cristian casabella

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Agente Immobiliare
penso che se non si pagano le spese condominiali, non esistano sotterfugi se non quello di aspettare che l'Amministratore di condominio pignori e mandi all'asta l'immobile. Nessuno può arrogarsi il diritto di avere la priorità nell'acquisto, semmai sono i debitori in accordo tra loro che potrebbero accettare una proposta d'acquisto in extremis che salvi la situazione e poi si tornerebbe a dover dividere l'incasso. Dopo aver incassato magari si potrebbe provare a chiedere al parente debitore principale di farsi dare un pò di soldi in più ma se si deve andare in causa non varrebbe la pena

Quindi: divisione giudiziale (magari impossibile), appartamenti sotto pignoramento ed altro sono tutte cattive decisioni.

La matematica rimane matematica e se 1 dei proprietari non lo capisce o ci perdi alla pari con lui o ci perdi poco di più senza recuperare il tuo credito

La sola logica sarebbe vendere a terzi a prezzo di mercato ma mi sa che avete già poco tempo per provarci
 

schisanoa

Membro Attivo
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penso che se non si pagano le spese condominiali, non esistano sotterfugi se non quello di aspettare che l'Amministratore di condominio pignori e mandi all'asta l'immobile. Nessuno può arrogarsi il diritto di avere la priorità nell'acquisto, semmai sono i debitori in accordo tra loro che potrebbero accettare una proposta d'acquisto in extremis che salvi la situazione e poi si tornerebbe a dover dividere l'incasso.
la mia idea era quella che continuasse anche a pagare le spese condominiali l'utente che ha aperto il post, in questo modo non ci sono pignoramenti dal parte del condominio perché è tutto in regola, ma se paga solo uno la quota di entrambi matura un credito, anche per le quote già pagate, poiché il fratello non ha mai pagato un euro di spese condominiali e quindi potrebbe avviare un'azione di messa in mora verso il fratello, e conseguente pignoramento dell'altra metà dell'immobile, a saldo del debito del fratello.
 

Bastimento

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Pare incredibile che non si riesca a far ragionare le persone, comunque…
Una vendita sarebbe la cosa logica, e poi ognuno con i suoi soldi fa quello che vuole.
Sacrosanto. Ma qui potrebbe configurarsi una diversa situazione: sembra di poter immaginare che i soldi che il fratello ricaverebbe non gli permetterebbero di acquistare una casa, visto che non ha nemmeno la possibilità di rilevare la altra metà. Per cui immagina sia più vantaggioso prendere possesso di quella ereditata....
 

Bastimento

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@francesca63 @Miciogatto
Scusate se divago e mi intrometto con una domanda a latere.
Leggo sempre che le divisioni giudiziarie sono un bagno di sangue: lo immagino, quando il cespite da dividere .... è indivisibile. E si finisc con la messa all'asta.

Ma si può dire la medesima cosa, in termini di esito, quando gli immobili sono diversi, ma non si trova un accordo sui criteri di composizione ed assegnazione dei lotti? E aggiungo, non ci sarebbero nemmeno problemi a considerare una eventuale compensazione monetaria per pareggiare i lotti?
Capisco che magari un tecnico accettato dalle parti potrebbe, sentite le richieste ed opinioni delle parti, proporre una soluzione che eventualnmente si conclude con un sorteggio.

Ma se una delle parti non accettasse nemmeno questa via, credo resti solo la via giudiziaria: a che costi si andrebbe incontro, immaginando un CTU e una vertenza? E con quali tempi si concluderebbe tale iter?
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
@francesca63 @Miciogatto
Scusate se divago e mi intrometto con una domanda a latere.
Leggo sempre che le divisioni giudiziarie sono un bagno di sangue: lo immagino, quando il cespite da dividere .... è indivisibile. E si finisc con la messa all'asta.

