andrea boschini

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Agente Immobiliare
Pare un punto nelle tante discussioni sul come fare, applicare, regolare , reti collaborative e Mls fra Agenti Immobiliari , il punto sulla terzieta' dettata dalla 39/89 che ne pensate?
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
io di getto risponderei si, a i fatti mi dicono di no, perchè l'agente tende a avere una visione molto ridotta, quindi nascono piccole gelosie (ha il sito più bello del mio e roba simile) e quindi si arriva a situazioni paradossali che rendono la collaborazione difficile in presenza della libertà dei rapporti dettata dal mercato tipico (che, io letteralmente, amo).

Quindi nelle reti meglio l'incarico esclusivo.

LA terzietà di fatto potrebeb esserci lo stesso, ma la mentalità immobil-centrica la cancella spesso, di fatto, non per colpa dell'esclusiva ma per come viene usata.

Essendo nata per difendersi dalla concorrenza dei colleghi, in una rete a copertura 100% questo suo scopo decade molto, serve più come "dichiarativo ufficiale" di chi si sta occupando di quel cliente, ma di sicuro salva da interpretazioni "libere" come quelle dei colleghi che tendono a farsi regole proprie o a interpretazioni di comodo.

Per il discorso provvigioni da entrambi o da chi incarica io non ho dubbi: in presenza di contratti paga chi sottoscrive, l'altro è un cliente di un prodotto "finito", composto da immobile e servizio di vendita, tutto nel prezzo.
 

andrea boschini

Moderatore
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Agente Immobiliare
Quindi @Ponz pensi che sia gestibile e applicabile ? perche' in tutta franchezza mi suona male che due soggetti distinti , pensare che entrambi gli AI possano di fatto fare gli interessi super partes di acquirente/venditore...o sbaglio?
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Scordiamoci il super partes, non è mai esistito, esiste solo una fomra di terzietà dell'agente, e solo nell'agente tipico.

Spiegamoci terraterra.

In cosa è terzo l'agente immobilaire tipico? (chi ha incarichi in eslcusiva non è terzo per nulla).

L'agente è terzo perchè non avendo contratti con nessuno non ha garanzie di poter avere una rendita posizionale o una prestazione a favore di una parte rispetto all'altra da fare/raggiungere.

Se devo raggiugnere un prezzo minimo previsto nell'incarico per avere "congruità" nel raggiungimento dell'obiettivo che è previsto in un incarico (e quindi diritto almeno alla penale in caso il venditore non accetti) non potrò dire di esser "libero" come chi questo obbligo non ce l'ha.

Se sono un mediatore tipico, il fatto di avere una casa in vendita non obbliga ne limita chi cerca casa ne chi me l'ha concessa in promozione di fare con altri agenti, da soli o non vendere più o di doversi rivolgere a me per forza in caso di interesse.

Quindi per me TIPICO, che devo fare i conti con il mercato LIBERO dove un cliente potrebeb benissimo essere in un altra agenzia a fare la proposta per l'immobile che sto trattando a mia insaputa, la corsa è alal pari con quella dei miei clienti e quando trovo un interessato sarà davvero mio interesse far di tuto per CHIUDERE, perchè non potrò nemmeno pensare di snobbarlo perchè "tanto ho l'incarico", quindi il mercato sarà più veloce, dinamico e sopratutto ligio alle regole del mercato stesso.

Quindi il tipico è "super partes" perchè per pensare ai suoi interessi deve cercare di fare quelli delle parti che fa incontrare, senza avere posizioni che gli creino "rendite" ne "squilibri", volta per volta cercherà di chiudere spinto dal fatto che se non chiude, chiude qualcun altro.

Tutto qua.

L'atipico invece ha già in testa la sua dipendenza dagli impegni presi in incarico che innegabilmente spostano l'ago verso chi INCARICA, il fatto che si pretendano i compensi previsti dal codice civile per i TIPICI che sono appunto, per definizione, liberi da impegni prestazionali, è una stortura da cancellare prima possibile.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Quindi @Ponz pensi che sia gestibile e applicabile ? perche' in tutta franchezza mi suona male che due soggetti distinti , pensare che entrambi gli AI possano di fatto fare gli interessi super partes di acquirente/venditore...o sbaglio?

Impossibile.
Ciascuno fa i suoi ed e' logico che sia cosi'.
Nelle reti e in qualsiasi contesto di collaborazione ci finiscono i prodotti peggiori.
Gli indesiderabili, i fuoriprezzo, i chiodazzi inflazionati.

I proprietari venditori, che vogliono muovere nell'azione di vendita con discrezione, si guardano bene dal manifestarla anche con uno solo, figuriamoci distribuire la casa ai quattro venti.

Mentre e' inverecondo che quell'agente che reperisce una primizia, di pregio e a prezzo, voglia condividerla e spartirla nella vendita, con altri predatori colleghi presenti sul mercato, pure se "apperentemente" sussistono tra loro buoni rapporti.

Con tutti i rischi che cio' comporta.

Quando lavoravo sottopadrone, gestivamo tre uffici, con il tramite di un software, tutti trattavano le case di tutti.

