Triple

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno, nel contratto leggo: "La provvigione dovuta all'agente immobiliare nel caso di conclusione dell'affare è pari al 3% del prezzo di incarico, corrispondente ad euro 6.000".

Ho infatti firmato un incarico di vendita per euro 200.000 e nello stesso ho indicato che il rogito andrà fatto da 8 a 12 mesi dalla proposta.


L'agenzia mi ha contattato dicendo che una persona è interessata ad acquistare il mio appartamento, ma ha fatto una proposta di 180.000 euro.

Se accettassi, all'agenzia dovrei comunque pagare euro 6.000 oppure la percentuale di vendita del 3% verrà calcolata sul prezzo di vendita e pertanto 3% di 180.000 = 5.400?

Grazie mille
Pagherai € 6000 + IVA
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Grazie... e se dicessi all'agenzia... se calcolate la percentuale sul prezzo di vendita, vendo... altrimenti lascio scadere l'anno... potrebbero rivedere il contratto pur di NON perdere l'affare?
Potresti trattare la provvigione al 3% del prezzo di vendita e loro potrebbero anche accettare. ma se non accettano perdi l'affare.

Piuttosto, tratterei con l'acquirente perché alzi il prezzo.

Che fai, tratti con l'agenzia che ti chiede il 3%, e non tratti con l'acquirente, da cui devi prendere l'intero???

Se chiudessi, come ho scritto nell'altro post, a 190mila, il "troppo" spettante all'agenzia sarebbe il 3% dei 10.000 mancanti, cioè 300 euro.
Ossia, rispetto al volume dell'affare, una miseria.

Ci rimetti di più a pagare l'IMU per un altr'anno...
 

tharapyo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
E' stata un po' "furbetta" quest'agenzia, così paghi sempre 6000+IVA anche vendendo a prezzo notevolmente inferiore a quello di incarico...
Per me fai così: se il prezzo non ti soddisfa, fai una controproposta, richiedendo ad esempio 190.000 e fai presente all'agenzia che pagherai il 3% sul prezzo effettivo di vendita. Non credo che per prendere 300 euro in meno sulla tua provvigione faranno saltare l'affare, è l'acquirente che potrebbe non gradire dover aumentare l'offerta, ma questo fa parte della normale trattativa tra le parti.
 

CRISTIANO1234

Membro Ordinario
Privato Cittadino
E' stata un po' "furbetta" quest'agenzia, così paghi sempre 6000+IVA anche vendendo a prezzo notevolmente inferiore a quello di incarico...
Per me fai così: se il prezzo non ti soddisfa, fai una controproposta, richiedendo ad esempio 190.000 e fai presente all'agenzia che pagherai il 3% sul prezzo effettivo di vendita. Non credo che per prendere 300 euro in meno sulla tua provvigione faranno saltare l'affare, è l'acquirente che potrebbe non gradire dover aumentare l'offerta, ma questo fa parte della normale trattativa tra le parti.

Ottimo suggerimento, grazie
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Mi sembra che stai facendo discussioni per Euro 600....corretto? Al di là che io chiedo le provvigioni sul prezzo di vendita e non su quello di incarico, non mi pare il caso di non vendere per così poco e non credo neppure che l'agente possa non accettare la provvigione calcolata sull importo di vendita. Sarebbero dei polli a perdere + o - 12.000 per pochi spiccioli
 

CRISTIANO1234

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Mi sembra che stai facendo discussioni per Euro 600....corretto? Al di là che io chiedo le provvigioni sul prezzo di vendita e non su quello di incarico, non mi pare il caso di non vendere per così poco e non credo neppure che l'agente possa non accettare la provvigione calcolata sull importo di vendita. Sarebbero dei polli a perdere + o - 12.000 per pochi spiccioli

Hai scritto:

Al di là che io chiedo le provvigioni sul prezzo di vendita e non su quello di incarico

Lo reputo più corretto
 

CRISTIANO1234

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Probabilmente ho convinto l'agenzia ad accettare una rettifica: inserire la percentuale sul prezzo di vendita anziché di incarico.
Avete un modello di integrazione al contratto da firmare e far firmare?

Grazie

Leggo


In che modo si modificano i contratti
Secondo la volontà espressa da parte della legge, i contratti devono essere modificati con la stessa forma utilizzata per la loro conclusione.

Questo significa che se ci si accorda in modo verbale, l’accordo può essere modificato attraverso lo stesso modo.

Se si è utilizzato un documento scritto, anche le rettifiche dovranno essere fatte per iscritto.

Questa regola si deduce dal dettato dell’articolo 2722 del codice civile, da un articolo del codice civile, che vieta la possibilità di dimostrare, con testimoni, le modifiche al contenuto di un documento.

L’articolo in questione, rubricato “Patti aggiunti o contrari al contenuto di un documento”, recita:

La prova per testimoni non è ammessa se ha per oggetto patti aggiunti o contrari al contenuto di un documento, per i quali si alleghi che la stipulazione è stata anteriore o contemporanea.

Il significato della norma, si dovrebbe ricercare nel fatto che se si firma un contratto scritto e, nell’immediatezza o dopo qualche giorno, insieme all’altra parte, ci si accorda per modificarlo, è bene che questa rettifica venga scritta anche in un altro documento, non necessariamente sul contratto originale.


Se non si dovesse procedere in questo modo, non si avrà modo di dimostrare al giudice che, insieme all’altra parte, è stata manifestata la volontà di modificare l’accordo, e di conseguenza, il contratto.

Attuare un simile comportamento, non significa che se il contratto era verbale non si avrà nessun onere mentre.

Nella circostanza che un determinato contratto sia stato firmato dalle parti davanti a un notaio, si dovrà andare un’altra volta da lui per effettuare le successive correzioni e redigere un contratto valido che rispecchi la volontà delle parti.

 

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