Bagudi

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Agente Immobiliare
Sia il primo cliente B che il secondo cliente C hanno accettato davanti al notaio le planimetrie (catastali) e lo stato di fatto.
Allo stesso tempo il primo venditore (impresa A) e il secondo venditore (sempre B) hanno dichiarato davanti al notaio che l'immobile fosse perfettamente conforme alla planimetria comunale (non vero).

Questo è quello che hai scritto.
 

TensioneLeone

Membro Attivo
Agente Immobiliare
2 giorni fa è stata aperta una discussione che sembrava " il quesito della Susy " de "la settimana enigmistica"
Qui sembra " se voi foste il giudice " sempre de "la settimana enigmistica"
Aspetto con ansia il prossimo " Il nostro amico Leo indaga.. " :maligno:
 

TensioneLeone

Membro Attivo
Agente Immobiliare
C'è una dichiarazione di conformità della planimetria allo statao di fatto , sottoscritta in atto pubblico.
Per cui se dopo 9 anni ci si rende conto di aver dichiarato il falso , fossi l'interessato eviterei di rendere pubblica la questione ( siamo sul penale)+
Tra l'altro si tratta di difformità superabili con una sanatoria che è costata 1.000 euro di sanzione + l'onorario del tecnico.
Ma di cosa stiamo parlando? dai
 

effector

Nuovo Iscritto
Professionista
un conto è dichiarare la conformità dello stato di fatto rispetto alla planimetria comunale, e un conto è controfirmare la planimetria comunale.
La dichiarazione di conformità viene inserita negli atti di conseguenza si è dichiarato il falso a propria insaputa.
La planimetria comunale non è mai allegata agli atti.
La planimetria catastale è allegata agli atti ed è corretta.

Chiaro che la legge non ammette ignoranza ma questi sono i fatti, giusto per completezza
 

effector

Nuovo Iscritto
Professionista
purtroppo il secondo compratore pare estremamente determinato a richiedere risarcimento per le spese che ha già sostenuto.
Se veramente decidesse di intentare una causa (contro ogni ragionevolezza a mio avviso) dovrebbe rivolgersi a chi ha venduto cioè il primo venditore o a chi ha commesso l'abuso e cioè l'impresa?

grazie
 

TensioneLeone

Membro Attivo
Agente Immobiliare
purtroppo il secondo compratore pare estremamente determinato a richiedere risarcimento per le spese che ha già sostenuto.
Se veramente decidesse di intentare una causa (contro ogni ragionevolezza a mio avviso) dovrebbe rivolgersi a chi ha venduto cioè il primo venditore o a chi ha commesso l'abuso e cioè l'impresa?

grazie
Ma stiamo parlando di un importo massiimo di 2.500 euro tra Sanatoria e parcella del tecnico che l 'ha presentata.
Ti fa causa per 2.500 euro ?!? Dove tra l'altro è tutto da dimostrare che abbia ragione? Anzi il rischio è quello di prendersi una denuncia penale?
Io rispedirei tutto al mittente
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Vai a cascata: lui si rifa' sul primo vendtore che eventualente potrà rifarsi aull'impresa. Iltutto comunque sarà da dimostrare.
 

effector

Nuovo Iscritto
Professionista
purtroppo c'è chi intenta cause per pure questioni di principio.
Lo scenario è chiaramente da evitare.
Qualsiasi causa per quanto gestita dal giudice di pace costerebbe ben di più del risarcimento richiesto.
 

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