Molto dipende da cosa avete acquistato (agibilità presente/assente, impianti a norma o meno) e dall' epoca in cui è stato fatto il frazionamento. Mi spiego, se il frazionamento risalisser a un condono o sanatoria non recente sarebbe problematico chiedere dei rimborsi. Molto differente invece il caso in cui il frazionamento sia stato fatto in tempi recenti con pratica edilizia (es. Cila). In quel caso sarebbe responsabile anche il direttore lavori che non ha sdoppiato gli impianti.
Salve Jan, in merito all'agibilità credo sia presente, non credo avrebbe potuto procedere al frazionmento altrimenti. Se gli impianti sono a norma o meno non lo so con certezza ma i professinisti contattati per sistemare le gravi lacuna in termini di sicurezza (ascrivibili alla ditta di ristruttutrazione) mi fanno pensare che non lo siano affatto. Il franzionamento è recentissimo, (la mappa catastale della mia frazione di immobile riporta come data 10/12/2024). Il direttore dei lavori (mi fa ridere definirlo così vista la palese incompetenza dimostrata) non ha proceduto ad alcun sdoppiamento finalizzato alla creazione di utenze indipendenti, ha solo tirato un tubo del gas e predisposto il pozzetto per lo spostamento del contatore enel. Ed abbiamo pagato noi entrambe le cose
 
mi sembrava assolutamente sensato che chi opera il frazionamento (parte venditrice) deve occuparsi anche di rendere indipendenti le due parti generate dallo stesso.
Come gia precisato non sono addentrato nelle normi edilizie ma sono molto "afferrato" sulle normative di legge riguardando le certificazioni dei relativi impianti tutti.
1) Derivante da un frazionamento è molto probabile che si parla di una costruzione vecchia, quindi se nell'atto di acquisto non ce scritto che gli impianti sono privi di certificazione il venditore deve consegnarti le relative certificazioni dato che queste intervengono in modo diverso...
- Senza certificazione non avrai l'installazione del GAS;
- Il contatore ENEL verrà installato solo le i dati catastali sono "idonei" alla richiesta ma il problema sorgerà dopo se chiami un elettricista per fare qualcosa questo non può procedere se non si accerta che l'impianto è certificato, in mancanza di questo prima di iniziare la lavorazione deve verificare/controllare l'impianto e sottoscrivere l'idonietà, cioè la regolariità dell'impianto esistente;
- Per il contatore acqua, la normativa del 2016 se ricordo bene, ogni abitazione deve avere il proprio contatore, visto che non sei in condominio ogni unità abitativa deve avere il suo contatore, quindi sei obbligato suddividere l'impianto... ma chi paga le spese per tale lavorazione ?
L'altra unità abitativa potrebbe non partecipare alle spese dato che ha già il contatore acqua che sicuramente risulterà intestato a l'altra unità abitativa.
Visto che non si sa l'entità della spesa da sostenere io procederei con la raccomandata e poi casomai rivolgermi ad un avvocato-
 
Trovo che la discussione sia andata un po' fuori strada concentrandosi troppo sulla difficoltà di ottenere un rimborso. La questione fondamentale non è tanto se la parte venditrice "debba partecipare alle spese", ma se avesse l'obbligo di consegnare un'unità immobiliare autonoma e indipendente dal punto di vista impiantistico. La normativa vigente (e l'atto di vendita, sebbene generico, sembra andare in questa direzione) impone che un'unità abitativa sia tale e che, in caso di frazionamento, le nuove unità siano autonome.
Non è tanto una questione di "convenienza economica" nell'agire legalmente, secondo me, ma di diritto. La clausola che hai riportato nell'atto di compravendita, per quanto generica, rafforza questa tesi: se la parte venditrice si assume tutte le responsabilità relative alla normativa edilizia e si impegna a sollevarti da oneri derivanti da inosservanze, questo include anche la non conformità impiantistica derivante dal frazionamento.
Il punto non è se il frazionamento sia stato fatto con condono o CILA, come suggerito, ma se la casa sia stata venduta come unità abitativa indipendente. Se così non fosse, è una palese inadempienza contrattuale che va oltre la semplice "spesa da rimborsare" e tocca la conformità dell'immobile stesso. Quindi sì, una raccomandata è il primo passo, e un legale potrebbe essere necessario per far valere i tuoi diritti.
Buongiorno, la ringrazio enormemente per il suo riscontro, ha riportato la conversazione sui canali che sono effettivamente quelli che sono fondamentali e cioè una questione di diritto e non prettamente economica.
E ha citato una cosa importantissima, la conformità dell'immobile stesso. Che conforme non è affatto. E glielo dico da profano, immagino solo un occhio attento di cosa si accorgerebbe.

