Raffaella libri

Membro Junior
Privato Cittadino
Salve 5 anni fa ho acquistato una casa da un privato ,l'immobile aveva una pratica di condono in atto presentata molti anni fa al comune di roma,con tutti i bollettini pagati dal proprietario per fare la domanda di condono ,a distanza di molti anni l' ufficio condoni sta chiedendo di integrare la domanda di condono con un ulteriore pagamento di 10/15 mila euro ,la mia domanda e questa se io non pago questa cifra la casa non avra abitabilita e sara accatastata come cantina ,il perito della banca che mi ha fatto la perizia e responsabile di aver dato ok su un immobile non condonato definitivamente e che io se non pago quella cifra richiesta dall' ufficio condoni mi ritrovo ad avere un mutuo di una casa che diventera una cantina quindi mutuo non all'altezza del valore dell' immobile.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Salve 5 anni fa ho acquistato una casa da un privato ,l'immobile aveva una pratica di condono in atto presentata molti anni fa al comune di roma,con tutti i bollettini pagati dal proprietario per fare la domanda di condono ,a distanza di molti anni l' ufficio condoni sta chiedendo di integrare la domanda di condono con un ulteriore pagamento di 10/15 mila euro ,la mia domanda e questa se io non pago questa cifra la casa non avra abitabilita e sara accatastata come cantina ,il perito della banca che mi ha fatto la perizia e responsabile di aver dato ok su un immobile non condonato definitivamente e che io se non pago quella cifra richiesta dall' ufficio condoni mi ritrovo ad avere un mutuo di una casa che diventera una cantina quindi mutuo non all'altezza del valore dell' immobile.

Il problema del mutuo non sussiste.

Quanto meno sino a quando i pagamenti saranno regolari.

Solo nel momento in cui, i rimborsi delle rate deterioranno in incaglio e poi in sofferenza, nel caso in cui non paghi il mutuo, si determineranno le responsabilita' di sorta.

Evidentemente, del direttore di filiale dell'epoca, che ha finanziato quell'acquisto.

Acquisendo in garanzia, un bene difforme, di quanto doveva essere.

La banca cosi' si ritrovera' una cantina al posto di una casa.

Se hai intenzione di non pagare il mutuo poco importa.

Se invece, come si presume, hai intenzione di proseguire regolarmente con i pagamenti, la problematica e' tutta tua.

Atteso che attualmente, sei la proprietaria esclusiva, di quella cantina.
Che tale era ed e' rimasta fin dal giorno in cui l'hai comperata.

Solo ottemperando agli oneri e alle sanzioni previste dal condono potra' diventare una casa.

Per questo effetto, piu il tempo passa e piu aumenteranno, le sanzioni e gli oneri da pagare.

Nel tuo esclusivo interesse quindi devi concludere la pratica di condono.
Per non ritrovarti un bene declassato, che farai fatica a trasferire, se non svendendolo.

Dunque Chissenefrega della banca.

Molto probabile, che il problema in cui sei invischiata, risale all'epoca dell'acquisto.
Dove sei stata assistita male.
Anzi malissimo.

In primo luogo dal notaio rogante che hai incaricato.

Sarei curioso di sapere, anche se bene me le immagino, quali le dinamiche precise di quell'atto.

I pagamenti che i venditori ti hanno mostrato, saranno stati limitatamente riferiti, alle oblazioni che estinguevano il reato penale.

Mentre e' rimasto pendente tutto il carico di ambito civile.

Oneri, adempimenti e sanzioni pregresse, di varia natura, che occorreva sostenere per rendere regolare, quel fabbricato abusivamente realizzato.

Prassi impossibili da porre in essere senza la connivenza del notaio.
 
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CheCasa!

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Agente Immobiliare
Molti notai, dalle mie parti, non rogitano in assenza del pagamento dell'oblazione definitiva, quella che viene prodotta dall'ufficio tecnico a conclusione dell'iter di istruttoria del condono.
Ora, in realtà, il condono non ti viene respinto. Semplicemente ti viene richiesto di effettuare questo ulteriore pagamento che, anche in questo caso, nella mia esperienza, sarebbe dovuto rimanere a carico dei venditori. Bene sarebbe, a tal riguardo, leggere cosa dica l'atto di rogito ed a chi venga assegnata la responsabilità di concludere e pagare il condono.
Qualora tu abbia optato per assumertene l'onere, magari a fronte di un ulteriore piccolo sconto, non potrai prendertela che con te stesso.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Molti notai, dalle mie parti, non rogitano in assenza del pagamento dell'oblazione definitiva, quella che viene prodotta dall'ufficio tecnico a conclusione dell'iter di istruttoria del condono.
Ora, in realtà, il condono non ti viene respinto. Semplicemente ti viene richiesto di effettuare questo ulteriore pagamento che, anche in questo caso, nella mia esperienza, sarebbe dovuto rimanere a carico dei venditori. Bene sarebbe, a tal riguardo, leggere cosa dica l'atto di rogito ed a chi venga assegnata la responsabilità di concludere e pagare il condono.
Qualora tu abbia optato per assumertene l'onere, magari a fronte di un ulteriore piccolo sconto, non potrai prendertela che con te stesso.

