E

enzo6

Ospite
fate finta di non vedere o non sapete davvero ?? avete idea tra gli occupati quanti siano in cassa integrazione o liste mobilità ??? e quanti siano con i fatturati dimezzati ??? enzo lo dico a te, nn mi dire che non sai queste cose....posso capire silano che vive nella sua esaltazione....ma non te.

Quanti tra gli occupati secondo te non spendono per poca fiducia e quanti per colpa dei fatturati dimezzati ( imprese e liberi professionisti partite IVA etc ) o per cassa integrazione / tagli del personale in vista ???

ma vi sto io a dire queste cose ? mi sa che devo andare su di un forum con un livello più alto di disccussione....:cauto:[DOUBLEPOST=1369488173,1369488011][/DOUBLEPOST]Non manca la fiducia, ma la sana previsione di un futuro normale di occupazione.....la gente che vede la propria libera attività tornare indietro di anni e il proprio lavoro in bilico tra cassa integrazione e tagli non è gente a cui manca la fiducia, ma è gente sensata in posizione di preoccupata difesa

Sbagli quando analizzi sempre quelle fasce della popolazione che attingono risorse dallo stato, ti ho spiegato che non sono loro a fare la differenza (ti ho fatto anche un esempio) ma tutto il resto della popolazione.
Ti faccio un esempio: devo cambiare auto, ho i soldi perla in contante ma ho rinviato l'acquisto fino a fine 2013 in attesa di essere sicuro della ripresa(nonostante il mio ottimismo).
Figurati il resto della popolazione italiana che lavora (meno ottimista di me) come si sta comportando.

Non riesco a capire perchè dovrebbero consumare di più, visto che non sanno fino a quando avranno un lavoro e un reddito. Oltretutto non è che riescano a mettere via chissà quanto, non consumando. magari faticano comunque a galleggiare. Oltretutto un conto è comprare qualcosa che costa, che so, 100 o anche 1000 Euro, anche se "vale" meno, un conto è sposare una banca per 20-30 anni. Comprare una casa, o anche un'auto da 30.000 Euro, è un impegno non indifferente in periodi buoni, figuriamoci adesso! O chi potrebbe impegnarsi lo deve fare a suo discapito per far vivere meglio chi crede di avere diamanti fra le mani e non è disposto a calare i prezzi per andare incontro ai possibili compratori (restando nell'ambito immobiliare, che è il vostro)? Oltretutto, qualcuno di voi inguaribili ottimisti, mi spiega quali segnali ha visto per riempirsi di fiducia gratis? Perchè io al momento non ne vedo nemmeno uno.

Bravo: "Non riesco a capire perchè dovrebbero consumare di più, visto che non sanno fino a quando avranno un lavoro e un reddito".
E' proprio questa incertezza che blocca tutto, Quando si avrà una percezione diversa data da una larvata ripresa anche export vedrai che i piu' forti (economicamente)torneranno a comprare, le imprese a quel punto faranno piani per assumere ma per certo non licenzieranno.
Sul dicorso dei risparmi vorrei farti una domanda: era piu' logico che un impiegato nel 2008 comprasse casa oppure lo stesso soggetto lo faccia oggi, se ha un lavoro stabile, con prezzi piu' bassi del 40%.[DOUBLEPOST=1369490678,1369490582][/DOUBLEPOST]
discussione nuova.......:D
oggi....

Nei prossimi due anni si potrebbe verificare l’ondata dì svendite
Case-flop, non è solo per la crisi (Fonte: Oggi - 29/05/2013)

Perchè questi discorsi non li facevi quando dovevi vendere casa tua ?
 

andrea b

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Bravo: "Non riesco a capire perchè dovrebbero consumare di più, visto che non sanno fino a quando avranno un lavoro e un reddito".
E' proprio questa incertezza che blocca tutto, Quando si avrà una percezione diversa data da una larvata ripresa anche export vedrai che i piu' forti (economicamente)torneranno a comprare, le imprese a quel punto faranno piani per assumere ma per certo non licenzieranno.
Sul dicorso dei risparmi vorrei farti una domanda: era piu' logico che un impiegato nel 2008 comprasse casa oppure lo stesso soggetto lo faccia oggi, se ha un lavoro stabile, con prezzi piu' bassi del 40%.[DOUBLEPOST=1369490678,1369490582][/DOUBLEPOST]