Grazie davvero per il feedback.

Che lei sappia, coi potrebbe essere un'eccezione a questi obblighi a cui la parte venditrice doveva assolvere dettata da un'ordinanza specifica del comune dove l'immobile si trova (Rho)?

Glielo domando per fugare anche quest'ultimo dubbio, prima di procedere seguendo il suo consiglio
 
Vero ma solo per fare del "nero" dato che i 3.000 / 3.500€ che chiedono non risulta nel preliminare ne tantomeno nell'atto di vendita.

Come dicevo prima, non sono addentrato di cosa voglia dire esattamente un frazionamento ma quello che so di certo....sicuro al 100% che saranno almeno 25 anni che per avere il contatore ENEL, bisogna allegare i dati catastali, in questo caso che risulta essere una civile abitazione, Per avere il contatore GAS oltre ai dati catastali bisogna consegnare la certificazione dell'impianto e se il contatore del gas è collocato distante dal fabbricato (leggasi esterno all'area cortilizia) occorre la certificazione anche del tratto contatore/abitazione ed infine per il contatore dell'acqua, la normativa dice che ogni singola abitazione deve avere il proprio contatore.
Il problema sta proprio qui, prima del frazionamento ENEL, GAS e Acqua avevano i loro contatori dato che tutte le certificazioni erano valide, ma dopo il frazionamento sono diventate 2 unità singole quindi per forza di cose una delle 2 unità non ha le certificazioni da allegare per richiedere gli allacci.
Secondo me, in base alla normativa vigente riguardando tutti gli impianti, il venditore deve consegnare le relative certificazioni a meno che non risulta nell'atto una diversa pattuazione, sempre e solo in riferimento alle certificazioni degli impianti il visto e piaciuto come si scriveva prima non è più valido, nell'atto ci deve essere chiaramente scritto che l'impianto non è ha norma, che l'acquirente provvederà a proprie spese a mettre a norma tutti gli impianti.
Detto questo io non mi preoccuperai tanto per 1.500 /2.000 euro da spendere per la richiesta dei contatori ENEL e GAS e per lo sdoppiamento linea acqua potabile io mi preoccuperei se ho la certificazione degli impianti senza questi non mi sarà mai installato nessun contatore.
Molto probabile Mimi, vista e considerata la palese disonestà della ditta alla quale ci siamo affidati.
Quanto cita ("prima del frazionamento ENEL, GAS e Acqua avevano i loro contatori dato che tutte le certificazioni erano valide, ma dopo il frazionamento sono diventate 2 unità singole quindi per forza di cose una delle 2 unità non ha le certificazioni da allegare per richiedere gli allacci") è assolutamente vero, tant'è che noi non siamo in possesso nè di una nè dell'altra.
E quello che ha scritto apre ulteriori scenari, rendendo la situazione e le mancanze ancora più gravi.L'incongruenza è data dal fatto che invece il contatore ENEL è stato installato..mi chiedo dunque chi abbia fatto finta di niente in tutta questa vicenda, a questo punto penso più parti..
 