Ma si può dire la medesima cosa, in termini di esito, quando gli immobili sono diversi, ma non si trova un accordo sui criteri di composizione ed assegnazione dei lotti? E aggiungo, non ci sarebbero nemmeno problemi a considerare una eventuale compensazione monetaria per pareggiare i lotti?
Capisco che magari un tecnico accettato dalle parti potrebbe, sentite le richieste ed opinioni delle parti, proporre una soluzione che eventualnmente si conclude con un sorteggio.

Ma se una delle parti non accettasse nemmeno questa via, credo resti solo la via giudiziaria: a che costi si andrebbe incontro, immaginando un CTU e una vertenza? E con quali tempi si concluderebbe tale iter?

Sinceramente non saprei dirti. Penso che con immobili diversi o facilmente divisibili sia anche statisticamente meno probabile arrivare in tribunale (ma è solo una mia idea a intuito). Per il resto quando si inizia una causa di qualsiasi tipo è sempre un terno al lotto, soprattutto i tempi possono essere molto lunghi, in generale.
 

philippo

Membro Assiduo
Professionista
penso che se non si pagano le spese condominiali, non esistano sotterfugi se non quello di aspettare che l'Amministratore di condominio pignori e mandi all'asta l'immobile. Nessuno può arrogarsi il diritto di avere la priorità nell'acquisto, semmai sono i debitori in accordo tra loro che potrebbero accettare una proposta d'acquisto in extremis che salvi la situazione e poi si tornerebbe a dover dividere l'incasso. Dopo aver incassato magari si potrebbe provare a chiedere al parente debitore principale di farsi dare un pò di soldi in più ma se si deve andare in causa non varrebbe la pena

Quindi: divisione giudiziale (magari impossibile), appartamenti sotto pignoramento ed altro sono tutte cattive decisioni.

La matematica rimane matematica e se 1 dei proprietari non lo capisce o ci perdi alla pari con lui o ci perdi poco di più senza recuperare il tuo credito

La sola logica sarebbe vendere a terzi a prezzo di mercato ma mi sa che avete già poco tempo per provarci
Attenzione perché il creditore(condominio) può aggredire qualunque immobile anche prima casa di uno dei 2 comproprietari (fratelli) o entrambi perché no e non per forza quello che si trova nel condominio. Anzi se io fossi l'amministratore farei proprio così
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Ma si può dire la medesima cosa, in termini di esito, quando gli immobili sono diversi, ma non si trova un accordo sui criteri di composizione ed assegnazione dei lotti?
Se le parti non si accordano e vanno in causa, penso proprio che sia il giudice, accertato tramite CTU il valore dei vari cespiti, a decidere per un sorteggio, al quale le parti si devono adeguare.
Non conosco però tempi e costi.
Certo arrivare in Tribunale in questo caso sarebbe ancora più demenziale…
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Attenzione perché il creditore(condominio) può aggredire qualunque immobile anche prima casa di uno dei 2 comproprietari (fratelli) o entrambi perché no e non per forza quello che si trova nel condominio. Anzi se io fossi l'amministratore farei proprio così
Vero. Non credo probabile che succeda ma è tecnicamente possibile. Anche se facilmente poi è ottenibile la riduzione del pignoramento vista la sproporzione tra il credito e il valore degli immobili. Comunque sono cavoli, certamente.
 

philippo

Membro Assiduo
Professionista
Vero. Non credo probabile che succeda ma è tecnicamente possibile. Anche se facilmente poi è ottenibile la riduzione del pignoramento vista la sproporzione tra il credito e il valore degli immobili. Comunque sono cavoli, certamente.
Nel senso che sarebbe meglio donare tutto al fratello piuttosto che vedersi pignorata la casa. Un buon amministratore sa dove fa più male e dove recuperare i soldi. Perché se non sei un disgraziato nullatenente, i soldi li scuci. Anche perché non essendo l'agenzia delle entrate, può pignorare la prima casa
 

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