Gent.mi,
Ringrazio tuttx per le risposte che mi hanno avuto modo di riflettere.
Credo (e non è la prima volta che lo faccio presente) che trasmissioni tipo "casa a prima vista" e similari, siano fortemente diseducative, sia per la clientela, sia per gli aspiranti agenti, poichè tra le altre cose trasmettono un'idea alquanto distorta del "vero lavoro" di un agente immobiliare.
Per rispondere alla tua domanda, mi associo al commento del collega che mi ha preceduto; solamente se hai un nutrito portafoglio clienti puoi permetterti il lusso di lavorare col "passaparola" e "campare di rendita".
Diversamente, l'unico modo per stare a galla e lavorare è fare zona, che ti piaccia o meno, e farti conoscere.
Occorreranno anni, prima che tu possa trovarti nella condizione "ideale".
Serviranno non solo a farti conoscere e ad acquisire clienti, ma anche per acquisire esperienza a livello pratico (aver compravenduto alcuni immobili personali, non lo definirei avere esperienza, nè del mercato, nè di come si gestiscono trattative e problematiche varie).
Occorre quindi partire dalle basi e per farlo occorrono umiltà, determinazione e voglia di imparare.
Fare l'agente immobiliare, non significa andarsene in giro in giacca e cravatta, indossando un rolex al polso e guidando un'auto di grossa cilindrata.
Non significa neppure starsene in un bell'ufficio (aperto al pubblico e privato che sia) in attesa che i clienti ti chiamino.
Tutto ciò, appartiene all'esteriorità (che se pur importante non trasforma magicamente un semplice "fighetto" in un agente immobiliare capace e competente).
Significa piuttosto, cercare attivamente immobili, acquisire, trasmettere fiducia, avere competenze, avere serietà e professionalità (indipendentemente dal look), questo è; etica, coerenza e stile, tutto il resto sono "fantasie" ispirate a trasmissioni di dubbia utilità e "sogni ad occhi aperti".
Se hai questa attitudine (quella da me suggerita) allora organizzati, magari facendo un paio di anni di praticantato al fianco di un agente immobiliare navigato, prima di metterti in proprio, altrimenti evita di sprecare soldi, tempo ed energie rincorrendo falsi miti e fai altro nella vita.
P.S. Scusa la franchezza ma qualcuno doveva dirtelo, prima che tu continuassi a sognare ad occhi aperti e ad illuderti inutilmente.
Ti ringrazio per la risposta schietta, la apprezzo.
Ci tengo però a precisare che non guardo “Casa a prima vista” né altri programmi simili (in realtà guardo pochissima TV), quindi il mio approccio non nasce certo da lì.
Sul tema dell’immagine: pur essendo molto appassionato avendo diversi Rolex, preferisco indossare oggetti meno conosciuti ai più, ma che per me hanno un valore diverso, ad oggi indosso un 5817 Breguet Marine. Questo perché credo che la professionalità non si misuri certo da ciò che si porta al polso, ma da etica, competenza e serietà.
Condivido pienamente che servano pratica e umiltà, ed è proprio ciò che sto cercando: un percorso che mi faccia crescere nel settore restando coerente con i miei principi.
E che ti devono offrire se non hai esperienza, ti pagherebbero per fare cosa, esattamente?
Ovvio, non sei abilitato per condurre una trattativa per conto terzi.
Finché sei alle “dipendenze” altrui, lavori per come ti viene insegnato/chiesto. Come in tutti i lavori, tra l’altro.
L’esame va anche superato
Sarei curiosa di sapere il motivo
Qui mi taccio.
A me ci sono voluti 4 anni prima di arrivare a lavorare con il passaparola ma non solo così, ovviamente.
@Wright per curiosità, che esperienza lavorativa hai fino ad ora?
Inizia a capire come funziona il lavoro veramente è solo poi riuscirai a lavorare per trovare il modo tuo. Non campi di speranze, né di sogni, e tanto meno di chiacchiere.
Ti ringrazio per il tuo intervento, rispondo volentieri ai tuoi spunti:
Sul tema dell’esame: certo, so bene che non basta “presentarsi”, bisogna superarlo. Ti assicuro che non mi avvicino con leggerezza: avendo conseguito una laurea, ho sviluppato la mentalità per affrontare prove impegnative con serietà, e non vado a “tentare la fortuna”.
Per quanto riguarda la mia esperienza, sono stato amministratore e socio in diverse attività. Questo mi ha permesso di sviluppare competenze gestionali e relazionali che sono certo possano essere utili anche nel settore immobiliare.
Sul discorso ufficio su strada: semplicemente non lo vedo in linea con i miei canoni, perché credo che il futuro sia sempre più orientato al digitale e al rapporto diretto. Preferisco costruire relazioni autentiche piuttosto che puntare solo sulla visibilità “fisica”.
Infine, sul passaparola: so bene che non è qualcosa che nasce da un giorno all’altro (e ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza). Non penso di “campare di sogni”, ma di voler lavorare con serietà per arrivare, col tempo, a impostare un metodo di lavoro che mi rappresenti davvero.
E che parola su di te dovrebbero passarsi i potenziali clienti, se non hai ancora cominciato a lavorare ?
Servono immobili da vendere, per fare l’agente immobiliare; e nessuno li affiderà a te come per magia…soprattutto all’inizio.
Cioè ?
Onestamente si fa fatica a capire cosa intendi.
Io ho lavorato da sola per 15 anni, con un ufficio non su strada, ma prima di vivere solo con il passaparola (ammesso che ci si arrivi) serve tempo.
Bisogna farsi conoscere, e proporsi a chi deve vendere, dopo averlo individuato; lavorando bene, seriamente e con passione si viene apprezzati sicuramente, ma non è un risultato immediato.
Ripeto, si fa fatica a capire come intendi procedere all’inizio, e chi ti aspetti che stenda tappeti rossi davanti ai tuoi piedi, solo perché asserisci di avere un approccio etico e coerente; cosa significa, concretamente ?
Ti ringrazio per il tuo punto di vista.
Quando parlo di passaparola non intendo certo che i clienti arrivino “per magia” o che qualcuno debba stendermi un tappeto rosso. Sono consapevole che serva tempo, impegno e costanza per costruirsi un nome e la fiducia delle persone.
Il mio approccio “alternativo” non vuole essere un sogno a occhi aperti, ma semplicemente un orientamento: penso che oggi, oltre al porta a porta tradizionale, ci siano strumenti e canali diversi per farsi conoscere — dal digitale, ai network personali e professionali, fino a collaborazioni trasversali. Non pretendo che funzioni tutto subito, ma credo sia un modo più vicino al mio stile e che con il tempo possa dare frutti.
Per “approccio etico e coerente” intendo lavorare senza pratiche che reputo aggressive o poco trasparenti, costruendo rapporti basati sulla fiducia reciproca. Magari richiede più tempo, ma credo che sul lungo periodo ripaghi.
Ringrazio chiunque abbia avuto modo di offrirmi spunti di riflessione e di condividere con me i propri consigli.
Buon Pomeriggio,
W.