Buongiorno a tutti, vi chiedo un opinione e spiego le circostanze. Ho raccolto una proposta d'acquisto per un immobile di basso valore (25000 euro) e l'ho sottoposta ai venditori, 4 eredi. Ne discutiamo di persona con la promessa di riaggiornarci. Dopo due giorni mi richiama il portavoce dei 4 che mi comunica in modo informale che hanno intenzione di accettare e che passeranno a firmare. Ieri passa il portavoce in ufficio, firma e ritira l'assegno di caparra. Io gli lascio la proposta con l'incombenza di farla firmare agli altri che non abitano in zona. Benissimo direte....
Senonché oggi salta fuori che un erede "ha dato di matto" e la casa se la vuole comprare lui. Gli altri non sono d'accordo e sono solidali con me riconoscendomi l'impegno profuso e la figuraccia con i proponenti. Mi chiedono pertanto cosa la sorella "rischierebbe" in questo caso non volendo procedere all'accettazione della proposta (per farla desistere). Ora mi chiedo, avendo la firma di tre persone su quattro con assegno ritirato dal famoso portavoce possiamo ritenere la proposta accettata e quindi portatrice di tutti i vari adempimenti in caso di rinuncia? (doppio caparra, provvigioni, ecc...). Io personalmente ne dubito ma vorrei un opinione da voi.
Grazie
Senonché oggi salta fuori che un erede "ha dato di matto" e la casa se la vuole comprare lui. Gli altri non sono d'accordo e sono solidali con me riconoscendomi l'impegno profuso e la figuraccia con i proponenti. Mi chiedono pertanto cosa la sorella "rischierebbe" in questo caso non volendo procedere all'accettazione della proposta (per farla desistere). Ora mi chiedo, avendo la firma di tre persone su quattro con assegno ritirato dal famoso portavoce possiamo ritenere la proposta accettata e quindi portatrice di tutti i vari adempimenti in caso di rinuncia? (doppio caparra, provvigioni, ecc...). Io personalmente ne dubito ma vorrei un opinione da voi.
Grazie