bsiam

Membro Junior
Buongiorno, sono un piccolo proprietario e vorrei dare in locazione un monolocale ad una persona che ha necessità solo per qualche mese. La persona in questione, è d'accordo per fare un piccolo contratto privato su cui riportare il canone e il periodo di locazione e rinnovarlo mese per mese , pagare in anticipo la mensilità , in modo che possa lui interromperlo e andarsene quando lo chiameranno per il trasferimento di lavoro. A me starebbe bene ma non conosco i problemi a cui potrei incorrere.
Come è possibile gestire una simile situazioni e tutelarsi al meglio ?
Grazie
 

studiopci

Membro Storico
Salve, aldilà della tua e sua buona fede, sottoscrivi un contratto di 4+4 normale, nel quale prevederete la possibilità di liberare l'immobile, prima della naturale scadenza , senza nessuna penale, è nelle tue facoltà e certamente tutelerai i tuoi interessi e la tua tranquillità, darà la disponibilità dell'immobile alla persona e tutti sarete contenti... quando e se avrà la necessità di lasciare libero il monolocale andrà via e ti ringrazierà anche. Fabrizio
 

ChiaraB di Solo Affitti

Membro Attivo
Professionista
Salve,
se il suo monolocale è sito in un comune ad alta densità abitativa (Ravenna lo è) potrebbe, in alternativa al consiglio dato da studiopci, stipulare un contratto transitorio. In questo caso, condizione essenziale per la stipula è che una delle due parti deve addurre una particolare esigenza di natura transitoria (esigenza di lavoro, nel suo caso). Questo tipo di contratto ha una validità da 1 a 18 mesi non rinnovabile.
Se decide per questa soluzione, si ricordi che in caso la natura di transitorietà sia necessità del proprietario, egli deve inviare al conduttore, prima della scadenza del contratto, una lettera raccomandata con la quale conferma la permanenza della transitorietà della sua esigenza (in mancanza di tale raccomandata, il contratto si riconduce infatti alla durata di 4 anni + 4.).
Nel caso l'esigenza sia invece del conduttore, cioè della persona alla quale viene affittato il monolocale, egli deve necessariamente documentare tale esigenza allegando al contratto apposita certificazione.
Buona fortuna!
 

ssimone75

Membro Attivo
Professionista
mi permetto di osservare che 4+4 sarà anche semplice...
ma che se ti vuoi poi levare di torno il locatario (perchè magari non paga :disappunto:... ) aspetti :shock:
 

studiopci

Membro Storico
Salve mi permetto di farti osservare , però, che alla domanda
Buongiorno, sono un piccolo proprietario e vorrei dare in locazione un monolocale ad una persona che ha necessità solo per qualche mese. La persona in questione, è d'accordo per fare un piccolo contratto privato su cui riportare il canone e il periodo di locazione e rinnovarlo mese per mese , pagare in anticipo la mensilità , in modo che possa lui interromperlo e andarsene quando lo chiameranno per il trasferimento di lavoro. A me starebbe bene ma non conosco i problemi a cui potrei incorrere.
Come è possibile gestire una simile situazioni e tutelarsi al meglio ?
Grazie
escludendo a priori la possibilità indicata da bsiam, non resta che consigliare di affittare o transitorio, o 4 + 4 i rischi sono gli stessi ( di non essere pagato e doverlo mandare via. Fabrizio
 

mako976

Nuovo Iscritto
Professionista
Buongiorno, premesso che sono un avvocato quindi inevitabilmente tendo a notare le rogne, volevo semplicemente dire che ove ci fossero i presupposti il contatto per uso transitorio è sicuramente quello più adatto. Ma il problema sta in quella tua espressione "piccolo contratto privato" che potrebbe farmi pensare ad un contratto non registrato il che con le nuove normative in caso di denuncia del conduttore potrebbe bloccarti l'immobile con un 4+4 ad un prezzo infimo legato ai valori catastali dell'immobile stesso....quindi occhio!!!
 

el gondolier

Membro Attivo
Agente Immobiliare
I contratti transitori nei comuni ad alta tensione abitativa secondo voi sono o non sono soggetti ai patti territoriali ?
E se si, cosa succede se un contratto ha una durata inferiore a quella prevista dalla legge 431/98?
E se sono soggetti ai patti territoriali che stabiliscono un canone certo cosa succede ai sensi dell'art.13(Patti contrari alla legge)?
 

Pennylove

Membro Assiduo
Privato Cittadino
La risposta, alla tua prima domanda, è affermativa. In tutti i seguenti 11 comuni (Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania, i canoni dei contratti transitori sono fissati all'interno degli accordi territoriali (in assenza dell'accordo locale provvede il D.M. 10.03.2006). Non solo in essi, però: anche i tutti i comuni confinanti con gli stessi, la cui individuazione risulta complessa e caotica, probabilmente, poco chiara anche a chi ha legiferato in materia: si pensi, ad esempio, ai confini marittimi di Venezia.

Quanto alle rimanenti domande, secondo quanto previsto dall'art. 13 della legge 431/1998, i patti considerati contrari alla legge sono quelli diretti a pretendere un canone superiore a quello risultante dal contratto registrato oppure quelli volti a derogare ai limiti di durata del contratto prevista dalla legge. Nel caso di versamento del canone in misura superiore rispetto a quella realmente dovuta, il conduttore ha facoltà, con azione proponibile entro 6 mesi dalla riconsegna dell'immobile, di richiedere al giudice del luogo in cui è sita l'unità immobiliare, la restituzione delle somme pagate in eccedenza. Lo stesso dicasi se il canone pagato dal conduttore sia superiore a quello massimo stabilito dagli accordi locali per quel tipo d'immobile. Relativamente alla durata, quella prevista dalla legge prevale su quella indicata dalle parti in contratto, con la conseguenza che la prima si inserisce automaticamente nel contratto stesso in sostituzione della seconda, lasciando inalterate tutte le altre clausole del contratto conformi alla legge.
 

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