Rosa1968

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Agente Immobiliare
il possesso ce l'hai con la proprietà.
potrebbe essere che cia una sorta di scrittura privata?[DOUBLEPOST=1387178170,1387178089][/DOUBLEPOST]uffa ..... che ci sia una sorta di scrittura privata. ora dovranno mostrarla.
 

Silvio Luise

Membro Attivo
Agente Immobiliare
già controllato tutto,loro rivendicano il diritto di possesso non di propietà.grazie
...su che basi? Sul fatto che hanno testimoni che dimostrano il possesso da più di 30 anni? Per l ' usucapione di una proprietà deve essere dichiarata dal giudice .....non basta il possesso . Poi il fatto che l'acquisto all'asta certificava lo stato di fatto dell'immobile e la compatibilità catastale.......beh la vedo dura da parte dell abusivo . Unica cosa .....potevi aspettare a muoverti demolendo e tappando il muro magari potevi evidenziare ,quando hai acquistato , al vicino la situazione......
 

BRUNOSERGIO

Membro Attivo
Privato Cittadino
salve a tutti,per rosa 1968- non esiste nessuna scrittura privata(se l'avevano l'avrebbero presentata subito).per silvio luise-ho cercato di rintracciare il vicino per mesi,ma penso che non si e fatto vedere apposta.[DOUBLEPOST=1387188304,1387188195][/DOUBLEPOST]il vicino non ci abita.
 
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Rosa1968

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Agente Immobiliare
Ora dovranno parlare le carte, dovranno cantare come si suol dire. Il fatto che il vicino non si faccia trovare è una strategia che porta a poco, chi lo deve rintracciare lo trova, stai tranquillo. :ok:
 

Avv Luigi Polidoro

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A volte nelle aste se ne vedono di tutti i colori.
Proprio qualche tempo fa un geometra, incaricato della stima di un immobile sottoposto a pignoramento immobiliare, va a casa dell'esecutato e prende le misure di tutti gli ambienti risultanti dalla planimetria catastale; l'esecutato gli fa notare che l'appartamento è composto da una ulteriore stanza, che catastalmente risulta appartenere alla proprietà adiacente ma che, in realtà, ha acquistato con scrittura privata ed in riferimento alla quale è stata pronunciata l'usucapione in favore dei precedenti proprietari.
Il geometra si limita ad alzare le spalle ed a dire che a lui interessa solo quello che risulta dalle carte, poi deposita una perizia nella quale dà atto che l'appartamento è composto da un ambiente "annesso di fatto ma non di diritto".
Per il geometra la questione era finita così.
Non si è chiesto cosa avrebbe dovuto fare un eventuale acquirente di fronte ad una stanza "che esiste ma non appare": avrebbe dovuto far causa al vicino? avrebbe dovuto restituirla al vicino e chiudere il muro?
Bah....
 

Avv Luigi Polidoro

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Professionista
Concordo con chi mi ha preceduto e, cioè, che abbia sbagliato a buttare giù il muro.
La controparte potrebbe agevolmente iniziare contro di lei un giudizio civile cautelare (le cosiddette azioni possessorie) per essere reimmessa nel possesso del bene in tempi celeri ed a prescindere dalla titolarietà del diritto di proprietà.
Certamente la controparte inizierà contro di lei anche un giudizio volto ad accertare l'usucapione della porzione di immobile; la sua difesa sarà complicata dal fatto che lei, molto probabilmente, non potrà contare sulla collaborazione dei precedenti proprietari, fondamentale per comprendere come si è giunti alla diversa ripartizione degli spazi e da quando ciò sia avvenuto.
Valuti insieme al suo legale quali responsabilità possono configurarsi a carico del perito estimatore, che non ha rappresentato fedelmente lo stato dei luoghi.
Le rappresento altresì, (sempre in linea generale, poi il collega che la seguirà valuterà il peso di ogni elemento di fatto nella complessiva strategia processuale) che una simile differenza (9 mq al posto di 22) può dimostrare una colposa negligenza dell'acquirente, trattandosi di vizio evidentemente riconoscibile.
 

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