Come gia precisato non sono addentrato nelle normi edilizie ma sono molto "afferrato" sulle normative di legge riguardando le certificazioni dei relativi impianti tutti.
1) Derivante da un frazionamento è molto probabile che si parla di una costruzione vecchia, quindi se nell'atto di acquisto non ce scritto che gli impianti sono privi di certificazione il venditore deve consegnarti le relative certificazioni dato che queste intervengono in modo diverso...
- Senza certificazione non avrai l'installazione del GAS;
- Il contatore ENEL verrà installato solo le i dati catastali sono "idonei" alla richiesta ma il problema sorgerà dopo se chiami un elettricista per fare qualcosa questo non può procedere se non si accerta che l'impianto è certificato, in mancanza di questo prima di iniziare la lavorazione deve verificare/controllare l'impianto e sottoscrivere l'idonietà, cioè la regolariità dell'impianto esistente;
- Per il contatore acqua, la normativa del 2016 se ricordo bene, ogni abitazione deve avere il proprio contatore, visto che non sei in condominio ogni unità abitativa deve avere il suo contatore, quindi sei obbligato suddividere l'impianto... ma chi paga le spese per tale lavorazione ?
L'altra unità abitativa potrebbe non partecipare alle spese dato che ha già il contatore acqua che sicuramente risulterà intestato a l'altra unità abitativa.
Visto che non si sa l'entità della spesa da sostenere io procederei con la raccomandata e poi casomai rivolgermi ad un avvocato-
Il fatto che lei sia ferrato sulle normative di legge mi sembra perfetto per la natura del problema che ho segnalato.

1) Derivante da un frazionamento è molto probabile che si parla di una costruzione vecchia, quindi se nell'atto di acquisto non ce scritto che gli impianti sono privi di certificazione il venditore deve consegnarti le relative certificazioni dato che queste intervengono in modo diverso...

Le confermo che l'abitazione è vecchia, ho provato a cercare nell'atto di acquisto ma non trovi passaggi relativi alla mancanza di certificazioni.
Il paradosso è che noi stiamo usufruendo del GAS però, e che l'utenza è intestata a me. Lo stesso dicasi per l'ENEL, spostato e installato ed intestato a me. Ma di queste certificazioni non vi è traccia, almeno io non le ho.

E per il contatore acqua..attualmente anche l'altra porzione di casa (mio vicino) ha l'acqua ma sono pressocchè certo cjhe il contratto sia ancora intestato alla parte venditrice in quanto ci stavamo organizzando per l'allaccio idrico e per la suddivisione dei costi...prima che mi si accendesse la lampadina e mi chiedessi se tutto stava andando come doveva
 
Penso che @Jan80 intendesse agibilità dopo frazionamento.
Salve Michela, sì, l'avevo intesa anche io in quel senso. E confermo, dubito che possa essere sgtata considerata "agibile" visto che siamo divuti ricorrere ad altri professionisti in fretta e furia per gravi lacune in termini di sicurezza e di fruibilità degli impianti
 
Salve Michela, sì, l'avevo intesa anche io in quel senso.
Se la segnalazione per agibilità è stata presentata dopo il frazionamento (solitamente funziona così) in allegato dovresti trovare le informazioni circa gli impianti (dichiarazione di conformità o dichiarazione di rispondenza). Partirei da lì. Comunque le indicazioni circa l’agibilità le trovi nell’atto di compravendita.
 
Se la segnalazione per agibilità è stata presentata dopo il frazionamento (solitamente funziona così) in allegato dovresti trovare le informazioni circa gli impianti (dichiarazione di conformità o dichiarazione di rispondenza). Partirei da lì. Comunque le indicazioni circa l’agibilità le trovi nell’atto di compravendita.
Guardi, ho riguardato l'atto di compravendita e ho trovato questo passaggio

"La parte alienante garantisce che l'unità immobiliare in oggetto
possiede i requisiti di agibilità previsti dalla Legge,
pur non essendo in possesso della relativa certificazione. La
parte acquirente prende atto dell'assenza della certificazione
di agibilità."

Che non so se e quanto risponda alla sua segnalazione
 
Leggendo questo io mi farei assistere subito da un avvocato per capire effettivamente la situazione.
La parte alienante garantisce che l'unità immobiliare in oggetto
possiede i requisiti di agibilità previsti dalla Legge,
pur non essendo in possesso della relativa certificazione
Cosa significa che ha i requisiti di agibilità previsto dalla legge.......
Che è tutto OK bisogna solo procedere alla richiesta in comune per ottenere agibilità se è cosi allora ci devono essere tutti gli impianti Elettrico, Gas, Acqua finiti e tutte le certificazioni relative a gli impianti.
L'agibilità viene rilasciata solo se sussistono queste condizioni.
Esattamente cosa vuol dire
La
parte acquirente prende atto dell'assenza della certificazione
di agibilità."
Che la parte acquirente deve solo richiedere al comune il certificato di agibilità oppure deve portare a termine alcuni lavori per poi poter richiedere agibilità.
 

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