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Property finder, il «cacciatore di immobili» si fa largo anche in Italia
  • 4 novembre 2014
di Francesco Nariello
agente-immobiliare-corbis_488.jpg

(Corbis)

Property finder, home hunter, buying agent. Sono alcuni dei termini - non a caso, data la diffusione nel mondo anglosassone e la novità invece in Italia, rigorosamente inglesi - utilizzati per definire la figura del “cacciatore di immobili”, il consulente al quale ricorre chi cerca un servizio “su misura” per acquistare o prendere in locazione una proprietà che abbia caratteristiche specifiche, in base alle proprie esigenze, senza rivolgersi ad una agenzia immobiliare “tradizionale” o impegnarsi nella ricerca tra gli annunci.


Si tratta di una professione nata negli Stati Uniti negli anni '90 e poi diffusasi anche in Europa, dal Regno Unito alla Francia. E che in Italia sta muovendo i primi passi. L'idea è quella di un professionista - non necessariamente un agente immobiliare - che ottiene un “incarico di ricerca” da un potenziale acquirente, disposto a pagare una provvigione più alta, rispetto a quella di una normale agenzia, per farsi trovare la casa “giusta”, che risponda in pieno alle sue esigenze.

Tra i primi a intraprendere la strada del property finding in Italia è stato Luigi Benedetti, agente immobiliare attivo nella provincia di Bologna da nove anni e da sei “cacciatore di case”. «L'agente tradizionale - spiega - parte dall'immobile e cerca qualcuno interessato ad acquistarlo. Il property finder invece fa il percorso inverso: si concentra sul compratore cercando la casa che fa al caso suo. Lavora su incarico del cliente e, se la ricerca si conclude positivamente, ottiene una provvigione media del 5%, invece del 3% di un'agenzia tradizionale».

A luglio scorso Benedetti ha dato vita, insieme a due colleghi (Massmiliano Russo e Valerio Corazzzin), a DesideraRe, primo network dedicato al property finding. «Per ora siamo in sei e operiamo in cinque realtà: da Milano città alle province di Bologna, Genova e Padova - afferma -. Abbiamo fissato alcune regole base, come quella che ciascun professionista, per fornire un servizio di qualità, segua al massimo tre clienti insieme. In generale - continua - la fase cruciale è la selezione del cliente: bisogna accertarsi che sia motivato, abbia idee chiare su cosa vuole e la disponibilità economica per l'acquisto. Altrimenti si rischia un buco nell'acqua. Il nostro servizio non si rivolge solo al segmento lusso, ma anche a chi, magari, cerca la prima casa e non ha tempo per trovarla». L'incarico, di solito, dura tra 30 e 60 giorni. Il property finder, poi, provvede alle verifiche tecniche (urbanistica, catastale, condominiale) fino alla eventuale predisposizione di una proposta d'acquisto.

«Il presupposto per fare questo mestiere è avere una profonda conoscenza del mercato in cui si opera - afferma Benedetti - e sapere utilizzare tutti gli strumenti possibili per scovare la casa giusta per il cliente: agenzie immobiliari (con cui si arriva anche a dividere la provvigione), annunci, portali, imprese di costruzione, attività di marketing dirette sul territorio». Non mancano le difficoltà: «Innanzitutto - prosegue l'agente - la poca predisposizione a collaborare di colleghi e agenzie: anche se ormai, con la crisi, è difficile che ci si lasci sfuggire l'occasione di vendere. L'altro nodo è che in Italia manca un vero sistema basato sulla condivisione di annunci e incarichi».

