Peter76

Membro Ordinario
Buongiorno, vorrei un consiglio: per esigenze collaborative devo stipulare ad un cliente (ditta individuale entrambe le parti) un contratto di comodato. Avete dei consigli? Meglio a tempo indeterminato? per giustificarlo allegherei il contratto stesso di collaborazione (per evitare contestazioni all ade). Grazie!
 
P

PROGETTO_CASA

Ospite
Buongiorno, vorrei un consiglio: per esigenze collaborative devo stipulare ad un cliente (ditta individuale entrambe le parti) un contratto di comodato. Avete dei consigli? Meglio a tempo indeterminato? per giustificarlo allegherei il contratto stesso di collaborazione (per evitare contestazioni all ade). Grazie!

Forse mi sfugge qualcosa ma non capisco perché dovresti registrare un comodato con un collaboratore.
Siglate un contratto di collaborazione all'interno del quale si stabilisce che per la durata del medesimo e per l'espletamento di tali funzioni lui potrà gratuitamente accedere ai locali ed in particolare ad un ufficio ben identificato.
 

Peter76

Membro Ordinario
Attualmente le parti hanno un contratto di locazione, ma adesso hanno optato per una contratto collaborativo (servizi, per lo più assicurazioni), il locatore però svolge altra attività. Devo quindi risolvere il contratto di locazione, e per giustificare l' utilizzo dell' immobile a titolo gratuito avrei fatto un comodato con eventualmente allegato il predetto accordo... anche per formalizzare e dare data certa al tutto..

Un 'altro dubbio, se metto un tempo determinato al comodato, alla scadenza si può prolungare o bisogna rifarlo (e incorrere in nuovi costi di registrazione)? grazie..
 
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Pennylove

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Un 'altro dubbio, se metto un tempo determinato al comodato, alla scadenza si può prolungare o bisogna rifarlo (e incorrere in nuovi costi di registrazione)? grazie..



La norma consente liberamente alle parti di scegliere una durata temporale indeterminata ovvero determinata per l’esecuzione del contratto. In quest’ultimo caso, al compimento del termine contrattuale, il comodante potrà esigere la restituzione del bene ovvero il comodato dovrà ritenersi concluso.

Diversamente, nel caso in cui sia stabilito il tacito rinnovo alla scadenza (anche annuale), a parità di condizioni, il prolungamento del rapporto non comporta l’obbligo di registrazione con versamento dell’imposta fissa, in quanto il comodato, a differenza del contratto di locazione, non prevede una controprestazione pecuniaria: l’art. 17 del DPR 131/1986 che prevede, in caso di cessione, risoluzione e proroga, anche tacita, la liquidazione dell’imposta di registro e il successivo art. 28, che disciplina la risoluzione dei contratti, riguarda solo i contratti di locazione e di affitto di beni immobili, con esclusione dei contratti di comodato.

L’imposta fissa – prevista dal legislatore proprio in considerazione della gratuità del negozio - si paga soltanto al momento della registrazione originaria e vale per l’intero periodo in cui il contratto è in vita, vale a dire fino al momento in cui una richiesta scritta o verbale del concedente determina la conclusione del negozio facendo cessare il vincolo.

Ciò non toglie che alcuni uffici locali delle Entrate continuino a richiedere (ingiustificatamente) il versamento dell’imposta di registro non solo per ogni rinnovo ovvero anticipata risoluzione laddove sia indicato un termine certo finale, anche tacitamente rinnovabile, del contratto di comodato, ma anche in caso di risoluzione di contratti senza determinazione temporale.
 

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