Fabrizio A

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti,
sono qui per chiedere un vostro parere su un caso particolare di “rapporto” tra agenzie.
Fino ad alcuni mesi fa lavoravo presso un'agenzia immobiliare con un rapporto lavorativo regolato da un contratto di collaborazione tra due professionisti, essendo io già allora agente immobiliare titolare di una ditta individuale, nel quale si stabiliva che per gli immobili venduti con il mio apporto lavorativo mi sarebbe stata riconosciuta una percentuale della provvigione. Oggi invece gestisco un mio ufficio. Nel mio ultimo periodo di collaborazione accompagnai dei clienti, che oltretutto erano miei amici, a visionare un immobile che risultò essere di loro gradimento ma, dovendo ancora vendere la loro abitazione, non procedettero a fare alcuna offerta. Dopo poche settimane interruppi il mio rapporto lavorativo con quella agenzia ed iniziai a seguire queste persone nella vendita del loro immobile; a distanza di alcuni mesi, dopo la vendita della loro abitazione, essendo ancora disponibile la casa precedentemente visionata, di cui nel frattempo avevo ricevuto incarico di vendita in esclusiva ad un prezzo inferiore, mi chiedono di poter fare un’offerta per l'acquisto della stessa. Ovviamente la domanda che vi pongo è se io debba o meno coinvolgere l'agenzia con la quale precedentemente collaboravo e se secondo voi il collega possa pretendere dai clienti il pagamento della provvigione.
Grazie per l'attenzione
 

Luciano Passuti

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti,
sono qui per chiedere un vostro parere su un caso particolare di “rapporto” tra agenzie.
Fino ad alcuni mesi fa lavoravo presso un'agenzia immobiliare con un rapporto lavorativo regolato da un contratto di collaborazione tra due professionisti, essendo io già allora agente immobiliare titolare di una ditta individuale, nel quale si stabiliva che per gli immobili venduti con il mio apporto lavorativo mi sarebbe stata riconosciuta una percentuale della provvigione. Oggi invece gestisco un mio ufficio. Nel mio ultimo periodo di collaborazione accompagnai dei clienti, che oltretutto erano miei amici, a visionare un immobile che risultò essere di loro gradimento ma, dovendo ancora vendere la loro abitazione, non procedettero a fare alcuna offerta. Dopo poche settimane interruppi il mio rapporto lavorativo con quella agenzia ed iniziai a seguire queste persone nella vendita del loro immobile; a distanza di alcuni mesi, dopo la vendita della loro abitazione, essendo ancora disponibile la casa precedentemente visionata, di cui nel frattempo avevo ricevuto incarico di vendita in esclusiva ad un prezzo inferiore, mi chiedono di poter fare un’offerta per l'acquisto della stessa. Ovviamente la domanda che vi pongo è se io debba o meno coinvolgere l'agenzia con la quale precedentemente collaboravo e se secondo voi il collega possa pretendere dai clienti il pagamento della provvigione.
Grazie per l'attenzione

A mio parere tutto dipende dai contenuti nel contratto di collaborazione che avevi precedentemente con la Agenzia nella quale lavoravi !
Di norma i contratti di collaborazione prevedono, in caso di risoluzione o recesso, come si regolano i rapporti, anche economici, per le pratiche pendenti, sospese o in corso durante il periodo di validita' della collaborazione.
 

Fabrizio A

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno e grazie per la risposta. Ho riletto per l'ennesima volta il contratto ma non fa riferimento ad eventuali pratiche in corso, le parti che mi sembrano più rilevanti sono le seguenti:
"...il presente contratto ha la durata di .... e si rinnoverà automanticamente di.... Il presente accordo potrà essere risolto in qualsiasi momento prima della scadenza sopra menzionata da ciascuna delle parti con preavviso di 60 gg. "
"...L'Agente non potrà, sia durante che dopo il suo rapporto con l'agenzia... divulgare o utilizzare per i propri benefici qualsiasi segreto, informazione, dato, ecc."
Riguardo a quest'ultima parte vorrei specificare che al momento in cui i clienti/amici in questione sono venuti a conoscenza dell'apertura della mia agenzia, sono venuti espressamente da me, indipendentemente l'uno dall'altro, per propormi di vendere la loro casa, e solo successivamente, con la vendita di quella del primo cliente, siamo giunti a fare una proposta per la casa del secondo.

A questo punto, non trovando una chiara risposta al mio dubbio e nel tentativo di comportarmi nella maniera più corretta possibile, sarei portato ad offrire al collega una percentuale della provvigione. Ciò nonostante, visto che comunque il suo ruolo, sempre che ci sia, è del tutto marginale (ero stato io quando lavoravo per lui a proporre la casa e a farla visionare, ed in più non si era arrivati neppure ad una proposta visto che al momento l'acquirente non aveva neppure posto in vendita la sua casa), non ritengo di fare a metà.
Mi rendo conto della difficoltà di dare un consiglio in un caso così poco chiaro, ma a breve sarò costretto comunque a fare una scelta. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno dire la loro!

Saluti
 

Luciano Passuti

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Buongiorno e grazie per la risposta. Ho riletto per l'ennesima volta il contratto ma non fa riferimento ad eventuali pratiche in corso, le parti che mi sembrano più rilevanti sono le seguenti:
"...il presente contratto ha la durata di .... e si rinnoverà automanticamente di.... Il presente accordo potrà essere risolto in qualsiasi momento prima della scadenza sopra menzionata da ciascuna delle parti con preavviso di 60 gg. "
"...L'Agente non potrà, sia durante che dopo il suo rapporto con l'agenzia... divulgare o utilizzare per i propri benefici qualsiasi segreto, informazione, dato, ecc."
Riguardo a quest'ultima parte vorrei specificare che al momento in cui i clienti/amici in questione sono venuti a conoscenza dell'apertura della mia agenzia, sono venuti espressamente da me, indipendentemente l'uno dall'altro, per propormi di vendere la loro casa, e solo successivamente, con la vendita di quella del primo cliente, siamo giunti a fare una proposta per la casa del secondo.

A questo punto, non trovando una chiara risposta al mio dubbio e nel tentativo di comportarmi nella maniera più corretta possibile, sarei portato ad offrire al collega una percentuale della provvigione. Ciò nonostante, visto che comunque il suo ruolo, sempre che ci sia, è del tutto marginale (ero stato io quando lavoravo per lui a proporre la casa e a farla visionare, ed in più non si era arrivati neppure ad una proposta visto che al momento l'acquirente non aveva neppure posto in vendita la sua casa), non ritengo di fare a metà.
Mi rendo conto della difficoltà di dare un consiglio in un caso così poco chiaro, ma a breve sarò costretto comunque a fare una scelta. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno dire la loro!

Saluti

In effetti non e' facile dare un parere, ma ci provo !
Durante laa tua "collaborazione" presso la vecchia agenzia dove lavoravi, in pratica avevi una delega a gestire le operazioni in nome e per conto.
Ritengo quindi che i clienti e gli affari in corso siano di competenza/diritto della tua vecchia agenzia, e non tuoi.
Se cosi' fosse, come io interpreto, e i vecchi clienti ora passano "anche" o "solo" da te per vendere o acquistare, a mio parere,
si applica l'art. 1758 del C.C.
Come si applica la divisione del monte mediazioni ??
Per me il 30% alla tua vecchia agenzia e il 70% a te che hai portato a buon fine l'affare !
Ma ripeto e' solo un mio parere che non ha pero' supporti giuridici
 

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