Si, il primo articolo che entra nel merito in modo corretto pur con un linguaggio fruibile da tutti.Roma, se l'edilizia agevolata diventa una speculazione
articolo pubblicato su fb, scritto da un unico giornalista ben informato sulla problematica.
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Si, il primo articolo che entra nel merito in modo corretto pur con un linguaggio fruibile da tutti.Roma, se l'edilizia agevolata diventa una speculazione
articolo pubblicato su fb, scritto da un unico giornalista ben informato sulla problematica.
Dopo oltre 1 anno e 535 pagine in questo forum, leggere queste cose mi fa cascare le braccia. Magari sarò stupido io, o forse non so leggere, ma in questo articolo sembra quasi che il problema sia la sentenza 18135 non il Comune di Roma che ha crato il casino dagli anni '90 (loro dicono '80 ma non ci credo).
Poi leggo “In aggiunta a ciò - conclude Calviello - stiamo ragionando su un’azione collettiva a tutela dei cittadini di Roma” ... ah stanno ancora ragionando, magari perchè non ci sono neanche appigli legali, pensa un poIl comune intanto fa spallucce come se non fosse responsabile, però procede al calcolo di certi salassi da staccare le 'recchie.
Spero di sopravvivere abbastanza per vedere come andrà a finire, ormai sono troppo curioso![]()
Forse non sono stato molto chiaro in ciò che volevo dire. Non volevo mettere in discussione la materia amministrativa , bensì linterpretPotrei sbagliarmi ma non credcassazionei nell'ambito dei compiti della corte costituzionale, e poi il problema, probabilmente, non è la sentenza ma l'interpretazione capziosa che il comune ne da. In materia amministrativa gli organi competenti per i ricorsi alle delibere amministrative credo siano solo il TAR e il Consiglio di Stato.
Sicuramente mi sono espresso male. Intendevo dire una interpretazione autentica della legge (non della sentenza o della convenzione) . La cassazione, nella sentenza, fondamentalmente dice che l'interpretazione della legge non permette svincolo dal prezzo massimo nella vita dell'immobile. La domanda che mi pongo è proprio questa: siamo certi che ciò sia inattaccabile? Inoltre a fronte di decine/centinaia di cause che potrebbero abbattersi contro i notai che hanno rogitato , a questo punto, contro legge quale sarà la loro linea difensiva? Potrebbero tirare in causa il comune ( anche se sembra che i nulla osta dell'ente non abbiano alcun valore) oppure potrebbero sostenere che l'interpretazione della legge è diversa da quella data dalla cassazione. Quindi è possibile mettere in discussione la legge stessa in termini di interpretazione, se non addirittura in termini di costituzionalità , ed eventualmente esiste un organo preposto che potrebbe essere chiamato in discussione?Potrei sbagliarmi ma non credo rientri nell'ambito dei compiti della corte costituzionale, e poi il problema, probabilmente, non è la sentenza ma l'interpretazione capziosa che il comune ne da. In materia amministrativa gli organi competenti per i ricorsi alle delibere amministrative credo siano solo il TAR e il Consiglio di Stato.
Penso che "basterebbe" un'altra sentenza della Cassazione (magari a Sezioni Unite, vista la sicura necessità di uniformare una volta per tutte le diverse interpretazioni giurisprudenziali susseguitesi negli anni) che precisi che quando la sentenza n.18135 ha parlato di convenzioni "ad hoc" per rimuovere il vincolo del prezzo non intendeva escludere le convenzioni per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, le quali - come già detto più volte - sono convenzioni ex art.8 della legge 10/1977 (e già per questo non risentono, secondo la sent.18135, del vincolo oltre la prima assegnazione), ma soprattutto implicano l'automatica rimozione del vincolo sul prezzo decorsi 20 anni dalla convenzione originaria (art.31, comma 46 della legge 448/1998). Basterebbe secondo me una precisazione del genere fatta dallo stesso organo che ha preso posizione sulla problematica degli immobili Peep.Forse non sono stato molto chiaro in ciò che volevo dire. Non volevo mettere in discussione la materia amministrativa , bensì linterpret
Sicuramente mi sono espresso male. Intendevo dire una interpretazione autentica della legge (non della sentenza o della convenzione) . La cassazione, nella sentenza, fondamentalmente dice che l'interpretazione della legge non permette svincolo dal prezzo massimo nella vita dell'immobile. La domanda che mi pongo è proprio questa: siamo certi che ciò sia inattaccabile? Inoltre a fronte di decine/centinaia di cause che potrebbero abbattersi contro i notai che hanno rogitato , a questo punto, contro legge quale sarà la loro linea difensiva? Potrebbero tirare in causa il comune ( anche se sembra che i nulla osta dell'ente non abbiano alcun valore) oppure potrebbero sostenere che l'interpretazione della legge è diversa da quella data dalla cassazione. Quindi è possibile mettere in discussione la legge stessa in termini di interpretazione, se non addirittura in termini di costituzionalità , ed eventualmente esiste un organo preposto che potrebbe essere chiamato in discussione?
