GINGILLO

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Buongiorno, scusate sono nuova e la stessa discussione l'ho iniziata anche su un altro forum ma questo è senz'altro più indicato.Volevo porre un quesito se qualcuno puo' aiutarmi e delucidarmi in merito.Nel mio condominio 10 anni fa abbiamo cambiato caldaia da gasolio a metano e siamo passati , avendo i rilevatori di consumo su ogni calorifero, dalla ripartizione delle spese di riscaldamento dal sistema millesimale al sistema che tiene conto dell'effettivo consumo(più ovviamente i costi comuni della gestione caldaia etc).Ora il contratto con il vecchio gestore è scaduto e l'amministratore sostiene che se vogliamo continuare con questo sistema le valvole sono comunque da sostituire, pertanto propone di eliminarle e tornare al sistema millesimale. Ma è consentito? Noi siamo 10 condomini se anche uno solo di questi non fosse d'accordo puo' impedire il ritorno al sistema millesimale? Preciso che abito in provincia di Genova. Pensavo esistesse una normativa che imponesse i rilevatori di consumo.... GRAZIE!!!!
 

Bastimento

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Privato Cittadino
Intanto una precisazione: da come descrivi il sistema esistente, dovreste avere su ogni radiatore due componenti:
- La valvola termostatica, in corrispondenza del volantino che regola l'apertura/chiusura del calorifero.
- Il ripartitore di calore (comunemente chiamato per semplicità contabilizzatore) montato al centro del radiatore ad una altezza di circa 2/3.

Dubito che la valvola vera e propria necessiti della sostituzione: diverso invece il discorso sul ripartitore, che negli anni ha avuto notevoli evoluzioni tecnologiche. Oggi sono disponibili sistemi che trasmettono le letture ad una centralina esterna: la rilevazione dei consumi è quindi facilitata e remotizzabile.

Quanto alle tue domande proverei a rispondere così:
- non mi risulta che la Liguria abbia deliberato l'obbligo di contabilizzazione (però Lombardia, Piemonte lo hanno già fatto con decorrenza scalare... in genere entro il 2014. Non ricordo recenti delibere nazionali in merito
- La soppressione o introduzione del criterio di contabilizzazione attuale, credo possa essere deliberata con la maggioranza degli intervenuti, che rappresentino almeno la metà del valore dell'edificio[DOUBLEPOST=1378463999,1378463982][/DOUBLEPOST]Intanto una precisazione: da come descrivi il sistema esistente, dovreste avere su ogni radiatore due componenti:
- La valvola termostatica, in corrispondenza del volantino che regola l'apertura/chiusura del calorifero.
- Il ripartitore di calore (comunemente chiamato per semplicità contabilizzatore) montato al centro del radiatore ad una altezza di circa 2/3.

Dubito che la valvola vera e propria necessiti della sostituzione: diverso invece il discorso sul ripartitore, che negli anni ha avuto notevoli evoluzioni tecnologiche. Oggi sono disponibili sistemi che trasmettono le letture ad una centralina esterna: la rilevazione dei consumi è quindi facilitata e remotizzabile.

Quanto alle tue domande proverei a rispondere così:
- non mi risulta che la Liguria abbia deliberato l'obbligo di contabilizzazione (però Lombardia, Piemonte lo hanno già fatto con decorrenza scalare... in genere entro il 2014. Non ricordo recenti delibere nazionali in merito
- La soppressione o introduzione del criterio di contabilizzazione attuale, credo possa essere deliberata con la maggioranza degli intervenuti, che rappresentino almeno la metà del valore dell'edificio
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Intanto una precisazione: da come descrivi il sistema esistente, dovreste avere su ogni radiatore due componenti:
- La valvola termostatica, in corrispondenza del volantino che regola l'apertura/chiusura del calorifero.
- Il ripartitore di calore (comunemente chiamato per semplicità contabilizzatore) montato al centro del radiatore ad una altezza di circa 2/3.

