Non entro sulla questione legale e l'opportunità di adire alle vie legali.
E' però evidente la totale inesperienza da parte dell'acquirente mio concittadino e discutibili anche alcune affermazioni che rivestono un carattere più tecnico.

Ad es. credo che la indipendenza riguardo alla fornitura acqua non sia un requisito stringente: altrimenti non sarebbero vendibili tutti gli appartamenti condominiali, che hanno spesso un unico contatore generale.
Da che esiste questa situazione si applicano criteri di ripartizione: e pure la raccomandazione che prevede la installazione di contatori (in realtà sottocontatori) è finalizzata soprattutto al monitoraggio diretto del consumo ed al conseguente non spreco dell'acqua.

No comment sulla clausola relativa alla agibilità: mi pare un espediente inventato dal notaio o chi ne ha suggerito la formulazione: domando, è possibile vendere efficacemente un immobile privo di agibilità?
Secondo me quella clausola dichiara che si vende un immobile per ora "inagibile" e che le opere necessarie per poter richiedere la agibilità sono a carico dell'acquirente: a questo punto la questione impianti non è che un sottocapitolo.
 
Ad es. credo che la indipendenza riguardo alla fornitura acqua non sia un requisito stringente: altrimenti non sarebbero vendibili tutti gli appartamenti condominiali, che hanno spesso un unico contatore generale.
Corretto, ma questo dei sotto contatori si applica al condominio dato che la fornitura viene data al n. civico, il decreto ministeriale del 4 marzo 1996 impone l'obbligo di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell'acqua in ogni singola unità abitativa.
Ma questo non è un condominio, quindi ogni unità abitativa deve avere il suo contatore.
Ammettiamo che questo sia possibile, un contatore principale e 2 sottocontatori...... non essendo un condominio mi dici chi dei 2 si intesta il contatore.... dato che c'è il rischio che l'altro von paga la sua quota.
Secondo me quella clausola dichiara che si vende un immobile per ora "inagibile" e che le opere necessarie per poter richiedere la agibilità sono a carico dell'acquirente
Difatti è quello che mi domandavo.... ed è proprio questo il punto, se acquisto un immobile non agibile tutte le spese per gli impianti restano a carico dell'acquirente viceversa se deve solo procedere con la richiesta di agibilità allora devono essere consegnate tutte le certificazioni degli impianti ...Elettrico, Gas e idrico.
 
Leggendo questo io mi farei assistere subito da un avvocato per capire effettivamente la situazione.

Cosa significa che ha i requisiti di agibilità previsto dalla legge.......
Che è tutto OK bisogna solo procedere alla richiesta in comune per ottenere agibilità se è cosi allora ci devono essere tutti gli impianti Elettrico, Gas, Acqua finiti e tutte le certificazioni relative a gli impianti.
L'agibilità viene rilasciata solo se sussistono queste condizioni.
Esattamente cosa vuol dire

Che la parte acquirente deve solo richiedere al comune il certificato di agibilità oppure deve portare a termine alcuni lavori per poi poter richiedere agibilità.
Dice che la situazione potrebbe essere più complicata del previsto?
Da ignorante mi chiedo..com'è possibile che stia vivendo in una casa che non è formalmente agibile? E soprattutto..è una cosa legalmente accettabile o è soggetta a qualche irregolarità da parte della parte venditrice?

Ripeto, sono oignorante in materia, ma a rigor di logica mi sembra assurdo che non sia agibile ma noi ci abitiamo..

Non entro sulla questione legale e l'opportunità di adire alle vie legali.
E' però evidente la totale inesperienza da parte dell'acquirente mio concittadino e discutibili anche alcune affermazioni che rivestono un carattere più tecnico.

Ad es. credo che la indipendenza riguardo alla fornitura acqua non sia un requisito stringente: altrimenti non sarebbero vendibili tutti gli appartamenti condominiali, che hanno spesso un unico contatore generale.
Da che esiste questa situazione si applicano criteri di ripartizione: e pure la raccomandazione che prevede la installazione di contatori (in realtà sottocontatori) è finalizzata soprattutto al monitoraggio diretto del consumo ed al conseguente non spreco dell'acqua.

