Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Purtroppo il compromesso non l'hanno firmato e cio' basta a non far maturare la provvigione.
Che si siano comportati in modo indecente e' evidente, ma non opponibile.
Se avessero firmato, allora da quel momento sarebbero stati caXXi loro con il confinante.
Oral'unica cosa che puoi fare e' tener d'occhio il terreno tramite visure, appena vedi un rogito a nome dei due "ceffi", o anche a nome del confinante (in fondo, TU lo hai avvertito della possibilita' di vendita e c'e' un chiaro nesso causale), mandi fattura, a provvigione massima come da CCIAA, piu' interessi.:ok:
 

Manzoni Maurizio

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
ciao, quando mi è capitato, ho fatto il preliminare inserendo la frase salvo il diritto di prelazione, poi ho inviato copia del preliminare ad eventuali aventi il diritto di prelazione, a me non cambiava;) molto.
 

catia

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Io avevo fatto una proposta d'acquisto in forma scritta firmata dai proponenti, la venditrice ha accettato in forma verbale a tale proposta e dietro questa cifra pattuita che è stata fatta la notifica al coltivatore.
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Io avevo fatto una proposta d'acquisto in forma scritta firmata dai proponenti, la venditrice ha accettato in forma verbale a tale proposta e dietro questa cifra pattuita che è stata fatta la notifica al coltivatore.

La proposta non era controfirmata dal venditore?:disappunto::disappunto:
La notifica non avrebbe avuto valore. Avrebbe dovuto firmare una rinuncia espressa scritta alla prelazione, con l'indicazione del valore dell'offerta.
 

catia

Membro Attivo
Agente Immobiliare
La proposta non era controfirmata dal venditore?:disappunto::disappunto:
La notifica non avrebbe avuto valore. Avrebbe dovuto firmare una rinuncia espressa scritta alla prelazione, con l'indicazione del valore dell'offerta.
Non capisco la tua risposta
La proposta l'hanno fatta gli acquirenti individuati da me, pattuendo una cifra, al coltivatore è stata notificata l'intenzione di acquisto di quest'ultimi indicando quella cifra e il coltivatore ha deciso di esercitare il suo diritto pagando quella cifra.
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ma il tutto e' stato formalizzato con carte e firme o solo verbalmente?
Se verbalmente, niente ha valore.

Provo a capire come hai fatto.
Hai fatto firmare una proposta di acquisto all'acquirente e con quella (non firmata dal venditore) hai chiesto al confinante se interessato a fare una controproposta allo stesso importo, che avrebbe avuto "maggior valore" in quanto con diritto di prelazione.

Sbagliato. Le due proposte avevano lo stesso, medesimo valore, in quanto NON ACCETTATE. E' un'asta, non una vendita con diritto di prelazione.

Il diritto di prelazione si esercita quando e' gia' stata manifestata l'intenzione di effettuare la compravendita ad un prezzo BEN STABILITO , quindi con la proposta/compromesso gia' firmata da acquirente E venditore. Altrimenti e' una semplice compravendita, nella quale l'altro acquirente, alla proposta del confinante, puo' rilanciare e questo non e' ammesso nella prelazione.

Nel tuo caso, non essendo stata accettata la proposta dal venditore, l'acquirente avrebbe sempre potuto rilanciare con una nuova proposta fino a che non si sarebbe arrivati ad una cifra inaccettabile per il coltivatore.
A quel punto avrebbe dovuto firmare la sua rinuncia alla prelazione a quella BEN DETERMINATA CIFRA e voi procedere al compromesso senza notifica.

Il quale pero' avrebbe potuto esercitare la prelazione alla firma del compromesso o del rogito in caso la cifra fosse stata DIVERSA da quella stabilita.
 

Tobia

Membro Senior
Agente Immobiliare
Non esiste nessun "tentativo" di saltare la prelazione del confinante, in quel caso non c'e' piu' e basta, come previsto dalla legge
corretto ma un pizzico di delicatezza ci vuole,
non puoi impunemente chiedergli se vuole il terreno e dopo il suo assenso correggerti ed "affittarlo per due anni" in attesa di riscatto.. Quest'operazione ancorché nei termini di legge invoglia il vicino ad adire le vie legali.. e se in giudizio al tuo cliente venisse tolto il terreno?

Io normalmente parto con il comunicare al vicino l'intenzione del proprietario d'affittare il terreno e vendere la casa.. dialogo con il vicino fino ad arrivare a capire se ha intenzioni di riscatto o meno, quindi suggerisco al vicino di presentare delle offerte al proprietario ... male che vada non le accetterà
A quel punto mi regolo di conseguenza.. ma non mi potrà mai accusare di averlo voluto saltare.

Poi, la prossima volta, prima fare compromesso, poi avvertire confinante. In quel caso il venditore e' OBBLIGATO a vendere a uno dei due. Forse meno "fair play", ma almeno il contratto e' al sicuro e perfettamente legale.

nell'ottica dell'AI va bene..


nel tuo caso, non essendo stata accettata la proposta dal venditore, l'acquirente avrebbe sempre potuto rilanciare con una nuova proposta fino a che non si sarebbe arrivati ad una cifra inaccettabile per il coltivatore
ricordiamoci del peso che hanno le tasse..
 

catia

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ma il tutto e' stato formalizzato con carte e firme o solo verbalmente?
Se verbalmente, niente ha valore.

Provo a capire come hai fatto.
Hai fatto firmare una proposta di acquisto all'acquirente e con quella (non firmata dal venditore) hai chiesto al confinante se interessato a fare una controproposta allo stesso importo, che avrebbe avuto "maggior valore" in quanto con diritto di prelazione.

