Graf

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Il lavoro dell’agente immobiliare, a causa delle sue peculiari caratteristiche tecniche, sociali ed economiche, deve rispettare, in modo rigoroso, un determinato codice comportamentale e deontologico, il cui scopo è impedire di ledere la dignità, il patrimonio, lo stato fisico o morale di chi sia oggetto del loro operato. L’atto del vendere o comprare casa può realizzare i sogni di una vita ma anche trasformarsi in un incubo senza fine. E’ un atto, tra l’altro, che impegna il patrimonio passato, presente e, molto spesso, futuro degli attori del mercato immobiliare.
Premesso questo, mi sapreste indicare quali sono quelle regole di condotta standard e quelle prestazioni professionali appena sufficienti perché un Agente Immobiliare possa definirsi tale, nel terzo millennio?
In altre parole, quale patrimonio minimo di conoscenze, competenze, servizi, performance e di risultato il mediatore deve assicurare alla clientela, per potersi considerare, a ragione, di livello professionale, nel 2013?
Qual è il corrispettivo adeguato, in servizi e prestazioni, della provvigione?

Gli “sfarzi” romantici del sensale di strada, che ratificava e convalidava, con il gesto energico della suo braccio, l’accordo verbale, quanto mani “sacro” ed inviolabile, sancito dalla stretta di mano delle parti, sono, ormai, seppelliti sotto la polvere del passato remoto...
E' in corso una silenziosa ma spietata battaglia per la selezione della "specie"; quali livello di efficienza, di competenza e di convinzione, l'agente immobiliare deve buttare oltre l'ostacolo, per uscire vincitore dalla mischia?
 

Graf

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Per me é solo un caso.
Attendo ancora fiducioso.
(Ma nessuno è obbligato a rispondere alle mie discussioni.Chi sono io per pretenderlo?).
 

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