Perchè questi discorsi non li facevi quando dovevi vendere casa tua ?
L'incertezza, come la chiami tu, si basa su certezze, ossia ...è tutto fermo, il lavoro non va, le aziende chiudono, i professionisti e/o artigiani pure. Non è questione di ottimismo o pessimismo, è quello che vedi tutti i giorni. Non che leggi su giornali o forum o altro, che scrivono quello che vogliono sia la visione della realtà e spesso riescono pure. Infatti non contesto quello che dici a proposito del pessimismo dilagante che non fa spendere, è vero che si cerca di mettere via i soldi per eventuali momenti di magra se si perde il lavoro, diminuisce il fatturato, ecc., ma il problema è che molti non riescono a mettere via niente, pur non spendendo, perchè non hanno niente più da salvare.
Tu vedi segni di una larvata ripresa? Io no, eppure di aziende ne giro parecchie per lavoro, di tutti i settori produttivi e ho anche imparato a fare la tara ai piagnistei dei datori di lavoro che si lamentano sempre e comunque. Mi fanno ridere e allo stesso tempo incavolare i discorsi che si sentono spesso, anche da parte di chi dovrebbe farci ripartire, che sostiene che dobbiamo "migliorare la produttività": di capacità produttiva, nonostante il lavoro costi tanto anche per sprechi, diritti acquisiti, sindacati, ecc., ne abbiamo fin troppa, tanto che il mercato non assorbe nulla di ciò che produciamo. Cominciamo ad alleggerire le imprese dalla burocrazia, prima ancora che dalle tasse, vedrai se non arrivano anche dall'estero ad investire! Tu, onestamente, se dovessi aprire un'azienda produttiva di un qualunque tipo da zero, la apriresti in Italia? Prima di rispondere, prova a pensare alla burocrazia che incontreresti, ai costi di tasse, logistica, clienti che non pagano, sindacati che combattono a prescindere perchè ancora convinti che ci sia il "padrone cattivo" e gli schiavi, al fisco che pretende che paghi quando ritiene che tu abbia un minimo sotto il quale secondo lui è impossibile che tu vada e devi tu dimostrare di essere nel giusto, a tutti i tuoi possibili concorrenti in nero che ovviamente possono fare prezzi migliori dei tuoi (chiaramente supponendo che tu sia onesto e cristallino), ai dipendenti per i quali tutto è dovuto come lo stipendio a fine mese, a prescindere da quanto tu hai fatturato/incassato/venduto.
Se le imprese adesso "fanno piani per licenziare" è per cercare di non lasciare a casa tutti i dipendenti, ma solo una parte: parlando con vari imprenditori (veri, non finanzieri, ma gente che ha messo in piedi aziende produttive e ci lavora tutti i giorni) scopri che per loro è una sofferenza lasciare a casa qualcuno, a meno che sia un inutile peso morto, lo vivono come un fallimento personale. Quando riusciranno ad incrementare il fatturato in maniera stabile, riprenderanno ad assumere, senza dubbio: vedrai che dopo un annetto da quel momento tornerà il sereno anche per voi AI che ricomincerete a vendere case.
Per ora non vedo avvisaglie di quel momento, purtroppo.
Vedo più realistico il tonfo dei prezzi degli immobili prospettato nell'articolo. Nonostante le banche e nonostante i costruttori.
 

ccc1956

Membro Senior
Professionista
Bravo: "Non riesco a capire perchè dovrebbero consumare di più, visto che non sanno fino a quando avranno un lavoro e un reddito".
E' proprio questa incertezza che blocca tutto, Quando si avrà una percezione diversa data da una larvata ripresa anche export vedrai che i piu' forti (economicamente)torneranno a comprare, le imprese a quel punto faranno piani per assumere ma per certo non licenzieranno.
Sul dicorso dei risparmi vorrei farti una domanda: era piu' logico che un impiegato nel 2008 comprasse casa oppure lo stesso soggetto lo faccia oggi, se ha un lavoro stabile, con prezzi piu' bassi del 40%.[DOUBLEPOST=1369490678,1369490582][/DOUBLEPOST]

