Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Se un proprietario affida la vendita di un suo immobile del valore di 300.000 euro ad un agente immobiliare in gamba (provvigione del 3% da entrambe parti) e questi conclude la vendita dopo due giorni, il mediatore incasserà, velocemente e senza battere ciglio, 18.000 euro più IVA di parcella.
Fin qui, solo sorrisi e brindisi.
Ma se un altro proprietario affida allo stesso agente immobiliare un immobile di difficile commerciabilità e questi, dopo 2 anni, 120 visite andate a vuoto, tanta buona volontà e alcune notevoli incavolature, non riesce a rivenderlo a nessuno, non beccherà un euro che sia uno.
Si dirà: sono gli incerti del mestiere.
I rischi della libera professione.
Queste sono le regole da accettare: o bere a garganella o rimanere all’asciutto.
Bello a dirsi: difficile, però, praticare la virtù della pazienza quando il piatto dell’azienda piange.
Ma insomma, non ci potrebbe essere una strada a metà tra il tracannare a grandi sorsi e il morire di sete?
Per il mediatore non potrà mai valere il detto latino:in medio stat virtus?
Gli operatori immobiliari potranno mai trovare un' ottimale moderazione cioè una una posizione intermedia tra l'ottimo e il pessimo, tra il massimo e il minimo, nei loro affari e nei loro guadagni?
Oppure la "mediocrità aurea" non è fatta per loro?
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Gli operatori immobiliari potranno mai trovare un' ottimale moderazione cioè una una posizione intermedia tra l'ottimo e il pessimo, tra il massimo e il minimo, nei loro affari e nei loro guadagni
Diciamo che fin quando il pagamento della provvigione viene riconosciuta per l'atto concreto di mettere in relazione le parti sarà così. Finchè la normativa e soprattutto il consumatore, non riconosce il lavoro svolto per i compiti aggiuntivi che vengono richiesti sempre di più, il nostro guadagno, chiamiamolo così è solo al brindisi. Sarebbe bello riuscire ad assorbire nella provvigione anche altre prestazioni che di fatto facciamo, visure e varie consulenze, valutazioni, sarebbe utile, nei casi in cui l'immobile non si riuscisse a vendere e di fatto noi abbiamo sostenuto delle spese. Quante volte vi è capitato di avere l'acquirente in presenza del suo avvocato nella trattativa o addirittura di voler fare il preliminare dal notaio "perchè mi sento più sicuro", finchè non si riconosce il mediatore come vero professionista qualificato .....
Lo dirò sempre, non smetterò mai di dirlo a tutti i colleghi, dobbiamo avere la capacità di cambiare le abitudini lavorative, rinnovarci e difendere la professionalità.
Sono partita come un fiume in piena, spero di aver commentato correttamente.
 
E

enzo6

Ospite
Se un proprietario affida la vendita di un suo immobile del valore di 300.000 euro ad un agente immobiliare in gamba (provvigione del 3% da entrambe parti) e questi conclude la vendita dopo due giorni, il mediatore incasserà, velocemente e senza battere ciglio, 18.000 euro più IVA di parcella.
Fin qui, solo sorrisi e brindisi.
Ma se un altro proprietario affida allo stesso agente immobiliare un immobile di difficile commerciabilità e questi, dopo 2 anni, 120 visite andate a vuoto, tanta buona volontà e alcune notevoli incavolature, non riesce a rivenderlo a nessuno, non beccherà un euro che sia uno.
Si dirà: sono gli incerti del mestiere.
I rischi della libera professione.
Queste sono le regole da accettare: o bere a garganella o rimanere all’asciutto.
Bello a dirsi: difficile, però, praticare la virtù della pazienza quando il piatto dell’azienda piange.
Ma insomma, non ci potrebbe essere una strada a metà tra il tracannare a grandi sorsi e il morire di sete?
Per il mediatore non potrà mai valere il detto latino:in medio stat virtus?
Gli operatori immobiliari potranno mai trovare un' ottimale moderazione cioè una una posizione intermedia tra l'ottimo e il pessimo, tra il massimo e il minimo, nei loro affari e nei loro guadagni?
Oppure la "mediocrità aurea" non è fatta per loro?


Qualsiasi attività commerciale si fonda sulla vendita di un bene/servizio che determina il riconoscimento economico.
Chi desidera la via di mezzo deve cercare un lavoro subordinato sperando di lavorare in una buona società.
 

Graf

Nominato ad Honorem
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Privato Cittadino
Qualsiasi attività commerciale si fonda sulla vendita di un bene/servizio che determina il riconoscimento economico.
Chi desidera la via di mezzo deve cercare un lavoro subordinato sperando di lavorare in una buona società.