In quelle condizioni la banca non avrebbe finanziato Gianluca.

Evidentemente la banca assieme all'acquirente e' stata tratta in inganno.

Non mi sorprenderei, se il notaio rogante, sia stato lo stesso che ha rogitato a quei soggetti, che a loro volta hanno venduto all'O.T.

Frequenti erano le pratiche, dove i piani interrati, venivano condonati.
Con l'obiettivo principale, non tanto finalizzato ad aumentare la consistenza delle proprieta', bensi' a crearne una tale, che ne consentisse una pratica, di (auto)finanziamento.

Dopo qualche anno i furbetti del cantinino rivendono la casa.
Che poi sono le case.
Atteso che la cantina, era l'accessorio della casa "vera", che invece sta di sopra alla cantina.

Come in questo caso, cercando di evitare, il pagamento degli oneri e delle sanzioni.
Ottemperando solo quelle che includevano le responsabilita' penali.

Impossibile da porre in essere senza utilizzare lo stesso notaio.
Che ne trascrive i passaggi senza reperirne la documentazione.

Trasferendo la problematica da un soggetto all'altro.
 

Raffaella libri

Membro Junior
Privato Cittadino
Grazie per le risposte ,ho contattato il notaio che ha rogitato e lui a detto che ci stavano i presupposti per rogitare,nel documento del rogito ce scritto che tutte le cose da pagare im merito alla domanda del condono sono a carico del venditore che io ho informato ma se lui non paga gli devo fare causa e se passano 60 giorni la pratica cade definitivamente e bisogna farne un altra ,la mia domanda il notaio non ha nessuna responsabilita? Il perito della banca non ha responsabilita? Secondo voi posso chiamare la banca e cosa posso chiedergli per non fare la figura della stupida e chiedere cose a vanvera voi cosa mi consigliate?
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Il notaio non ha particolari responsabilità: la normativa consente di rogitare immobili anche se il condono non è concluso.

Il perito della banca deve tutelare la banca verificando che la garanzia possa coprire il debito. Al massimo può essere la banca a prendersela con lui. Ma poi per quale motivo? La casa é regolarizzabile. A fronte di un determinato pagamento.

Tra l'altro a carico del venditore, che rimane, di questa vicenda l'unico responsabile.
 

Raffaella libri

Membro Junior
Privato Cittadino
Ok ma se quello che minha venduto non paga la sanzione e io non la pago la casa sarebbe a tutti gli effetti una cantina e il mutuo restante se io non dovessi pagare piu e molto superiore al valore della casa/cantina quindi la banca ci rimetterebbe o mi sbaglio?

Pensi sia inutile chiamare la banca?
 
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PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Il notaio non ha particolari responsabilità: la normativa consente di rogitare immobili anche se il condono non è concluso.

Il perito della banca deve tutelare la banca verificando che la garanzia possa coprire il debito. Al massimo può essere la banca a prendersela con lui. Ma poi per quale motivo? La casa é regolarizzabile. A fronte di un determinato pagamento.

Tra l'altro a carico del venditore, che rimane, di questa vicenda l'unico responsabile.

Insomma...
Il condono pendente, determina che anche le eventuali pratiche, di riconformazione e regolarizzazione dei luoghi, non siano state concluse.

In assenza di queste, non poteva essere possibile quantificare le sanzioni e gli oneri di urbanizzazione necessari, per rendere conforme l'immobile.

Evidentemente ha badato piu ai suoi interessi che a quelli dell'acquirente.

Cio' proprio perche' quelle spese e quegli oneri necessari, dovevano gia' essere stati ottemperati dal venditore, prima dell'atto.

Poiche' era impossibile farlo contestualmente, giacche' alcuni adempimenti, hanno delle modalita' di pagamento diverse, dall'utilizzo degli assegni.

Motivo per cui la normativa consente di procedere post atto ad ottemperare a quanto dovuto.

Alcuni notai in queste condizioni si rifiutano di stipulare.

Le prassi vanno trascritte in atto, con il trattenimento dei fondi necessari, da sottrarre perche' contenuti, nel saldo prezzo concordato.
 

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