Perchè questi discorsi non li facevi quando dovevi vendere casa tua ?

come non li facevo??
Io sapevo che avrei dovuto abbassare il prezzo se volevo vendere.
l'ho sempre detto, ho ammesso spontaneamente di averlo fatto.
di che parli?? con chi parli???:occhi_al_cielo:
ho sempre detto che non credo ad un crollo soprattutto nelle zone migliori.
non ci credero' mai.
solo che questo articolo parla fra due anni....quindi ipotizza uno scenario peggiore di oggi e cmq in continua discesa.
ma queste cose chi scrive e legge su questo forum le sa. :shock:

L'incertezza, come la chiami tu, si basa su certezze, ossia ...è tutto fermo, il lavoro non va, le aziende chiudono, i professionisti e/o artigiani pure. Non è questione di ottimismo o pessimismo, è quello che vedi tutti i giorni. Non che leggi su giornali o forum o altro, che scrivono quello che vogliono sia la visione della realtà e spesso riescono pure. Infatti non contesto quello che dici a proposito del pessimismo dilagante che non fa spendere, è vero che si cerca di mettere via i soldi per eventuali momenti di magra se si perde il lavoro, diminuisce il fatturato, ecc., ma il problema è che molti non riescono a mettere via niente, pur non spendendo, perchè non hanno niente più da salvare.
Tu vedi segni di una larvata ripresa? Io no, eppure di aziende ne giro parecchie per lavoro, di tutti i settori produttivi e ho anche imparato a fare la tara ai piagnistei dei datori di lavoro che si lamentano sempre e comunque. Mi fanno ridere e allo stesso tempo incavolare i discorsi che si sentono spesso, anche da parte di chi dovrebbe farci ripartire, che sostiene che dobbiamo "migliorare la produttività": di capacità produttiva, nonostante il lavoro costi tanto anche per sprechi, diritti acquisiti, sindacati, ecc., ne abbiamo fin troppa, tanto che il mercato non assorbe nulla di ciò che produciamo. Cominciamo ad alleggerire le imprese dalla burocrazia, prima ancora che dalle tasse, vedrai se non arrivano anche dall'estero ad investire! Tu, onestamente, se dovessi aprire un'azienda produttiva di un qualunque tipo da zero, la apriresti in Italia? Prima di rispondere, prova a pensare alla burocrazia che incontreresti, ai costi di tasse, logistica, clienti che non pagano, sindacati che combattono a prescindere perchè ancora convinti che ci sia il "padrone cattivo" e gli schiavi, al fisco che pretende che paghi quando ritiene che tu abbia un minimo sotto il quale secondo lui è impossibile che tu vada e devi tu dimostrare di essere nel giusto, a tutti i tuoi possibili concorrenti in nero che ovviamente possono fare prezzi migliori dei tuoi (chiaramente supponendo che tu sia onesto e cristallino), ai dipendenti per i quali tutto è dovuto come lo stipendio a fine mese, a prescindere da quanto tu hai fatturato/incassato/venduto.
Se le imprese adesso "fanno piani per licenziare" è per cercare di non lasciare a casa tutti i dipendenti, ma solo una parte: parlando con vari imprenditori (veri, non finanzieri, ma gente che ha messo in piedi aziende produttive e ci lavora tutti i giorni) scopri che per loro è una sofferenza lasciare a casa qualcuno, a meno che sia un inutile peso morto, lo vivono come un fallimento personale. Quando riusciranno ad incrementare il fatturato in maniera stabile, riprenderanno ad assumere, senza dubbio: vedrai che dopo un annetto da quel momento tornerà il sereno anche per voi AI che ricomincerete a vendere case.
Per ora non vedo avvisaglie di quel momento, purtroppo.
Vedo più realistico il tonfo dei prezzi degli immobili prospettato nell'articolo. Nonostante le banche e nonostante i costruttori.


infatti.
io sono un ottimista, lo sono di carattere, e spero anzi sono convinto che ci
riprenderemo, dobbiamo riprenderci altrimenti la tensione sociale esplodera' e se ne vedrenno delle belle...anzi delle brutte peggio di quelle che sentiamo e vediamo tutti i gg.
15 milioni di italiani disagiati.
6 milioni senza lavoro
etc etc
una strage.
forse a fine anno prossimo qualcosa cambiera' in meglio.
ci vogliono riforme serie, sgravi fiscali, credito alle imprese, credibilita', ricerca, ect, ci vuole tempo.
se salta questo governo siamo....messi male.
 
