la firma del proponente non era ancora apposta. Questo l’ho compreso solo successivamente, quando mi è stata consegnata la copia completa della proposta.
Quantomeno sei un po’…disattento: una firma si vede , se c’è …

mi è stato detto che sarebbe stata consegnata dopo la firma dell’acquirente, cosa che infatti è avvenuta alcuni giorni dopo.
Quindi tutto regolare: immagino che fosse scritto cosi.

Alla luce di come si sono svolti i fatti, nonostante la mala gestione dell’affare, non credo si possa tornare indietro.
Nel senso che non credo ti abbiano obbligato o indotto a firmare.
Non per questo approvo quanto fatto dall’agenzia, dal punto di vista etico.
 
Scusa Emanuele se non mi trovo pienamente daccordo su quello che hai scritto,

mi resta difficile immaginare che un Agente immobiliare seppur non tecnico non riesca ad interpretare una planimetria catastale ed accorgersi sin da subito che il soppalco non è raffigurato.

Ammesso e non concesso che al momento della sottoscrizione dell'incarico non aveva la documentazione sotto gli occhi e quindi ci può stare, mi resta difficile da immaginare in che modo il problema fosse emerso solo dopo ..... per dopo intendo ad acquirente trovato.

Parliamo di un immobile che è stato affidato ad un agenzia con regolare incarico di mediazione e non come spesso succede di vendite portate avanti senza incarico e con proprietario restio a fornire documenti.

Come mi resta difficile immaginare che un Agenzia o Agente immobiliare ad incarico ricevuto non faccio un minimo ceck della situazione urbanistica e catastale dell'immobile a lui affidato per la vendita.

Bisognerebbe anche poi soffermarsi con queste diciture spuntate che mettono ancor di più ambiguità ad una trattativa partita male dall'inizio. "che significa" ? il cliente acquista lo stesso dichiarando Lui e venditore) in atto una conformità che non c'è? ........ Pretenderà una pratica a sanatoria se possibile o la messa in pristino? Che dire ......

Così come raccontata la situazione "più che dire andava gestita meglio come dice Francesca e quoto al 100%100 ok per quello che ha scritto) io oserei dire "gestita da cani"
Capisco l’osservazione. È proprio questo il punto che mi preoccupa: la gestione è stata ambigua fin dall’inizio e la semplice dicitura “immobile non conforme” non chiarisce chi dovrà farsi carico di sanatoria o ripristino.
Io non voglio dichiarare in atto una conformità che non c’è né espormi a contestazioni future. Per questo sto cercando di capire come rimettere ordine prima di procedere.
 
sto cercando di capire come rimettere ordine prima di procedere.
Se il soppalco è abusivo e non è possibile sanare la situazione, hai poco da fare: non puoi rimuoverlo, e non puoi regolarizzare.
L’unica è che l’acquirente accetti di comprare con l’abuso (anche se la responsabilità resta tua).
 
Se il soppalco è abusivo e non è possibile sanare la situazione, hai poco da fare: non puoi rimuoverlo, e non puoi regolarizzare.
L’unica è che l’acquirente accetti di comprare con l’abuso (anche se la responsabilità resta tua).
Capisco il punto di vista, ma nel mio caso la situazione è più complessa.


Il soppalco mi è stato indicato come sanabile da un tecnico e l’agenzia, pur avendo la planimetria catastale sin dall’inizio, non ha sollevato alcuna criticità al momento dell’incarico, dove infatti risulta spuntata la voce “immobile conforme”.


Solo successivamente, a trattativa avviata e acquirente trovato, è emersa la dicitura “immobile non conforme” nella proposta, accompagnata da una dichiarazione separata firmata dall’acquirente, ma non inserita nel corpo della proposta né controfirmata dal venditore o dall’agente.


Proprio per questo ritengo che la gestione sia stata quantomeno ambigua: da un lato si parla di non conformità, dall’altro si procede come se la vendita potesse avvenire senza chiarire formalmente chi si assume la responsabilità dell’abuso e a quali condizioni.


Il mio obiettivo non è sottrarmi agli obblighi, ma evitare di arrivare al rogito con una situazione non chiara, che potrebbe esporre entrambe le parti a problemi successivi. Per questo sto valutando con attenzione come procedere e se sia opportuno rinegoziare o fermarsi prima dell’atto.
 
Se il soppalco è abusivo e non è possibile sanare la situazione, hai poco da fare: non puoi rimuoverlo, e non puoi regolarizzare.
No francesca
Se sanare il soppalco non è possibile in base alle normative vigenti e direttive del Comune dove è ubicato l'immobile l'unica strada è la messa in pristino in base a quanto legittimito eliminando il soppalco.

(premeso che bisognerebbe leggere effettivamente tutte le scritture che fanno parte di questa ambigua trattativa)

Quello che non è ancora chiaro cosa dovrebbe fare il nostro "ingenuo" e malcapitato amico...... sanare? e se non sanabile, ripristinare? ..... Si presta tutto a troppe interpretazioni, quando in una trattativa la trasparenza e la chiarezza dovrebbe essere la linea guida per il perfezionamento di "qualsiasi compravendita"

Altro dubbio non chiarito, L'acquirente vuole necessariamente il soppalco? oppure vuole acquistare un immobile regolare rinunciando a ciò che gli era stato proposto (appartamento con soppalco)?

Quali conseguenze e che tipo di atteggiamento adotterà l'acquirente? Booooooo !!!!! ancora non si è capito.

E qui entra in gioco l'operato dell'agente che dovrebbe indirizzare le parti a trovare un accordo anche in tal senso ..... senza intepretazioni dubbie che sono la premessa di una causa e non di una compravendita.

Ps. prendendo per oro colato il racconto del nostro amico ...........
 

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