Graf

Nominato ad Honorem
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Privato Cittadino
Negli anni 2007 e 2008, dopo una lunga rincorsa, i prezzi delle case, in Italia, hanno raggiunto il loro massimo storico.
Accertato che, da quegli anni fino a questi ultimi mesi, e siamo arrivati a metà del 2012, non si è assistito a nessun crollo generalizzato dei prezzi del mercato immobiliare, come, invece, è successo in Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, si potrebbe chiarire di quanto è sceso, in percentuale, il livello effettivo dei prezzi medi delle case in Italia, nelle varie città e cittadine?
Del 10%?
Del 20% ?
Di un margine maggiore?
Oppure non sono, quasi, per nulla diminuiti?
I proprietari di immobili iniziano a rinunciare alle loro richieste fuori mercato?
Cominciano a rendersi conto che la festa è finita per tutti?
Quanti di loro hanno capitolato o stanno per farlo?
Quel’è la tipologia di cliente che, invece, tiene cocciutamente il punto e non ha nessuna intenzione di cedere sul prezzo richiesto?
Quali persuasivi argomenti, se esistono, utilizzate,
voi mediatori immobiliari per massaggiare
images

ai fianchi i titolari di immobili più ostinati e convincerli a mitigare le loro pretese?
Io a Roma, guardando i prezzi nelle bacheche delle agenzie immobiliari, leggo, a tutt'oggi, prezzi ancora irragionevolmente alti….
 

proge2001

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ma quando si parla di crollo di cosa si parla? Di che percentuale deve scendere un immobile perchè si possa parlare di crollo? Io ho notato che in media gli immobili sono calati di un 20%. E' un crollo questo? Ma ce ne sono alcuni che nonostante vari ribassi sono ancora lì.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Il crollo è graficamente é così:

images


Io, sinceramente, non credo al crollo drammatico e repentino del mercato immobiliare italiano.
Anche se ritengo certi prezzi, riscontrabili nelle città, fuori da ogni logica.
Ma vorrei conoscere il parere di chi è esperto del settore.
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
Il problema è il rapporto prezzo case con i redditi, i grafici che contano sono quelli e basta. Se si vede quello si vede la curva crescente, e si vede che c'è ancora strada da fare. Aggiungici che i redditi non solo non sono saliti ma hanno curva discendente e vedi il baratro. Se pensate che ci sono zone d'italia dove il nuovo in classe A costa 1500 euro mq, si capisce che non ci siamo, paga poco il terreno quanto vuoi, paga pochi oneri quanto vuoi, significa che i tecnici e i costi di costruzione sono ridotti e allineati... quindi altrove qualcuno ci marcia, e sono chi vende i terreni, i tecnici, il costruttore. Hanno guadagnato per 5 anni a iosa, ora è arrivato il momento delle perdite e del riallineamento.
 

silvio_portovenere

Membro Attivo
Agente Immobiliare
I prezzi dovrebbero rapportarsi al livello cui dovrebbe corrispondere una risposta del mercato.
Io non sto verificando nessuna sostanziale risposta del mercato (numero transazioni) a considerevoli ribassi di prezzo, quindi riscontro che il "fermo compravendite" non e' legato alle richieste ma ai seguenti elementi:

-fenomeno malainformazione
-allarmismi incontrollati dei media
-aspettativa di avvenimenti futuri non meglio identificati (revisioni catasto etc)
-minacce di tassazioni incombenti
-conseguente sfiducia nel prodotto casa

Conclusione: gran parte del fermo mercato e' dovuto ad incertezze e timori incontrollati.

Silvio Turano
 

DESIDERATAdomus

Membro Attivo
Agente Immobiliare
I prezzi sono già scesi.

Le transazioni che si fanno, si fanno a valori sensibilmente più bassi di prima, questo almeno a Bologna.
Diciamo nell'ordine di un -30% rispetto a 2 anni fa?
Andrebbero fatti dei distinguo ma per sintetizzare mettiamolo così.