Sbagliato. Le due proposte avevano lo stesso, medesimo valore, in quanto NON ACCETTATE. E' un'asta, non una vendita con diritto di prelazione.

Il diritto di prelazione si esercita quando e' gia' stata manifestata l'intenzione di effettuare la compravendita ad un prezzo BEN STABILITO , quindi con la proposta/compromesso gia' firmata da acquirente E venditore. Altrimenti e' una semplice compravendita, nella quale l'altro acquirente, alla proposta del confinante, puo' rilanciare e questo non e' ammesso nella prelazione.

Nel tuo caso, non essendo stata accettata la proposta dal venditore, l'acquirente avrebbe sempre potuto rilanciare con una nuova proposta fino a che non si sarebbe arrivati ad una cifra inaccettabile per il coltivatore.
A quel punto avrebbe dovuto firmare la sua rinuncia alla prelazione a quella BEN DETERMINATA CIFRA e voi procedere al compromesso senza notifica.

Il quale pero' avrebbe potuto esercitare la prelazione alla firma del compromesso o del rogito in caso la cifra fosse stata DIVERSA da quella stabilita.

La situazione è stata da sempre ingarbugliata la persona che vende è ultra ottantenne siamo in un piccolo paese dove le strette di mano valgono più dei contratti scritti, non ho potuto "violentare" una promessa a vendere verbale accettata da tutti. Nessuno ha intenzione di fare un'asta, infatti con la rinuncia a vendere del venditore al coltivatore decadono tutti gli accordi. Nessuno gioca al rilancio anche perchè i miei clienti non hanno a disposizione di più che della cifra offerta. Il mio dubbio era e rimane dopo il lavoro che ho svolto non ho diritto a percepire niente? Nemmeno un rimborso spese per i servizi prestati?
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
La situazione è stata da sempre ingarbugliata la persona che vende è ultra ottantenne siamo in un piccolo paese dove le strette di mano valgono più dei contratti scritti, non ho potuto "violentare" una promessa a vendere verbale accettata da tutti. Nessuno ha intenzione di fare un'asta, infatti con la rinuncia a vendere del venditore al coltivatore decadono tutti gli accordi. Nessuno gioca al rilancio anche perchè i miei clienti non hanno a disposizione di più che della cifra offerta. Il mio dubbio era e rimane dopo il lavoro che ho svolto non ho diritto a percepire niente? Nemmeno un rimborso spese per i servizi prestati?

Se non espressamente concordate con il venditore, no.
Capisco e comprendo, ma cio' dimostra quanto labile sia il lavoro dell'AI che a fronte di compravendite ben remunerate si trova ad affrontare spese e perdite di tempo senza nessun tornaconto, nonostante si rinfacci continuamente l'esosita' delle pretese.

L'unica cosa che ora puoi fare e' sederti ed aspettare. Se il venditore alla fine trova un accordo "privato" con uno dei due, tu gli fai avere la fattura.:applauso: Con buona pace delle "strette di mano".

Aggiunto dopo 22 minuti :

corretto ma un pizzico di delicatezza ci vuole,
non puoi impunemente chiedergli se vuole il terreno e dopo il suo assenso correggerti ed "affittarlo per due anni" in attesa di riscatto.. Quest'operazione ancorché nei termini di legge invoglia il vicino ad adire le vie legali.. e se in giudizio al tuo cliente venisse tolto il terreno?
C'e' anche il sacrosanto diritto di un proprietario di vendere a chi gli pare senza l'obbligo di vendere per forza a chi gli e' inviso solo perche' gli e' attaccato al terreno, solo grazie ad una legge nata per evitare la frammentazione agricola e incoraggiare la piccola impresa contadina.Ricorda che comunque l'acquirente dovra' essere un altro coltivatore diretto, che abbia interesse a lavorarla (non puo' essere lasciata li' incolta) e ad acquistarla. Piu' facile a dirsi che a farsi, credimi.
E posso dirti che la pratica dell'affitto pluriennale e' comunque uso comune tra i CD per le compravendite di terreno, anche confinanti (e quindi gia' con prelazione), in modo da avere "cinta e bretelle" in caso di altri "pretendenti".
Nerssuna causa potra' intentare l'eventuale escluso, visto che legalmente e' tutto regolare e previsto dai codici. Perderebbe inesorabilmente la causa.

Io normalmente parto con il comunicare al vicino l'intenzione del proprietario d'affittare il terreno e vendere la casa.. dialogo con il vicino fino ad arrivare a capire se ha intenzioni di riscatto o meno, quindi suggerisco al vicino di presentare delle offerte al proprietario ... male che vada non le accetterà
A quel punto mi regolo di conseguenza.. ma non mi potrà mai accusare di averlo voluto saltare.
Non si tratta di uno scavalco. Torno a ripeterlo. Lo sarebbe se l'affittuario non fosse un CD o se non la lavorasse, manifestando cosi' l'intenzione di eludere la prelazione.
Tra l'altro se non si fanno tutti i passi "per benino", nonostante il vicino dica di non essere interessato, puo' svegliarsi un bel giorno e dire si', adesso mi interessa.
In un caso che conosco, uno dei vicini, si era detto verbalmente non interessato. Dopo 30gg dalla consegna del preliminare ai confinanti si e' presentato a sorpresa dell'acquirente (che gia' aveva seminato) dal notaio e ha fatto valere la prelazione. Ci ha anche guadagnato la semina del raccolto successivo...:D

nell'ottica dell'AI va bene..
E i suggerimenti che ho dato a questo si riferivano. Cosa fare per tutelare i suoi diritti.
 

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