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TASSI BCE

Euribor prossimo allo zero, ecco i mutui che ci guadagnano


Il tasso interbancario a 3 mesi è scivolato allo 0,10%, si tratta di un minimo storico. Quello a un mese fino allo 0,019%. Cosa significa in termini di risparmio?


a cura di Redazione
09 settembre 2014 | ore 09.10
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IL TASSO EURIBOR - L’Euribor aggiorna i suoi minimi storici. Il tasso interbancario a 3 mesi è scivolato allo 0,10% mentre l'Euribor a un mese si è spinto fino allo 0,019%. Cifre prossime allo zero, dovute principalmente alla politica della Bce e che potrebbe portare addirittura in negativo il tasso nei prossimi giorni. Dopo la mossa di Mario Draghi, infatti, spiega Il Sole 24 Ore, piuttosto che "perdere" denaro lasciando in fondi inattivi presso l'Eurotower, le banche a questo punto potrebbero rimettere in circolo la liquidità, paradossalmente anche prestandosela a termine l'una con l'altra a tassi negativi (ma superiori a quel -0,20%): questo spiega perché il tasso interbancario potrebbe avere un segno "meno" davanti.

GLI EFFETTI SUI MUTUI - La notizia è positivo per chi ha un mutuo a tasso variabile che, come è noto, è indicizzato proprio agli Euribor. Certo, i risparmi saranno limitati perché si tratta pur sempre di variazioni infinitesime di valori che sono già molto vicini allo zero. Ma se si volge lo sguardo al recente passato l'impatto è piuttosto rilevante, soprattutto per quanti hanno contratto il prestito negli anni della tempesta finanziaria poi culminata con il crack-Lehman. L'Abi calcola per esempio che su un mutuo tipo (venti anni, capitale iniziale di 100mila euro, spread 120 punti base) acceso nel 2008, quando l'Euribor 3 mesi medio era del 4,6%, il minor esborso rispetto alla rata iniziale si aggiri sui 300 euro mensili.

IL RISPARMIO CRESCENTE Il Sole 24 Ore calcola il risparmio. “Il risparmio decresce tornando a ritroso nel tempo: 262 euro per i mutui accesi nel 2007, 170 euro nel 2006, 107 euro nel 2005 e 95 euro nel 2004, semplicemente perché questi sono stati erano caratterizzati da condizioni meno penalizzanti. Dall'ottobre 2008 le rate si sono abbattute per tutti di circa un terzo (se il finanziamento originario era a 20 anni) e per qualcuno quasi della metà (30 anni): denaro che adesso torna di sicuro utile in una fase piuttosto difficile per le famiglie italiane.
 

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