Il ragionamento non è in questi termini. In realtà se avessero obbligati anziani e malati cronici fin dall'inizio a stare a casa isolati dagli altri per qualche settimana ci sarebbero stati molto meno malati gravi e morti, dato che rappresentano la categoria più a rischio. Invece adesso siamo tutti isolati in casa e l'economia va a rotoli..... frase piuttosto infelice. Sembra di leggervi: "come vi permettete di saturare il mio posto, voi che in fondo avete già vissuto"?
Questa crisi in realtà ha messo a nudo tutte le pecche del nostro sistema sanitario disorganizzato e inefficiente, frutto dell'incapacità e dell'inerzia organizzativa dell'attuale governo e - almeno in questo caso - anche di quelli precedenti.Qui invece dissento in pieno: non tanto per quel che hai scritto tu, ma per le idiozie che sentiamo dai vari personaggi intervistati, che , per non far polemica, polemizzano in continuo.
Non esiste al mondo servizio/struttura, che regga indefinitamente e con risorse infinite, ad una emergenza mondiale.
Il nostro sistema sanitario ha certamente delle carenze: ma quelle che riscontriamo nel tempo ordinario. Di fronte a questa emergenza sta dimostrando di fare anche l'impossibile.
Altri paesi ben più importanti del nostro, stanno optando per soluzioni darwiniane, ben sapendo appunto che il "loro" sistema sanitario non reggerebbe nemmeno al primo impatto.
Accorpamento degli ospedali e superficiale e approssimativa previsione della gestione delle emergenze, per esempio.
Ti ricordo che l'Italia ha meno della dei metà dei posti letto in terapia intensiva rispetto a Germania, Francia e Austria e che la Corea del Sud ha quasi azzerato i contagi - con un numero di morti pari all'1% del totale - grazie alla tecnologia della tracciabilità degli smartphone delle persone infette e al controllo capillare della polizia ai posti di blocco.
Inoltre l'efficienza non si misura certo con la buona volontà al limite dello stacanovismo o con i gesti eroici o con il volontariato, i quali ancorché encomiabili, dovrebbero al contrario essere ridotti al minimo in un sistema sanitario organizzato e adeguato.
Per quanto riguarda infine le soluzioni "darwiniane" come la ricerca dell'immunità di gregge, solo il tempo potrà dare torto o ragione a quei paesi che eventualmente l'adotteranno e confermarci o meno se questa non è una malattia così grave (come potrebbe sembrare).