No comment sulla clausola relativa alla agibilità: mi pare un espediente inventato dal notaio o chi ne ha suggerito la formulazione: domando, è possibile vendere efficacemente un immobile privo di agibilità?
Secondo me quella clausola dichiara che si vende un immobile per ora "inagibile" e che le opere necessarie per poter richiedere la agibilità sono a carico dell'acquirente: a questo punto la questione impianti non è che un sottocapitolo.
Lo ammetto, non sono esperto in materia e per certi versi per fortuna perchè significa che non mi è capitatodi trovarmi altre volte in situazioni simili da doverlo diventare.

Non si tratta di un condominio però, ma di un immobile sottoposto a frazionamento, Il che dovrebbe cambiare e non poco la situazione. La normativa edilizia prevede che si creino predisposizioni per gli allacci per entrambi le unità abitative create in seguito al frazionamento. Sarà poi onere dell'acquirente provvedere all'apertura delle utenze, a suo carico ovviamente.
Il punto è che gli allacci non sono stati predisposti ma ce li siamo dovuti pagare e predisporre noi.

In merito all'agibilità..mi son fatto la stessa domanda. E dato la stessa risposta, un'espediente del notaio. il che peggiora ancora di più la situazione, se possibile. Se fosse come ipotizza sarebbe un bel problema, enorme direi

Corretto, ma questo dei sotto contatori si applica al condominio dato che la fornitura viene data al n. civico, il decreto ministeriale del 4 marzo 1996 impone l'obbligo di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell'acqua in ogni singola unità abitativa.
Ma questo non è un condominio, quindi ogni unità abitativa deve avere il suo contatore.
Ammettiamo che questo sia possibile, un contatore principale e 2 sottocontatori...... non essendo un condominio mi dici chi dei 2 si intesta il contatore.... dato che c'è il rischio che l'altro von paga la sua quota.

Difatti è quello che mi domandavo.... ed è proprio questo il punto, se acquisto un immobile non agibile tutte le spese per gli impianti restano a carico dell'acquirente viceversa se deve solo procedere con la richiesta di agibilità allora devono essere consegnate tutte le certificazioni degli impianti ...Elettrico, Gas e idrico.
Sono d'accordo con la sua mozione circa la questione idrica, e cioè che ogni unità abitativa deve avere il suo contatore non essendo un condominio. propio per una questione di ripartizione di spesa. Consideri che attualmente l'acqua sia a me che al mio vicino arriva ancora dal contatore intestato alla parte venditrice.
 
Ripeto, sono oignorante in materia, ma a rigor di logica mi sembra assurdo che non sia agibile ma noi ci abitiamo..
Ti peggioro la assurdità: dato che risiedi in un immobile non ancora dichiarato agibile, sei TU passibile di sanzione.


il decreto ministeriale del 4 marzo 1996 impone l'obbligo di installare dei contatori di ripartizione del consumo dell'acqua in ogni singola unità abitativa.
Credo sia uno dei più disattesi decreti italici, con completa tolleranza da parte delle autorità: una classica grida manzoniana.
 
Ti peggioro la assurdità: dato che risiedi in un immobile non ancora dichiarato agibile, sei TU passibile di sanzione.



Credo sia uno dei più disattesi decreti italici, con completa tolleranza da parte delle autorità: una classica grida manzoniana.
Oltre al danno la beffa..o sarebbe meglio dire la truffa, quella congegnata a mie spese in questo caso.

Sarà anche così, come del resto la maggior parte delle leggi italiane, ma se esiste un decreto esiste anche una cassazione a cui rivolgersi in casi di inadempimento. Che pare essere l'unica (la cassazione) che riesce a smuovere qualcosa..ogni tanto..
 
Oltre al danno la beffa..o sarebbe meglio dire la truffa, quella congegnata a mie spese in questo caso.

