Nel 2007 ho acquistato un locale, con l'intenzione avviare una attività commerciale.
Nell'atto di compravendita è indicato espressamente che si tratta di un locale ad uso commerciale, ed il prezzo pagato tiene ovviamente conto di questa sua qualità.
Nel prosieguo dello stesso atto, però, si specifica che per questo locale la società venditrice (una srl), nel 2004, ha presentato domanda di condono relativa al cambio di destinazione d'uso da garage a locale commerciale.
Il venditore, in ogni caso, dichiara nello stesso atto che non sussistono ostacoli al rilascio della concessione in sanatoria, e si obbliga espressamente ad ottenere la concessione in sanatoria.
Mi sono fidato ed ho sbagliato: qualche mese fa la domanda di condono è stata respinta (ma io l'ho scoperto soltanto adesso).
Ho contattato il venditore e quest'ultimo si rifiuta di restituirmi quanto pagato, perché sostiene che il diniego non è dipeso da lui!
Ho parlato con un avvocato e mi ha detto che invece ho diritto alla risoluzione per inadempimento, ma anche che una causa del genere dura qualche anno, e avendo a che fare con una srl c'è in ogni caso il rischio di non cavarci nulla alla fine.
Ho cercato informazioni in rete ed ho letto (ma potrei aver capito male, non essendo del mestiere) che potrebbe ipotizzarsi anche una responsbailità del notaio. E' davvero così?
Qualche consiglio?
Nell'atto di compravendita è indicato espressamente che si tratta di un locale ad uso commerciale, ed il prezzo pagato tiene ovviamente conto di questa sua qualità.
Nel prosieguo dello stesso atto, però, si specifica che per questo locale la società venditrice (una srl), nel 2004, ha presentato domanda di condono relativa al cambio di destinazione d'uso da garage a locale commerciale.
Il venditore, in ogni caso, dichiara nello stesso atto che non sussistono ostacoli al rilascio della concessione in sanatoria, e si obbliga espressamente ad ottenere la concessione in sanatoria.
Mi sono fidato ed ho sbagliato: qualche mese fa la domanda di condono è stata respinta (ma io l'ho scoperto soltanto adesso).
Ho contattato il venditore e quest'ultimo si rifiuta di restituirmi quanto pagato, perché sostiene che il diniego non è dipeso da lui!
Ho parlato con un avvocato e mi ha detto che invece ho diritto alla risoluzione per inadempimento, ma anche che una causa del genere dura qualche anno, e avendo a che fare con una srl c'è in ogni caso il rischio di non cavarci nulla alla fine.
Ho cercato informazioni in rete ed ho letto (ma potrei aver capito male, non essendo del mestiere) che potrebbe ipotizzarsi anche una responsbailità del notaio. E' davvero così?
Qualche consiglio?