cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Mi accorgo ora che in uno dei principali siti di aste giudiziarie...promuovono il loro nuovo servizio, ovvero "aste tra privati"

Non ho letto in maniera approffondita tutto ciò che scrivono ma a primo acchito sembrerebbe che sia semplicemente un servizio di intermediazione "mascherato" come servizio e non come intermediazione immobiliare

Qualcuno sa meglio di cosa si tratta? Qualcuno sa dirmi se è anche questo tollerabile come tutti i finti servizi di intermediazione tra cui uno citato da poco e ripreso a Striscia la Notizia che facile...........re?
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Mi accorgo ora che in uno dei principali siti di aste giudiziarie...promuovono il loro nuovo servizio, ovvero "aste tra privati"

Non ho letto in maniera approffondita tutto ciò che scrivono ma a primo acchito sembrerebbe che sia semplicemente un servizio di intermediazione "mascherato" come servizio e non come intermediazione immobiliare

Qualcuno sa meglio di cosa si tratta? Qualcuno sa dirmi se è anche questo tollerabile come tutti i finti servizi di intermediazione tra cui uno citato da poco e ripreso a Striscia la Notizia che facile...........re?
Non ho capito, tuttavia mi piace l'argomento quindi ne scrivo qualcosa al riguardo, anche se fuori tema.

Di recente su un sito di aste (che generalmente riporta le aste del Tribunale) trovo anche io degli annunci di aste tra privati, tant'è vero che penso possa essere il business del momento: visto che oggi vanno tanto di moda queste aste e che i prezzi di aggiudicazione spesso superano quelli di mercato, credo che sia una buona idea aver pensato ad una cosa del genere.

Se succede questo, evidentemente ci sono più persone che navigano sui siti delle aste, che su immobiliare.it ed altri.

In fondo l'asta oggi cosa è diventata se non una specie di "artifizio", un "tranello" commerciale per vendere un prodotto? Il "trucchetto" è quello di diventare conosciuto a una fetta di mercato più ampia rispetto al normale.

1) L'immobile viene proposto a metà prezzo, poniamo (base d'asta)
2) Il cittadino è "attratto" dall'affare, quindi va a vedere l'immobile
3) Tra i tanti visitatori ci saranno quelli che si "innamorano" dell'immobile, o semplicemente del fatto che è in asta e quindi in teoria a prezzo vantaggioso (e di fatto lo è, prima dell'inizio dei rilanci), quindi decidono di partecipare
4) È qui che si crea un meccanismo analogo a quello della bolla immobiliare: quando il numero dei partecipanti diventa spropositato, ci saranno persone che non hanno assolutamente idea del reale prezzo di mercato e si basano sui rilanci altrui, quindi si assiste ad una specie di gara tra polli (non potrei definirli diversamente) che fanno rilanci credendo che siccome c'è stato un altro rilancio, allora l'immobile "vale" più dell'ultimo rilancio; si crea un circolo vizioso ed il giochetto è fatto.

Ovviamente non è sempre così, ma nelle zone liquide succede questo, e direi che potrebbe succedere facilmente anche nelle zone non liquide, se l'immobile è particolarmente attraente.

Non ho risposto alla tua domanda ma ho preso spunto per parlare dell'argomento. Non so che requisiti ci vogliono per organizzare un'asta tra privati ma penso che qualche organismo statale o Ministero debba garantire un certo modus operandi.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
si assiste ad una specie di gara tra polli (non potrei definirli diversamente) che fanno rilanci credendo che siccome c'è stato un altro rilancio, allora l'immobile "vale" più dell'ultimo rilancio; si crea un circolo vizioso ed il giochetto è fatto.
Funziona proprio così per qualsiasi asta, in particolare per quelle inerenti il collezionismo.
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Non ho capito, tuttavia mi piace l'argomento quindi ne scrivo qualcosa al riguardo, anche se fuori tema.

Di recente su un sito di aste (che generalmente riporta le aste del Tribunale) trovo anche io degli annunci di aste tra privati, tant'è vero che penso possa essere il business del momento: visto che oggi vanno tanto di moda queste aste e che i prezzi di aggiudicazione spesso superano quelli di mercato, credo che sia una buona idea aver pensato ad una cosa del genere.

Se succede questo, evidentemente ci sono più persone che navigano sui siti delle aste, che su immobiliare.it ed altri.

In fondo l'asta oggi cosa è diventata se non una specie di "artifizio", un "tranello" commerciale per vendere un prodotto? Il "trucchetto" è quello di diventare conosciuto a una fetta di mercato più ampia rispetto al normale.

1) L'immobile viene proposto a metà prezzo, poniamo (base d'asta)
2) Il cittadino è "attratto" dall'affare, quindi va a vedere l'immobile
3) Tra i tanti visitatori ci saranno quelli che si "innamorano" dell'immobile, o semplicemente del fatto che è in asta e quindi in teoria a prezzo vantaggioso (e di fatto lo è, prima dell'inizio dei rilanci), quindi decidono di partecipare
4) È qui che si crea un meccanismo analogo a quello della bolla immobiliare: quando il numero dei partecipanti diventa spropositato, ci saranno persone che non hanno assolutamente idea del reale prezzo di mercato e si basano sui rilanci altrui, quindi si assiste ad una specie di gara tra polli (non potrei definirli diversamente) che fanno rilanci credendo che siccome c'è stato un altro rilancio, allora l'immobile "vale" più dell'ultimo rilancio; si crea un circolo vizioso ed il giochetto è fatto.

Ovviamente non è sempre così, ma nelle zone liquide succede questo, e direi che potrebbe succedere facilmente anche nelle zone non liquide, se l'immobile è particolarmente attraente.

Non ho risposto alla tua domanda ma ho preso spunto per parlare dell'argomento. Non so che requisiti ci vogliono per organizzare un'asta tra privati ma penso che qualche organismo statale o Ministero debba garantire un certo modus operandi.
Sul lungomare di Rimini esistevano dei negozi che proponevano all'asta oggetti di antiquariato di varia natura. L'asta partiva da un valore irrisorio che cresceva con le offerte in presenza. Il problema è che trai partecipanti molti erano in combutta con il negoziante per cui alcuni rilanci erano pilotati al fine di far lievitare le offerte dei veri clienti.
Altre offerte avevano l'obiettivo di evitare che un bene venisse aggiudicato ad un prezzo inferiore rispetto a quello effettivamente di mercato.
 

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