Dubito che la valvola vera e propria necessiti della sostituzione: diverso invece il discorso sul ripartitore, che negli anni ha avuto notevoli evoluzioni tecnologiche. Oggi sono disponibili sistemi che trasmettono le letture ad una centralina esterna: la rilevazione dei consumi è quindi facilitata e remotizzabile.

Quanto alle tue domande proverei a rispondere così:
- non mi risulta che la Liguria abbia deliberato l'obbligo di contabilizzazione (però Lombardia, Piemonte lo hanno già fatto con decorrenza scalare... in genere entro il 2014. Non ricordo recenti delibere nazionali in merito
- La soppressione o introduzione del criterio di contabilizzazione attuale, credo possa essere deliberata con la maggioranza degli intervenuti, che rappresentino almeno la metà del valore dell'edificio[DOUBLEPOST=1378463999,1378463982][/DOUBLEPOST]Intanto una precisazione: da come descrivi il sistema esistente, dovreste avere su ogni radiatore due componenti:
- La valvola termostatica, in corrispondenza del volantino che regola l'apertura/chiusura del calorifero.
- Il ripartitore di calore (comunemente chiamato per semplicità contabilizzatore) montato al centro del radiatore ad una altezza di circa 2/3.

Dubito che la valvola vera e propria necessiti della sostituzione: diverso invece il discorso sul ripartitore, che negli anni ha avuto notevoli evoluzioni tecnologiche. Oggi sono disponibili sistemi che trasmettono le letture ad una centralina esterna: la rilevazione dei consumi è quindi facilitata e remotizzabile.

Quanto alle tue domande proverei a rispondere così:
- non mi risulta che la Liguria abbia deliberato l'obbligo di contabilizzazione (però Lombardia, Piemonte lo hanno già fatto con decorrenza scalare... in genere entro il 2014. Non ricordo recenti delibere nazionali in merito
- La soppressione o introduzione del criterio di contabilizzazione attuale, credo possa essere deliberata con la maggioranza degli intervenuti, che rappresentino almeno la metà del valore dell'edificio
Può succedere invece che hanno fatto un lavoro a metà hanno solo messo il ripartitore senza la valvola. E quindi ecco che non hanno avuto i benefici economici prospettati e da li il ritorno alla suddivisione millesimale che comunque da quello che mi risulta con le valvole vi é una quota il 40% della spesa mentre il 60% in quote calcolate dai ripartitori.
La lombardia ha per esempio prorogato l'obbligo dal 2012 al 2014 vista la crisi che rivestono i condomini. Bisognerebbe vedere la liguria.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Può succedere invece che hanno fatto un lavoro a metà hanno solo messo il ripartitore senza la valvola. E quindi ecco che non hanno avuto i benefici economici prospettati e da li il ritorno alla suddivisione millesimale che comunque da quello che mi risulta con le valvole vi é una quota il 40% della spesa mentre il 60% in quote calcolate dai ripartitori.
La lombardia ha per esempio prorogato l'obbligo dal 2012 al 2014 vista la crisi che rivestono i condomini. Bisognerebbe vedere la liguria.

Tutto può essere ma non credo possa essere capitato quanto supponi: capita di solito il contrario, ad esempio che siano state messe le valvole, obbligatorie, senza ripartitori, per rientrare nelle detrazioni legate al cambio caldaia. O magari hanno ancora ripartitori ad evaporazione.

Anche la decisione sulla quota fissa (secondo m/m) e quota ripartita (secondo consumi rilevati) è soggettiva: spesso le assemblee deliberano una quota fissa più bassa es 30% per forzare l'incidenza dei consumi reali.

Purtroppo questo può andare bene in edifici nuovi, con adeguata coibentazione ed isolamento reciproco. Nelle case anni 60-70 la contabilizzazione evidenzia squilibri enormi tra i piani intermedi e quelli esposti come l'ultimo piano: ai tempi il progetto si limitava a maggiorare i caloriferi; questo oggi con la contabilizzazione fa quasi raddoppiare la spesa degli ultimi piani con soletta sottotetto non isolata.
 

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