Circa venti agenti della stessa (si fa per dire) scuderia.

Leoni cannibali ed affamati tutti nella stessa gabbia.

Le risse erano all'ordine del giorno.
 
S

smoker

Ospite
L'atipico invece ha già in testa la sua dipendenza dagli impegni presi in incarico che innegabilmente spostano l'ago verso chi INCARICA, il fatto che si pretendano i compensi previsti dal codice civile per i TIPICI che sono appunto, per definizione, liberi da impegni prestazionali, è una stortura da cancellare prima possibile.

come sempre in Italia per togliere di mezzo le storture del sistema ci penserà la magistratura.........

Smoker
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Prima del 90 gli agenti usa potevano rappresentare chi volevano senza dichiararlo in chiaro, e questo generava opacità dei rapporti e proteste e casini.

Poi è nato l'obbligo per gli agenti di dichiarare da chi avessero incarico.

Questo ha aiutato la categoria a rinnovarsi sinergicamente sconvolgendo un sistema preesistente e nacque il sitena che hanno oggi, basato su mls e regole.

Però in usa sono gente concreta (pure troppo) e quindi hanno reagito pensando al business, non come fanno i latini con sofismi e principii anche negli affari.

Da noi un evento simile sarebbe, ad esempio, il venire meno dei diritti del codice civile per i mediatori di immobili.
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Scordiamoci il super partes, non è mai esistito, esiste solo una fomra di terzietà dell'agente, e solo nell'agente tipico.

Spiegamoci terraterra.

In cosa è terzo l'agente immobilaire tipico? (chi ha incarichi in eslcusiva non è terzo per nulla).

L'agente è terzo perchè non avendo contratti con nessuno non ha garanzie di poter avere una rendita posizionale o una prestazione a favore di una parte rispetto all'altra da fare/raggiungere.

Se devo raggiugnere un prezzo minimo previsto nell'incarico per avere "congruità" nel raggiungimento dell'obiettivo che è previsto in un incarico (e quindi diritto almeno alla penale in caso il venditore non accetti) non potrò dire di esser "libero" come chi questo obbligo non ce l'ha.

Se sono un mediatore tipico, il fatto di avere una casa in vendita non obbliga ne limita chi cerca casa ne chi me l'ha concessa in promozione di fare con altri agenti, da soli o non vendere più o di doversi rivolgere a me per forza in caso di interesse.

Quindi per me TIPICO, che devo fare i conti con il mercato LIBERO dove un cliente potrebeb benissimo essere in un altra agenzia a fare la proposta per l'immobile che sto trattando a mia insaputa, la corsa è alal pari con quella dei miei clienti e quando trovo un interessato sarà davvero mio interesse far di tuto per CHIUDERE, perchè non potrò nemmeno pensare di snobbarlo perchè "tanto ho l'incarico", quindi il mercato sarà più veloce, dinamico e sopratutto ligio alle regole del mercato stesso.

Quindi il tipico è "super partes" perchè per pensare ai suoi interessi deve cercare di fare quelli delle parti che fa incontrare, senza avere posizioni che gli creino "rendite" ne "squilibri", volta per volta cercherà di chiudere spinto dal fatto che se non chiude, chiude qualcun altro.

Tutto qua.

L'atipico invece ha già in testa la sua dipendenza dagli impegni presi in incarico che innegabilmente spostano l'ago verso chi INCARICA, il fatto che si pretendano i compensi previsti dal codice civile per i TIPICI che sono appunto, per definizione, liberi da impegni prestazionali, è una stortura da cancellare prima possibile.

Credo di non condividere neppure il 10% di quanto hai scritto...
Forse anche per una mia immaturità commerciale, lo ammetto.
Ma mi piace il tuo modo di pensare "dalla parte del cliente".

Impossibile.
Ciascuno fa i suoi ed e' logico che sia cosi'.
Nelle reti e in qualsiasi contesto di collaborazione ci finiscono i prodotti peggiori.
Gli indesiderabili, i fuoriprezzo, i chiodazzi inflazionati.

I proprietari venditori, che vogliono muovere nell'azione di vendita con discrezione, si guardano bene dal manifestarla anche con uno solo, figuriamoci distribuire la casa ai quattro venti.

Mentre e' inverecondo che quell'agente che reperisce una primizia, di pregio e a prezzo, voglia condividerla e spartirla nella vendita, con altri predatori colleghi presenti sul mercato, pure se "apperentemente" sussistono tra loro buoni rapporti.

Con tutti i rischi che cio' comporta.

Quando lavoravo sottopadrone, gestivamo tre uffici, con il tramite di un software, tutti trattavano le case di tutti.

Circa venti agenti della stessa (si fa per dire) scuderia.

Leoni cannibali ed affamati tutti nella stessa gabbia.

Le risse erano all'ordine del giorno.

C'è del vero in quello che dici, Pyer.
Però mi domando, il mondo che tu dipingi, mi piace?
E ciò che vorrei?
No. Non mi piace. Non è il mondo per il quale mi alzo tutti i giorni
la mattina per andare in ufficio.
 
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