health

Membro Ordinario
Privato Cittadino
vorrei porvi questo quesito:avendo ereditato da mio marito la casa coniugale,salva la legittima di mio suocero,mi trovo ora ad abitare un immobile di cui sono proprietaria solo al 75%,volendo ricomprare la quota di mio suocero,nella valutazione della quota si tiene conto del mio diritto di uso e abitazione gravante sull'appartamento ? ho 52 anni e ho letto che il valore di una casa ,data la mia età,andrebbe scontato del 65%.la casa ha bisogno di ristrutturazioni e stavo pensando alla possibilità di comprarmi la quota per gestirmela in autonomia,forse venderla,mi date un parere ? grazie !
 

kolia cassin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Nella valutazione della quota del 25% in capo a suo suocero si terrà conto del gravame inerento il suo diritto di abitazione (anche se non trascritto). L'auspicio è di arrivare ad una definizione consensuale della vicenda, ma dalla mia esperienza (a meno di particolari casi) la svalutazione che qualsiasi perito darebbe alla quota di Suo suocero sarebbe tale da far pecepire una Sua eventuale offerta come vile.
I manuali di estimo orientano i periti assegnando un valore ai diritti di uso ed usufrutto eccessivi e comunque tali da comprimere molto i valori delle nude proprietà (assimilati alle piene proprietà gravate da diritti di uso vitalizi).
Nel Suo caso fatto 100 il valore della quota dell'immobile di Suo suocero privo di diritto di abitazione, vista la sua età ed il recente aggiornamento Istat della percentuale annua di rendimento e dell'attesa di vita delle donne la stima di un eventuale valore di riscatto oscillerebbe fra 20 e 25.
Qualora ritenesse di voler attenersi a tali valutazioni ed il comproprietario si opponesse alla transazione si potrebbe percorrere la strada della divisione giudiziale dove Lei avrebbe sicuramente gli strumenti per chiedere l'assegnazione della quota del bene di cui sopra a prezzo di valutazione peritale (CTU). Tenga conto che una pratica legale di questo tipo ha una tempistica che oscilla da uno a tre anni (a seconda del Tribunale di competenza) ed un costo non inferiore ai 6-7.000 Euro.
Cassin Kolia
 
M

mata

Ospite
Forse confondi il diritto di abitazione con l'usufrutto. Il primo, che ti spetta ai sensi art. 540 C.C. è infatti un diritto reale personale, ma è un "legato" e non è oggetto di decurtazione del valore, al contrario dell'usufrutto, che oltre che abitarci, ti consente anche di godere dei frutti (es. affitto) che l'immobile può dare. E' ovvio che comunque ne va tenuta considerazione, perchè tu ci puoi abitare finchè campi.
vorrei porvi questo quesito:avendo ereditato da mio marito la casa coniugale,salva la legittima di mio suocero,mi trovo ora ad abitare un immobile di cui sono proprietaria solo al 75%,volendo ricomprare la quota di mio suocero,nella valutazione della quota si tiene conto del mio diritto di uso e abitazione gravante sull'appartamento ? ho 52 anni e ho letto che il valore di una casa ,data la mia età,andrebbe scontato del 65%.la casa ha bisogno di ristrutturazioni e stavo pensando alla possibilità di comprarmi la quota per gestirmela in autonomia,forse venderla,mi date un parere ? grazie !
 

health

Membro Ordinario
Privato Cittadino
no ho ben presente la differenza esattamente come chi risponde sul forum e come risulta dai manuali di estimo che ho studiato all'università.qui difatti così rispondono.
buona giornata a te !
 

kolia cassin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Effettivamente il diritto di uso o abitazione ed il diritto di usufrutto sono due cose ben distinte (tra l'altro entrambi possono essere a termine o vitalizi), ma gli effetti pratici in caso di assegnazione del più probabile valore di mercato da parte della perizia (CTU) disposta in sede giudiziale o in caso di vendita dell' intero immobile all'asta sono i medesimi.
Cassin Kolia
 

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