Gerardo Paterna

Membro Attivo
Agente Immobiliare
...già i noti portali italiani sono ottimi,meglio di realtor,piu moderni,ben fatti. ...quindi per sopravvivere e' obbligatorio avere strumenti informatici strutturati almeno per giungere immediatamente alla clientela extra Italia.

Non condivido la critica su Realtor.com; ad oggi fornisce dati sul mercato immobiliare locale che qui da noi avremo, forse, tra 10 anni. Non esiste in Italia un portale di annunci che fornisca informazioni dettagliate come quelli targati USA. Non è un problema di "strumenti informatici strutturati", conta quello che ci metti dentro e se sei in grado di utilizzarli. Io vedo poca alfabetizzazione da questo punto di vista.
Concordo con te sull'esigenza di sensibilizzare la clientela estera, non sono catastrofista sul futuro del mercato interno. Se arrivassimo a dipendere solo dai clienti esteri avremmo 10-20mila compravendita all'anno. Per gli stranieri con i soldi l'Italia è rappresentata da: Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Ischia e Milano...ma quest'ultima solo per lo shopping. Quindi è bene attrezzarci per puntare con successo alle decine di migliaia di clienti italiani che comprano case anche a Voghera ;)
 

Gerardo Paterna

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Questi marchi sono cresciuti con una sola mentalità quella di "espandi e conquista".

Questa mentalità ha ben presto mostrato i suoi limiti a causa dei costi elevati e della scarsa professionalità che spesso erano nota dolente di molte filiali.

Ad un esame veloce basterebbe modificare tale formula analizzando meglio quelle agenzie all'interno di ciascun gruppo che non hanno chiuso ma hanno consolidato il loro fatturato.

Mi rendo conto di essere leggermente criptico ma a mio avviso sarebbe relativamente facile per un gruppo in franchising, per esempio i verdi di tecnopirata, invertire il trend e tornare a creare posti di lavoro e fatturato.

Analizzate i marchi della loro catena, le agenzie sopravvissute, i metodi di affiliazione, le lamentele dei clienti qui (anche su Immobilio) e qualche cosa di banale e facilmente realizzabile salta all'occhio anche a voi..
Io di certo non lo suggerisco.

Ps
Il MLS :ok: nasce per l'esigenza di condividere i propri immobili, e non per aspettare che qualcuno condivida i suoi..



I grandi marchi non faranno mai questa autoanalisi, la loro realtà è un ciclo che deve finire e qualcos'altro occuperà lo spazio liberato.
Sul MLS la tua affermazione rispecchia quello che pensano molti "agentoni" immobiliari dal futuro incerto. Come sempre è una questione di cultura e purtroppo la categoria (della quale faccio parte anche io) non eccelle per apertura mentale e voglia di studiare :)
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Secondo me le microreti possono funzionare sulla base di relazioni esistenti, la diffidenza è la prima leva per rinunciare ad una collaborazione, ovviamente tutti quelli che entrano in un MLS (anche se minuscolo) prima chiedono e poi offrono.

Spesso ho visto che si chiede tanto e si offre poco o quello che si offre fa parte delle "rimanenze di magazzino"

E' vero, ma in un territorio ristretto le dinamiche di qualificazione e conoscenza sono molto rapide e quindi si capisce in fretta se un progetto è destinato a crescere o meno.
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Per me faranno concorrenza a PROFONDO ROSSO

Facile previsione...
 

Tobia

Membro Senior
Agente Immobiliare
I grandi marchi non faranno mai questa autoanalisi, la loro realtà è un ciclo che deve finire e qualcos'altro occuperà lo spazio liberato.
mi ricordano tanto le case dei tre porcellini..
le prime due case, in balia del vento cattivo, sono ritornati ad essere terreni edificabili ( :occhi_al_cielo: ), la terza invece zitta zitta ospita tutti i maialini che cercano casa ( :fico: ).

OT
vabbè ho massacrato una bellissima favola di J.J. ma l'intento di far capire il tema della crescita calza a pennello.
:sorrisone:
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
La condivisione può funzionare bene solamente se imposta.
traduco.
Vuoi far parte di una rete, associazione. MLS sfraipt . sFiaMmete .. quale associato o affiliato hai come obbligo di CONDIVIDERE TUTTO ..... stop.
se aderisci devi condividere anche l'appetibile
altrimenti trovi in condivisione solo le zavorre ;)

siamo ancora culturalmente lontani di almeno un ventennio
 

EdoardoP

Membro Attivo
Privato Cittadino
Con le imposizioni si fa fatica, siamo culturalmente portati ad "evadere" dalle imposizioni, concordo con Gerardo invece sul fatto che in determinate circostanze si venga a creare una struttura di relazioni efficace e (perdonatemi il termine moderno) social.
 

Tobia

Membro Senior
Agente Immobiliare
La condivisione è un metodo per fare i soldi come la pubblicità nei portali:
Se spendo 2000 ma guadagno 20.000 allora faccio pubblicità nei portali, analogamente se condividere mi porta clienti e guadagno allora faccio pure quello.

Basta aspettare che l'erba del collega sia più verde della nostra che subito si copia..
 

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