Sarà anche così, come del resto la maggior parte delle leggi italiane, ma se esiste un decreto esiste anche una cassazione a cui rivolgersi in casi di inadempimento. Che pare essere l'unica (la cassazione) che riesce a smuovere qualcosa..ogni tanto..
Non so darti una spiegazione, ma che quel decreto sia inapplicato da 30 anni mi fa sospettare sia inapplicabile retroattivamente sugli edifici preesistenti

Circa la agibilità, anche qui potrei rispondere con la vecchia massima: la ignoranza della legge non costituisce alibi.
Un mio collega acquistò dal costruttore il suo appartamento, ed andò ad abitarci: una sera al rientro a casa trovò un vigile che cercava indicazioni, mancando ancora la toponomastica stradale ed i nomi sul campanello: a domanda scopri che era proprio lui il destinatario della notifica. Era una sanzione/notifica per il fatto di aver traslocato ed abitato l’immobile prima del rilascio della agibilità: non so come la storia sia finita e se sia riuscito ad avere clemenza.
 
Ultima modifica:
ovvio che la legge non conosce ignoranza, in qualunque campo o settore è così. E ovviamente mea culpa per questo, ma non è questo il tema ora. Ma piuttosto come gestire lo stato attuale delle cose
 
Non so darti una spiegazione, ma che quel decreto sia inapplicato da 30 anni mi fa sospettare sia inapplicabile retroattivamente sugli edifici preesistenti

Circa la agibilità, anche qui potrei rispondere con la vecchia massima: la ignoranza della legge non costituisce alibi.
Un mio collega acquistò dal costruttore il suo appartamento, ed andò ad abitarci: una sera al rientro a casa trovò un vigile che cercava indicazioni, mancando ancora la toponomastica stradale ed i nomi sul campanello: a domanda scopri che era proprio lui il destinatario della notifica. Era una sanzione/notifica per il fatto di aver traslocato ed abitato l’immobile prima del rilascio della agibilità: non so come la storia sia finita e se sia riuscito ad avere clemenza.
Ad ogni modo leggendo bene questo passaggio direi che c'è margine per intervenire in termini legali

"La parte alienante garantisce che l'unità immobiliare in oggetto
possiede i requisiti di agibilità
previsti dalla Legge"

ovviamente onn è assolutamente vero, non sarei qui altrimenti
 
Ad ogni modo leggendo bene questo passaggio direi che c'è margine per intervenire in termini legali

"La parte alienante garantisce che l'unità immobiliare in oggetto
possiede i requisiti di agibilità
previsti dalla Legge"

ovviamente onn è assolutamente vero, non sarei qui altrimenti
Non ho esperienza giuridica, ma certamente condivido il fatto che tale affermazione sia piuttosto compromettente per il venditore. Auguri.
 
Credo sia uno dei più disattesi decreti italici, con completa tolleranza da parte delle autorità: una classica grida manzoniana.
In riferimento al decreto ministeriale del 4 marzo 1996 mi dispiace contraddirti ma non è cosi....tutte le nuove costruzioni che formano un condominio per normativa di legge ogni unita abitativa deve avere il proprio contatore il contatore generale (principale) è intestato al condominio utilizzando il codice fiscale del condominio.
Nelle vecchie costruzioni il condominio ha solo il contatore generale e la suddivisione dell'acqua viene fatta a secondo di quanto previsto nel regolamento condominiale.
Da quando è in vigore la legge basta un solo condomino che ne richiede l'applicazione tutti i condomini si devono adeguare e installare il contatore nella propria abitazione.
Se questo non avviene è solo dovuto al motivo che per installare il contatore bisogna procedere a modifiche/lavori in ogni singola abitazione e quindi sostenere dei costi oltre al fatto che se il condomino non acconsente l'ingresso dell'amministratore/tecnico nell'abitazione per la lettura questo dobba procedere con l'auto lettura del singolo condomino adesso che ci sono anche i contatori acqua in telelettura se un condomino richiede applicazione del decreto sono cavoli per tutti gli altri condomini.
 

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