Brava Francesca hai estratto l'essenza della situazione in maniera impeccabile.
Anche se mi sembra di aver percepito che dal racconto del nostro amico, la presenza del soppalco è un elemento a cui l'acquirente non vuol rinunciare.... il prezzo semrerebbe convenuto ed accettato anche tenendo conto di questo peccato (soppalco) veniale.
Quindi l'ostacolo vero sono le dichiarazioni rilasciate in atto ......... (una conformità dichiarata e confermaya in atto che di fatto non c'è ( questo è lo scoglio principale che infastidisce.... le dichiarazioni mendaci
Noi operatori immobiliari dobbiamo consigliare, informare, rendere edotti le parti ..... Però se l'acquirente nelle fasi preliminari dichiarasse che, laddove si rendesse necessario la messa in pristino ...... si obbliagasse ..... che l'onere resta il suo ....... dove la necessità di acquistare ed ottenere l'immissione in possesso dellì'immobile non coicidesse con le tempistiche che una pratica urbanistica richiederebbe .... Che fare?
Grosso dilemma ........ Le dichiarazioni rilasciate in atto.
Ho sentito di operazioni portate avanti in questo modo che comunque sono andate a buon fine, sopratutto se l'acquisto non dipende anche dal ricavo di un mutuo, però è nostro obbligo non assecondarle .... eticamente per noi scorretto, anchè perchè il nostro intervento risulta negli atti definitivi di vendita e indirettamente ci coinvolge
Che dire .......... Sanare prima sarebbe decisamente meglio ..... Però ......
Di fatto l'agenzia ha avuto tutto il tempo per affrontare il problema a monte senza mettere di fronte le parti ad una scelta scomoda ..... agire nella legalità / agire facendo finta che tutto sia ok ...... Ps c'è che lo fà ma noi non possiamo avallarlo .... Però

................... forse
Chi è privo di peccato scagli la prima pietra

Sono sicuro che se i colleghi prendessero per buona questa citazione e le pietre fossero lanciate nella mia direzione mi troverei al pronto soccorso pieno di contusioni