Anche questo è vero.
Ma non riuscire a farsi riconoscere uno straccio di rimborso spese dopo avere trattato un immobile per anni con il massimo impegno e competenza nel tentativo di venderlo (fare una valutazione scritta, occuparsi di visure, controlli catastali ed urbanistici, 100 visite con spreco di tempo e benzina...cose che costano...) e non esserci riusciti un pare un tantinello ingiusto....
 
E

enzo6

Ospite
Anche questo è vero.
Ma non riuscire a farsi riconoscere uno straccio di rimborso spese dopo avere trattato un immobile per anni con il massimo impegno e competenza nel tentativo di venderlo (fare una valutazione scritta, occuparsi di visure, controlli catastali ed urbanistici, 100 visite con spreco di tempo e benzina...cose che costano...) e non esserci riusciti un pare un tantinello ingiusto....

Temo che se rincorriamo questa logica e questi clienti facciamo prima a chiudere.
Nessuno è disposto a pagare per un servizio che non ha raggiunto lo scopo.
Tu lo faresti?
 

mosca

Membro Assiduo
non esserci riusciti un pare un tantinello ingiusto....
.....si chiama "rischio di Impresa"
Dopotutto se le nostre attività si chiamano anche "IMPRESE" un motivo ci sarà:
Ho sempre pensato al significato di questa parola che consiste anche in: Compiere qualcosa fuori dal comune"
E oggi avere una propria Azienda produttiva è veramente come compiere una "impresa"
 

Graf

Nominato ad Honorem
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Temo che se rincorriamo questa logica e questi clienti facciamo prima a chiudere.
Nessuno è disposto a pagare per un servizio che non ha raggiunto lo scopo.
Tu lo faresti?


Come fare a negare un discreto rimborso spese a Zucchetti, a Bagudi, a Limpida, a Troise, ad Anna Capanna, ad Antonello, a Marcellogal, a Maria Antonia, a Irene2, ad Umberto Granducato, a Bruschini e a tutti gli altri (ahò, ma quanti ne devo rimborsare… ?:^^:) se mi danno indietro una casa che non sono riusciti vendere dopo due anni (mettiamo…) di tentativi e decine e decine di appuntamenti e visite e nonostante ci abbiano buttato su tanti eurini per pubblicità, visure e controlli catastali e urbanistici?
Mi piangerebbe il cuore…
Evidentemente, nonostante i notevoli sforzi dell’agente immobiliare, la casa era umanante invendibile a un prezzo onesto e di mercato (e nego la volontà di volerla regalare) e allora, cosa c’entra il povero mediatore che non ci è riuscito? Non dico la provvigione ma, almeno, le spese vive, vogliano riconoscergli?
Se certi proprietari arcigni e supecigliosi si passassero, una volta tanto, una mano sulla coscienza…
Il discorso sarebbe radicalmente diverso se l’agente immobiliare si dimostrasse incompetente o poco zelante…
 
E

enzo6

Ospite
Come fare a negare un discreto rimborso spese a Zucchetti, a Bagudi, a Limpida, a Troise, ad Anna Capanna, ad Antonello, a Marcellogal, a Maria Antonia, a Irene2, ad Umberto Granducato, a Bruschini e a tutti gli altri (ahò, ma quanti ne devo rimborsare… ?:^^:) se mi danno indietro una casa che non sono riusciti vendere dopo due anni (mettiamo…) di tentativi e decine e decine di appuntamenti e visite e nonostante ci abbiano buttato su tanti eurini per pubblicità, visure e controlli catastali e urbanistici?
Mi piangerebbe il cuore…
Evidentemente, nonostante i notevoli sforzi dell’agente immobiliare, la casa era umanante invendibile a un prezzo onesto e di mercato (e nego la volontà di volerla regalare) e allora, cosa c’entra il povero mediatore che non ci è riuscito? Non dico la provvigione ma, almeno, le spese vive, vogliano riconoscergli?
Se certi proprietari arcigni e supecigliosi si passassero, una volta tanto, una mano sulla coscienza…
Il discorso sarebbe radicalmente diverso se l’agente immobiliare si dimostrasse incompetente o poco zelante…


La cosa bella di questo lavoro è il fatto di essere dei piccoli imprenditori che accettano le regole del gioco ottenendo ottimi risultati (in base al capitale investito) nel periodi buoni e stringendo la cinghia quando piove.
Sperare di fare il consulente a pagamento in questi momenti è solo una perdita di tempo che ci distoglie dall'obiettivo finale.
Purtroppo possiamo rissumere il tutto cosi': "Vendo ergo sum"
 
D

Damiameda

Ospite
NI , è possibile farsi riconoscere "le spese" basta stabilirlo prima,il famoso mandatario può.
 

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