E

enzo6

Ospite
L'incertezza, come la chiami tu, si basa su certezze, ossia ...è tutto fermo, il lavoro non va, le aziende chiudono, i professionisti e/o artigiani pure. Non è questione di ottimismo o pessimismo, è quello che vedi tutti i giorni. Non che leggi su giornali o forum o altro, che scrivono quello che vogliono sia la visione della realtà e spesso riescono pure. Infatti non contesto quello che dici a proposito del pessimismo dilagante che non fa spendere, è vero che si cerca di mettere via i soldi per eventuali momenti di magra se si perde il lavoro, diminuisce il fatturato, ecc., ma il problema è che molti non riescono a mettere via niente, pur non spendendo, perchè non hanno niente più da salvare.
Tu vedi segni di una larvata ripresa? Io no, eppure di aziende ne giro parecchie per lavoro, di tutti i settori produttivi e ho anche imparato a fare la tara ai piagnistei dei datori di lavoro che si lamentano sempre e comunque. Mi fanno ridere e allo stesso tempo incavolare i discorsi che si sentono spesso, anche da parte di chi dovrebbe farci ripartire, che sostiene che dobbiamo "migliorare la produttività": di capacità produttiva, nonostante il lavoro costi tanto anche per sprechi, diritti acquisiti, sindacati, ecc., ne abbiamo fin troppa, tanto che il mercato non assorbe nulla di ciò che produciamo. Cominciamo ad alleggerire le imprese dalla burocrazia, prima ancora che dalle tasse, vedrai se non arrivano anche dall'estero ad investire! Tu, onestamente, se dovessi aprire un'azienda produttiva di un qualunque tipo da zero, la apriresti in Italia? Prima di rispondere, prova a pensare alla burocrazia che incontreresti, ai costi di tasse, logistica, clienti che non pagano, sindacati che combattono a prescindere perchè ancora convinti che ci sia il "padrone cattivo" e gli schiavi, al fisco che pretende che paghi quando ritiene che tu abbia un minimo sotto il quale secondo lui è impossibile che tu vada e devi tu dimostrare di essere nel giusto, a tutti i tuoi possibili concorrenti in nero che ovviamente possono fare prezzi migliori dei tuoi (chiaramente supponendo che tu sia onesto e cristallino), ai dipendenti per i quali tutto è dovuto come lo stipendio a fine mese, a prescindere da quanto tu hai fatturato/incassato/venduto.
Se le imprese adesso "fanno piani per licenziare" è per cercare di non lasciare a casa tutti i dipendenti, ma solo una parte: parlando con vari imprenditori (veri, non finanzieri, ma gente che ha messo in piedi aziende produttive e ci lavora tutti i giorni) scopri che per loro è una sofferenza lasciare a casa qualcuno, a meno che sia un inutile peso morto, lo vivono come un fallimento personale. Quando riusciranno ad incrementare il fatturato in maniera stabile, riprenderanno ad assumere, senza dubbio: vedrai che dopo un annetto da quel momento tornerà il sereno anche per voi AI che ricomincerete a vendere case.
Per ora non vedo avvisaglie di quel momento, purtroppo.
Vedo più realistico il tonfo dei prezzi degli immobili prospettato nell'articolo. Nonostante le banche e nonostante i costruttori.