Il fatto poi che l'offerta, ossia buona parte dei venditori, non si voglia adattare ai valori proposti dalla domanda non cambia la questione.
Al momento è così, sono i compratori che piegano la volontà dei venditori, se poi tra un po' saranno i compratori ad adattarsi ai prezzi richiesti dai venditori ve lo farò sapere, per ora è vero il contrario.

Ho un'altra cosa da segnalarvi, il fatto che questa crisi sta "umanizzando" il mercato.
C'è sempre un rovescio della medaglia.
O almeno quasi.
 

Marzia Moreschi

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Nella zona dove vivo io la situazione è ben diversa.
Il fermo mercato è dovuto principalmente all'impossibilità, oggi, da parte della maggioranza delle persone, di potersi permettere un acquisto di questo genere.
I giovani, una volta tra i maggiori acquirenti, oggi sono pressochè scomparsi dalla rosa dei papabili infatti, mentre fino a qualche anno fa avevano spesso e volentieri due stipendi a tempo indeterminato, oggi, al contrario, hanno, quando va bene, uno stipendio a tempo determinato sul quale pende l'incertezza del rinnovo contrattuale ed un "arrotondamento" in nero.
Questo li rende automaticamente clienti a rischio per le banche che quindi non gli danno finanziamenti, spesso neanche con la garanzia dei genitori pensionati o con ipoteca del loro immobile.
Le famiglie, che una volta cambiavano casa non appena stavano strette o litigavano con i vicini, oggi, quando va bene, fanno ristrutturazioni per ricavare più spazio e insonorizzano le pareti. Anche loro spesso hanno qualcuno in famiglia che ha perso il lavoro e vedo sempre più famiglie che mettono in vendita la casa, cercando poi in affitto, per ricavare i soldi per andare avanti.
Gli investitori, che sono l'unica categoria con i soldi in mano, vista l'incertezza delle imposte, tasse, balzelli, oneri e quant'altro ogni volta esce fuori sulle abitazioni, se possono, oggi comprano all'estero.
Quindi il fermo mercato può essere dovuto ad incertezze e timori incontrollati solo per la categoria degli investitori, per gli altri è invece una questione di sopravvivenza: non hanno soldi spesso neanche per mangiare.
 

Marzia Moreschi

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Per quanto riguarda invece l'abbassamento dei prezzi nella mia zona, dal 2009 ad oggi, è stato mediamente del 20% - 30%, almeno da parte di chi voleva o doveva vendere. Poi ci sono quelli che comunque non hanno l'esigenza di vendere che aspettano la risalita dei prezzi oppure hanno ritirato l'immobile dal mercato. Ma questi non fanno testo.
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
-20/30% da cosa? ;)
Ripeto: redditi.
Ci son redditi?
Quanto questi redditi sono proporzionali al costo di una casa?
Quanta prospettiva di guadagno ha una persona oggi in italia?
CI sono posti dove l'allineamento è più semplice, altri dove c'è ancora strada da fare.
 

Marzia Moreschi

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Quando ho acquistato casa io, 23 anni fa (non facevo ancora l'agente immobiliare), nella mia zona, una casa nuova da 100 mq con tre camere, doppi servizi, cantina e garage costava circa 100 milioni delle vecchie lire. Lo stipendio (fisso) medio si aggirava intorno ad un milione e le banche, per quello stipendio, ti davano un mutuo ipotecario ventennale fino al 75 % del valore della cas ad un tasso medio fisso del 9 %.
Oggi la stessa casa costa circa 300.000 Euro, lo stipendio (fisso) medio, quando c'è, si aggira sui 1.500 Euro, le banche, per quello stipendio (non per quella casa), ti danno un mutuo ipotecario venticinquennale di circa 100.000 Euro ad un tasso fisso del 5,50 %.
Non è esattamente la stessa cosa.
I prezzi delle case, col passaggio all'euro, si sono raddoppiati mentre gli stipendi sono rimasti tutti al palo e più il tempo passa più il divario diventa evidente, nonostante il calo dei prezzi degli ultimi anni.
 

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