joshuatri

Membro Attivo
Professionista
Ciò che vorremo capire è questo: se io, in quanto figlio, sostengo le spese di ristrutturazione (con fatture e bonifici intestati a me) posso usufruire dei bonus fiscali per la ristrutturazione (anche se non risiedo e non vivo in quella casa e non ne sono il proprietario)?
Salve,
da quanto indicato nella guida alle ristrutturazioni e che qui riporto in calce non è necessario essere il proprietario ma nel tuo caso essere familiare convivente di chi detiene la cosa o ne abbia il possesso, purchè il familiare convivente sostenga le spese e si faccia intestare le fatture per i lavori.
"Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture."
 

Mimi

Membro Attivo
Privato Cittadino
"Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture."
Ok ma viene riconosciuto, come giustamente cita AdE se ci vivi e sei il detentore, quindi se il figlio sostiene le spese di ristrutturazione della casa dove abita insieme al proprietario che è il padre:
Ma LukaPet dice che
mio padre è proprietario di un'ulteriore abitazione che dovremmo ristrutturare.
quindi se non ci abita non può avere le detrazioni.
Per la "detenzione" invece ci andrei cauto ed approfondirei la cosa dato che (da quanto letto in altri forum) secondo il CC art 1140 comma 1 gli darebbe ragione a portare in detrazione mentre in altri Forum "Fiscali" è un "NI" c'è chi dice si e chi dice no.
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
La Circ. n. 121/E dell'11 maggio 1998, al punto 2.1, precisa che " La detrazione compete anche al familiare convivente del possessore o detentore dell'immobile sul quale vengono effettuati i lavori, purchè ne sostenga le spese (i bonifici di pagamento devono quindi, essere da lui eseguiti e le fatture devono essere a lui intestate). ...il titolo che legittima è costituito dall'essere "un familiare"...convivente con il possessore intestatario dell'immobile".

Da una lettura combinata della predetta Circolare e della recente Risoluzione n. 136 del 6 maggio 2002, si evince che la condizione cui la normativa vincola l'accesso del "familiare" al beneficio fiscale in esame è quello della mera convivenza.

Il familiare convivente con il possessore o detentore dell'immobile può usufruire dell'agevolazione se risultino essere effettivamente a suo carico le spese dei lavori già al momento dell'avvio della procedura coincidente con l'invio della dichiarazione di inizio lavori all'Amministrazione finanziaria. Non è necessario invece che l'abitazione nella quale convivono "familiare" ed intestatario dell'immobile costituisca per entrambi l'abitazione principale, mentre è necessario che i lavori stessi siano effettuati su una delle abitazioni nelle quali si esplica il rapporto di convivenza.

Considerato che l'interpellante ha precisato di convivere con il proprietario dell'immobile oggetto dei lavori di ristrutturazione, lo stesso potrà usufruire dell'agevolazione fiscale di cui all'art. 1 della legge 449/97, e successive modificazioni a condizione che l'immobile oggetto dei lavori, ancorché non costituisca l'abitazione principale, sia uno di quelli in cui si esplica la convivenza.

http://www.espertorisponde.ilsole24...2009/20090406/PRASSI/RIS_12_06_2002_184_E.pdf

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Questo significa che se il secondo immobile è considerato al pari della casa per trascorrere le vacanze, ed appunto è vuota non occupata da terzi.
La convivenza padre e figlio può essere dimostrata dal certificato di stato di famiglia, il comodato gratuito in questo caso può restare verbale perché non necessario.

Cmq si può chiedere sempre conferma tramite Interpello all'Agenzia delle Entrate che risulta essere l'unico mezzo vincolante per la vostra pratica.
 

joshuatri

Membro Attivo
Professionista
Ma LukaPet dice che
quindi se non ci abita non può avere le detrazioni.
Per la "detenzione" invece ci andrei cauto ed approfondirei la cosa dato che (da quanto letto in altri forum) secondo il CC art 1140 comma 1 gli darebbe ragione a portare in detrazione mentre in altri Forum "Fiscali" è un "NI" c'è chi dice si e chi dice no.
A quanto pare ne sai più della stessa Agenzia delle Entrate!! confutare quanto riportato in atti "ufficiali", la prossima volta che avrò qualche dubbio saprò a chi rivolgermi!
 

Silvia55

Membro Attivo
Privato Cittadino
A quanto pare ne sai più della stessa Agenzia delle Entrate!!
Ho soltanto riportato che
in altri Forum "Fiscali" è un "NI" c'è chi dice si e chi dice no.
dicendo che
ci andrei cauto ed approfondirei la cosa
Quindi mi rivolgerei AdE, unica a decidere dato che a volte ci si trova difronte a commercialisti e/o "persone esperte in materia fiscale" che ti forniscono risposte diverse.
 

LukePet

Membro Junior
Privato Cittadino
Vi ringrazio per tutte le osservazioni che avete riportato in merito al mio caso...alla fine, leggendo i vostri commenti e chiedendo e richiedendo in giro, sono quasi sicuro che, nella mia situazione, non serva fare il comodato.

Inizialmente avevo parlato con una impiegata dello sportello dell'agenzia delle entrate nel mio paese e mi aveva detto che dovevo fare il comodato (premetto che l'impiegata non mi era sembrata molto preparata ed ho come l'impressione che mi abbia risposto un po' alla cieca).

Così ho chiamato per ben 2 volte il call center dell'agenzia delle entrate e mi hanno confermato che non serve fare niente; non contento, ho consultato la commercialista di famiglia e mio zio fiscalista ed entrambi hanno confermato che, da quanto riportato sulla guida e sulle circolari, nella mia situazione, non è necessario fare il comodato.

In un articolo che mi hanno fatto leggere viene riportato: "Il figlio convivente ha diritto alla detrazione delle spese direttamente sostenute, anche se la convivenza avviene in un'altra abitazione, sempre di proprietà dei genitori. L'importate è che giuridicamente il figlio risieda con i genitori. In presenza di tutti i requisiti la detrazione compete al figlio, in quanto comunque detentore del fabbricato, che, anche se non è residenza principale, rimane comunque a disposizione della famiglia."...il discorso, invece, sarebbe stato diverso se l'abitazione da ristrutturare fosse risultata in affitto.
 

Peter8f

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ho trovato questo post e scrivo qui per evitarne di aprirne un altro. Se non corretto cancello.
Ho questa situazione:
-mutuo cointestato a me e mio padre
-abitazione di mia sola proprietà in cui vivo da solo.

Devo fare delle ristrutturazioni e comprare dei mobili. Pago con bonifici intestati a me. Avrò diritto ai relativi bonus fiscali o la presenza di un cointestatario nel mutuo cambia qualcosa?...qualsiasi cosa.

Grazie
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Se ti riferisci alle detrazioni per ristrutturazioni, credo che la intestazione del mutuo sia indifferente.

Diverso il discorso sulle detrazioni della rata mutuo.
 

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