Ti rispondo da profano quale sono.Forse non sono stato molto chiaro in ciò che volevo dire. Non volevo mettere in discussione la materia amministrativa , bensì linterpret
Sicuramente mi sono espresso male. Intendevo dire una interpretazione autentica della legge (non della sentenza o della convenzione) . La cassazione, nella sentenza, fondamentalmente dice che l'interpretazione della legge non permette svincolo dal prezzo massimo nella vita dell'immobile. La domanda che mi pongo è proprio questa: siamo certi che ciò sia inattaccabile? Inoltre a fronte di decine/centinaia di cause che potrebbero abbattersi contro i notai che hanno rogitato , a questo punto, contro legge quale sarà la loro linea difensiva? Potrebbero tirare in causa il comune ( anche se sembra che i nulla osta dell'ente non abbiano alcun valore) oppure potrebbero sostenere che l'interpretazione della legge è diversa da quella data dalla cassazione. Quindi è possibile mettere in discussione la legge stessa in termini di interpretazione, se non addirittura in termini di costituzionalità , ed eventualmente esiste un organo preposto che potrebbe essere chiamato in discussione?
Giusto quello che dici Quiet, però già abbiamo preso questa SOLA, poi se ci facciamo da soli una brutta pubblicità anche sulle nostre case a questo punto allora stiamo zitti e teniamoci ste case senza risolvere niente.Il problema è risolvere il passato.
Per il presente e per il futuro, personalmente non acquisterei mai un diritto di superficie, ne voglio stare più lontano possibile, peggio della peste. Ne mai lo venderei ovviamente, se fossi primo assegnatario. Chi decide di acquistare/vendere da oggi in poi se ne deve assumere tutte le responsabilità, senza mettersi a denunciare l'universo se in futuro escono nuovi balzelli oggi non previsti. Qui nel forum già ci sono state prime esperienze di persone che si ostinano ad acquistare il diritto di superficie pur sapendo i rischi, che sono poi coloro faranno causa quando vedranno le brutte in futuro: disgusting
Ma come si risolve il pregresso? Chi ha comprato, così come chi ha venduto, non può tornare indietro nel tempo: nessuno dei 2 soggetti (acquirente e venditore) avrebbe finalizzato il rogito sapendo in anticipo di questa affrancazione; a meno che l'affrancazione non sia di piccola entità.
Quindi adesso come facciamo? Battagliamo in tribunale e perde chi ha più sfiga? Vi sembra normale???
Il problema è risolvere il passato.
Per il presente e per il futuro, personalmente non acquisterei mai un diritto di superficie, ne voglio stare più lontano possibile, peggio della peste. Ne mai lo venderei ovviamente, se fossi primo assegnatario. Chi decide di acquistare/vendere da oggi in poi se ne deve assumere tutte le responsabilità, senza mettersi a denunciare l'universo se in futuro escono nuovi balzelli oggi non previsti. Qui nel forum già ci sono state prime esperienze di persone che si ostinano ad acquistare il diritto di superficie pur sapendo i rischi, che sono poi coloro faranno causa quando vedranno le brutte in futuro: disgusting
Ma come si risolve il pregresso? Chi ha comprato, così come chi ha venduto, non può tornare indietro nel tempo: nessuno dei 2 soggetti (acquirente e venditore) avrebbe finalizzato il rogito sapendo in anticipo di questa affrancazione; a meno che l'affrancazione non sia di piccola entità.
Quindi adesso come facciamo? Battagliamo in tribunale e perde chi ha più sfiga? Vi sembra normale???
Gratis per sempre!