A dare uno spaccato di come lavora un property finder fuori dai confini nazionali è Gianluca Santacatterina, ceo di Luxury&Tourism, società specializzata da dieci anni nella ricerca di immobili all'estero per la clientela italiana. «Il property finder è il sarto su misura degli investimenti immobiliari. All'estero, soprattutto in Paesi anglosassoni, è una figura riconosciuta, alla quale viene spesso corrisposto un primo compenso già al momento dell'incarico - afferma - Lavorare in città come Londra, New York o Miami è più facile che in Italia perché il mercato è trasparente e la collaborazione tra broker automatica. Attraverso partnership, inoltre, accediamo ai sistemi Mls locali, database condivisi attraverso cui si ha una visuale completa sul mercato immobiliare».
 

andrea boschini

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
«Il property finder è il sarto su misura degli investimenti immobiliari. All'estero, soprattutto in Paesi anglosassoni, è una figura riconosciuta, alla quale viene spesso corrisposto un primo compenso già al momento dell'incarico - afferma - Lavorare in città come Londra, New York o Miami è più facile che in Italia perché il mercato è trasparente e la collaborazione tra broker automatica. Attraverso partnership, inoltre, accediamo ai sistemi Mls locali, database condivisi attraverso cui si ha una visuale completa sul mercato immobiliare».
ECCO LA RISPOSTA perche' la funziona e da noi non funzionera' mai...tranne che in rarissime occasioni.
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
ECCO LA RISPOSTA perche' la funziona e da noi non funzionera' mai...tranne che in rarissime occasioni.

Andrea ma è possibile che da noi non funziona mai nulla e gli altri sono sempre piu' belli di noi?
Non è che esageriamo e dobbiamo imparare ad essere piu' obiettivi cioè mai esaltarsi nelle vittorie e mai deprimersi nelle sconfitte. .....lo so non è facile ma da un punto fermo dobbiamo iniziare.
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
sono gli anni di esperienza che fanno dire certe cose, sapessi quante se ne son viste per cercare di diventare categoria evoluta ed invece si è ancora fermi agli anni 80

Se penso al mio primo lavoro in gabetti nel 1989 mi sembra una differenza siderale. E' la testa delle persone che spesso non si è evoluta perché faceva comodo e si guadagnava. Oggi in molti hanno fatto un grande salto di qualità durante la crisi, si tratta di resistere.
 

andrea boschini

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Andrea ma è possibile che da noi non funziona mai nulla e gli altri sono sempre piu' belli di noi?
Non è che esageriamo e dobbiamo imparare ad essere piu' obiettivi cioè mai esaltarsi nelle vittorie e mai deprimersi nelle sconfitte.
Enzo la mia era una risposta al property e alla figura che rappresenta...poi se vuoi ritorniamo all'orticello verde sbiadito ;) e alle eventuali soluzioni che non si vogliono nemmeno toccare...continuamo cosi':ok:
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
Enzo la mia era una risposta al property e alla figura che rappresenta...poi se vuoi ritorniamo all'orticello verde sbiadito ;) e alle eventuali soluzioni che non si vogliono nemmeno toccare...continuamo cosi':ok:

Quando si lavora in proprio si ha la facoltà di fare di tutto: collaborare, diventare mandatari, property finder. vendere case di legno, etc.Tutte ottime idee che ognuno può percorrere. Personalmente sono dell'idea che in momenti di recessione con esse non sia facile ottenere buoni risultati perchè il mercato fatica ad accettare le innovazioni. Meglio agire conservativamente e ottimizzare il proprio lavoro riproponendo certe idee in momenti piu' propizi.
 

Ale.

Membro Senior
Professionista

AndreaRusso

Oggi è il mio Compleanno!
Sono perfettamente d'accordo con Ale e con Albert Einsein che di seguito cito:

"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.


Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
io invece sono convinto del contrario, è proprio nelle crisi profonde dove i vecchi metodi vengono meno che serve l'innovazione......
http://www.casa24.ilsole24ore.com/a...-conquistano-mercato-171152.php?uuid=Abwu0BuI

Certo ma devi avere un'idea rivoluzionaria e non l'idea trita e ritrita che non andava neppure quando il mercato girava. Non mi riferisco in particolare al discorso delle case di legno, case che mi piacciono sebbene siano a costi analoghi al tradizionale, ma ad un concetto generale. Siccome non credo di essere un genio ritengo OGGI sia meglio rendere piu' efficienti i processi piuttosto che stravolgerli. Poi se qualcuno riesce a fare di meglio avrà la ns. incondizionata ammirazione.
 
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