xman80

Membro Attivo
Privato Cittadino
dovendo stipulare, come conduttore, un contratto a canone concordato, mi è stato chiesto di pagare 48 euro + 4 marche da bollo da 14,62. é giusto??secondo voi, si può contrattare se mettere o meno l'adeguamento del canone in base all'istat??
 

evoluzioneCasa

Membro Attivo
Agente Immobiliare
il contratto concordato non è assolutamente il contratto con cedolare secca, sono due contratti completamente diversi,:disappunto: quello che ci interessa il primo, è un tipo di contratto che prevede 3 anni più due di rinnovo automatico,

per quanto riguarda l'aumento la percentuale è stabilita negli accordi locali ed è in genere del 75% dell'indice Istat del costo della vita .
 

evoluzioneCasa

Membro Attivo
Agente Immobiliare
SE ha optato per la cedolare secca non ci saranno più adeguamenti istat

cerchiamo di rispondere correttamente alle domande soprattutto quelle dei privati cittadini .
senza offesa sarai giovane e con tanta voglia di fare, ma stai un po più attento a quello che scrivi,sembra se no che i patentini li danno a paperopoli......:p buona continuazione!!
 

Pennylove

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Quoto la marziana. :) Con l’abrogazione dell’art. 24 della legge n°392/1978 (ad opera dell’art. 14, comma 4 della legge n°431 del 1998), è venuta meno la disciplina inderogabile che fissava il limite del 75% dell’adeguamento ISTAT nelle locazioni ad uso abitativo.

Pertanto, le parti hanno piena libertà di stabilire se inserire o meno una clausola contrattuale che preveda tale aggiornamento. La conseguenza immediata di tutto ciò è che, qualora il conduttore e il locatore abbiano deciso di regolare il loro rapporto giuridico, non prevedendo nel contratto (sia questo concordato o “libero”), in regime ordinario, l’aggiornamento del canone, il locatore non potrà richiedere al conduttore una variazione dell’affitto. In sostanza l’adeguamento dell’indice ISTAT rimane unicamente una clausola contrattuale, e non già di legge, trattandosi, infatti, di una pattuizione frutto non di una prederminazione legislativa, ma dell’incontro, nell’economia del rapporto, dell’offerta e della domanda.
 

topcasa

Membro Storico
il contratto concordato non è assolutamente il contratto con cedolare secca, sono due contratti completamente diversi,:disappunto: quello che ci interessa il primo, è un tipo di contratto che prevede 3 anni più due di rinnovo automatico,

per quanto riguarda l'aumento la percentuale è stabilita negli accordi locali ed è in genere del 75% dell'indice Istat del costo della vita .
Ma chi lo ha mai detto? ho solo ribadito che se opta per la cedolare secca non sono previsti adeguamenti ISTAT.
 

Tobia

Membro Senior
Agente Immobiliare
qualora il conduttore e il locatore abbiano deciso di regolare il loro rapporto giuridico, non prevedendo nel contratto (sia questo concordato o “libero”), in regime ordinario, l’aggiornamento del canone, il locatore non potrà richiedere al conduttore una variazione dell’affitto
dissento.
È un errore comune dei proprietari pensare che se non compreso nel contratto allora non esiste.

nei contratti di locazione tutto quello che non è stato concordato dalle parti e scritto sul contratto è regolato dal contratto nazionale.

nello specifico in mancanza di accordi scritti che prevedono istat 0% si fa riferimento al contratto standard che prevede istat 75% (concordato) o 100% (libero)

ovviamente per il periodo di cedolare secca vengono a cadere anche gli aggiornamenti istat eventualmente definiti
 

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