggiungono eventuali altri crediti, si contano i debiti, e quello che risulta si divide per due.
 

frvanel

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Intendo dire che dopo la vendita della casa la madre, che non ha lasciato testamento, ha destinato i 70.000 € netti ricavati al figlio che non aveva beneficiato del prestito vitalizio, per cercare di compensarlo, dato che lei voleva che i due figli avevano possibilmente le stesse quote di eredità......ma la sua quota sarebbe stata di 100.000 € se non c'era quella ipoteca, quindi quel figlio ha avuto un ammanco di 30.000 €....ecco perchè chiedo se la collazione nella successione va fatta solo per i soldi ottenuti col prestito vitalizio, ossia 80.000€, oppure per l'intero costo del prestito, che è stato di 130.000 € .
 

francesca63

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non ha lasciato testamento, ha destinato i 70.000 € netti ricavati al figlio che non aveva beneficiato del prestito vitalizio,
In che senso "ha destinato i 70.000 al figlio " ?
glieli ha dati senza nessuna formalità ?

Se avesse voluto che non ci fossero differenze, avrebbe dovuto fare adeguato testamento; invece pare abbia solo fatto pasticci con il fai da te .
chiedo se la collazione nella successione va fatta solo per i soldi ottenuti col prestito vitalizio, ossia 80.000€, oppure per l'intero costo del prestito, che è stato di 130.000 € .
Non c'è collazione, che va fatta solo per le donazioni formali.
Qui non c'è stata donazione formale, e il figlio che ha ricevuto 80 dovrebbe renderli, cosi come dovrebbe fare quello che ha ricevuto ( se ho capito bene) i 70.
 

frvanel

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Professionista
Intendo dire che la madre ha destinato i 70.000 € al figlio dopo la vendita della casa perchè in alcuni mesi ha speso tutti quei soldi per pagare molti dei suoi debiti, così come gli 80.000 € ottenuti col prestito vitalizio a suo tempo li aveva destinato all'altro figlio, pagando sue esigenze e qualche debito.

Come si vede un figlio ha avuto 80.000 €, l'altro 70.000 € mentre i rimanenti 50.000 € sono gli interessi del prestito vitalizio.....perchè la casa della madre è stata venduta a 200.000 €

Il figlio che ha avuto 70.000 € si sente danneggiato, perchè il prestito vitalizio originariamente non era stato fatto per lui ma per il fratello, e ciò ha comportato che alla fine togliendo gli interessi del prestito i soldi disponibili della sua quota si sono rivelati essere 70.000 € anzichè 100.000 €

Ecco perchè il figlio danneggiato vorrebbe fare collazione per l'intero costo del prestito, ossia 130.000 €, ma si vuol sapere appunto se ciò è corretto, oppure se si deve fare collazione solo per gli 80.000 € ottenuti inizialmente destinati al fratello.
 
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francesca63

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Privato Cittadino
alla fine togliendo gli interessi del prestito i soldi disponibili della sua quota si sono rivelati essere 70.000 € anzichè 100.000 €
Ripeto; fino alla morte della madre, non c'è nessuna quota su cui i figli possono vantare diritti.
Al massimo, se, con la madre in vita, uno ha avuto 80 e uno 70, ora il primo dovrebbe dare 5 al secondo.
il figlio danneggiato vorrebbe fare collazione per l'intero costo del prestito,
quello che vuole non conta; vale la legge.
Sono donazioni nulle, perche fatte senza atto pubblico.
Quindi non c'è nessuna collazione.
 

frvanel

Membro Attivo
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Ripeto; fino alla morte della madre, non c'è nessuna quota su cui i figli possono vantare diritti.
Al massimo, se, con la madre in vita, uno ha avuto 80 e uno 70, ora il primo dovrebbe dare 5 al secondo.

quello che vuole non conta; vale la legge.
Sono donazioni nulle, perche fatte senza atto pubblico.
Quindi non c'è nessuna collazione.
Scusami ma devo precisare che la madre è morta da 3 anni(lo avevo scritto sopra) e la successione è già stata fatta....il fatto è che il fratello che ha ricevuto 70.000 € ora ha fatto causa a suo fratello, per una serie di motivi di successione, di cui uno è appunto quello della collazione del prestito vitalizio, che rimane incerta se doverla fare sull'intero costo del prestito(130.000), oppure solo sui soldi ottenuti(80.000)
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
devo precisare che la madre è morta da 3 anni
Si, questo si era capito.
MA tu hai scritto " la madre ha destinato i 70 al figlio dopo la vendita della casa", quindi sembrava che glieli avesse dati appena dopo la vendita.
Se non ha fatto testamento, non ha destinato un bel niente, e la successione doveva essere fatta secondo legge.
il fatto è che il fratello che ha ricevuto 70.000 € ora ha fatto causa a suo fratello, per una serie di motivi di successione,
Beh, non conoscendo gli altri motivi, difficile dire se ha fatto bene o male.
Immagino abbia un avvocato a cui fare riferimento.
di cui uno è appunto quello della collazione del prestito vitalizio, che rimane incerta se doverla fare sull'intero costo del prestito(130.000), oppure solo sui soldi ottenuti(80.000)
Ripetiamo per l'ennesima volta; non si può parlare di "collazione" , perché non c'è stata una donazione valida. L’avvocato dovrebbe saperlo, nessuna incertezza.
I soldi dati senza donazione per atto pubblico devono essere resi ( o imputati alla quota di legittima), la collazione non c'entra.
 
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