Infatti è proprio sul versante delle aziende dove si gioca la battaglia piu' dura(contrariamente al passato modo di pensare in cui erano importanti solo i dipendenti), mi fa piacere che oggi ci sia una buona condivisione sull'argomento anche coi sindacati.
Se riusciamo a mantenere una forma di condivisione forse si riesce a fare qualcosa di buono per quegli eroi che ancora resistono e che non scappano all'estero. Forse come al solito pecco di ottimismo ma credo molto in cio' che abbiamo fatto nell'ultimo anno e quello che il goiverno potrà fare ma soprattutto sono certo che i sacrifici del paese non sono stati inutili.
Oggi quando siediamo nei contesti internazionali lo facciamo con la schiena dritta, senza negare glierrori del passato, ma con l'orgoglio di chi si appresta a voltare pagina.
 

Ale.

Membro Senior
Professionista
Sbagli quando analizzi sempre quelle fasce della popolazione che attingono risorse dallo stato


ma di chi parli??? ti ho scritto di imprenditori e partite IVA,liberi professionisti che vedono i loro fatturati dimezzati , imprenditori costretti a licenziare e a tornare a valori di inizio attività......questi attingono risorse dallo stato ???? casomai sono vacche munte ddallo stato ed ecco perchè manca la fiducia, fare una impresa costa in Italia come in nessun altro paese....

in queste condizioni tu vedi una ripresa e la fai una questione di mancanza di fiducia secondo me cercando di nasconderti diatro ad un dito....
per me fai pure, ma stai attento perchè il bravo imprenditore analizza i fatti e la realtà, non vive di speranze.....

condivido appieno il pensiero di Andrea b anche io giro molte aziende e la situazione tranne casi di export è quella che descrive anche lui
 
E

enzo6

Ospite
ma di chi parli??? ti ho scritto di imprenditori e partite IVA,liberi professionisti che vedono i loro fatturati dimezzati , imprenditori costretti a licenziare e a tornare a valori di inizio attività......questi attingono risorse dallo stato ???? casomai sono vacche munte ddallo stato ed ecco perchè manca la fiducia, fare una impresa costa in Italia come in nessun altro paese....

in queste condizioni tu vedi una ripresa e la fai una questione di mancanza di fiducia secondo me cercando di nasconderti diatro ad un dito....
per me fai pure, ma stai attento perchè il bravo imprenditore analizza i fatti e la realtà, non vive di speranze.....

condivido appieno il pensiero di Andrea b anche io giro molte aziende e la situazione tranne casi di export è quella che descrive anche lui

Il tuo pensiero è monodirezionale perchè analizzi sempre gli effetti e non le cause quindi fin quando non ci sarà l'evidenza positiva dei fatti non la accetterai.
Un po come quelli che comprano le case nel 2006 o le azioni al top, agiscono in base alla situazione esistente e non la vedono in proiezione.
Poi, analizzando i fatti al contrario di come la pensi, posso anche sbagliare le previsioni ma è la speranza che tiene aperte oggi le aziende.
Chi la pensa diversamente chiude anche senza fallire oppure ha già chiuso da anni.
 
E

enzo6

Ospite
in pratica se la tua visione l'avessero gli imprenditori oggi ci troveremmo col 27% di disoccupazione al pari spagna e grecia.
Proprio una certa dose di ottimismo, se vuoi chiamala incoscenza, li mette nella condizione di continuare e garantire minore disoccupazione.
 

Ale.

Membro Senior
Professionista

Silano

Membro Attivo
Privato Cittadino


Questa e' la visione interessata di una parte .
Siamo in un momento di cambiamento ed e' logico che il presidente degli imprenditori amplifici oltre misura le difficolta' delle imprese ( che sono in parte reali) x ottenere dei vantaggi e delle situazioni di maggior forza quando si dovranno riscrivere le regole.Da sempre gli industriali ( fin dalla Fiat ) hanno cercato di condizionare la politica ai loro vantaggi.. ( che nn sono sempre coincidenti con quelli dei cittadini)Tutto cio' ha determinato una minore competitivita' del paese che ora e' emersa in tutta la sua problematicita'
Anche noi del sindacato portieri ( siamo una piccola lobby molto ascoltato come bacino di voti ) stiamo premendo sul governo x ottenere vantaggi significativi x i nostri iscritti ed esageriamo ,ovviamente ,la situazione economica attuale
 

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