Bagudi

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senza essere obbligato da un agente approfittatore, per non dire altro.

Che considerazione interessante...
Non mi ero accorta di essere un'approfittatrice da 42 anni....

QUOTE="ugo56, post: 665451, member: 14863"]
per cui chi non lavora onestamente, si deve attaccare a qualsiasi mini-clausola sicuramente vessatoria.
[/QUOTE]

Abbiamo un esperto del mercato immobiliare, anche sul piano giuridico...
Complimenti.
 

Etica Nuovo Mondo

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calma calma, ho chiesto se hai dati ufficiali, che evidentemente non hai... E' un tuo parere personale rispettabilissimo che vale quanto gli altri che dicono il contrario.
Le agenzie sono invece sempre di più numericamente, dato facilissimo da trovare ovunque.
Sul fatto del non lavorare secondo deontologia sono, ahimè, d'accordo, anche se spesso non è così.
In Italia fortunatamente nessuno obbliga a servirsi di un'agenzia immobiliare quindi è sufficiente fare da soli.
Ciao Umberto. Tutto vero e sincero, ma la maggioranza del mercato è in mano agli agenti. Così, escludendo quell'agenzia per problemi del fare, elimini anche l'affare. Insomma: "la moneta cattiva scaccia quella buona". Gli agenti che operano bene e onestamente dovrebbero poter far qualcosa per loro stessi. - Non so.. la esaminerei anche da questo punto di vista.
 

Etica Nuovo Mondo

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L'accettazione della proposta è la conclusione della trattativa; a tutti gli effetti, gli avcrdi sono e restano quelli, salvo modifiche concordate.

Non c'è nulla che vieti di leggere attentamente, in presenza dell'agente, prima di firmare; anzi, l'agente dovrebbe essere lì apposta per rispondere a ogni dubbio, spiegando ogni virgola.
Bisogna sempre leggere prima di firmare, e anche, cosa che molti non fanno, farsi dare una copia di ogni documento firmato.
"perché matura il diritto con l’accettazione della proposta" mi sembrava proprio di averlo detto... a ogni buon conto per l'agente il lavoro per lui non è finito.
A parte il caso, non è così libera la trattativa come sembra di sentire raccontare. -Se non firmi nell'ambito di quanto richiesto e previsto: puoi anche andartene seduta stante.
Che poi venga fuori, dalle tante discussioni, non solo in questa, che la Mediazione avvenga in pratica solo sul prezzo, non potendosi discutere altro come allacciamenti idraulici, elettrici, Ape e via dicendo perchè considerati ai più del tutto inutili o quasi: sembra cosa davvero svilente e dipinge il fare reciproco in cui si è finiti.
N.B. a mio parere, i moduli obbligatori, sono volutamente indirizzati a porre in risalto la mediazione e per carenza di stimoli mostrano proprio quello. - ma è una idea, un sentire.
 

Bagudi

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A parte il caso, non è così libera la trattativa come sembra di sentire raccontare. -Se non firmi nell'ambito di quanto richiesto e previsto: puoi anche andartene seduta stante.

La trattativa è libera finchè c'è l'accordo tra le parti.

E' ovvio che se io offro una cifra che al proprietario non sta bene, l'accordo non c'è.
Oggi molti sparano ribassi imbarazzanti, con la scusa del COVID, ed è del tutto legittimo per i proprietari non accettare.

Altrettanto ovvio che, se so che per quell'immobile la provvigione è tot, voglio trattare come pare a me l'importo e l'agente non è disponibile, l'accordo non c'è.

Che poi venga fuori, dalle tante discussioni, non solo in questa, che la Mediazione avvenga in pratica solo sul prezzo, non potendosi discutere altro come allacciamenti idraulici, elettrici, Ape e via dicendo perchè considerati ai più del tutto inutili o quasi: sembra cosa davvero svilente e dipinge il fare reciproco in cui si è finiti.

Ma se compri un immobile degli anni '60/'70/'80 e pretendi che sia a norma secondo le regole vigenti, cosa ti aspetti ?
 

Etica Nuovo Mondo

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La trattativa è libera finchè c'è l'accordo tra le parti.

E' ovvio che se io offro una cifra che al proprietario non sta bene, l'accordo non c'è.
Oggi molti sparano ribassi imbarazzanti, con la scusa del COVID, ed è del tutto legittimo per i proprietari non accettare.

Altrettanto ovvio che, se so che per quell'immobile la provvigione è tot, voglio trattare come pare a me l'importo e l'agente non è disponibile, l'accordo non c'è.



Ma se compri un immobile degli anni '60/'70/'80 e pretendi che sia a norma secondo le regole vigenti, cosa ti aspetti ?

Bagudi ciao.
ho solamente espresso opinione, convincimenti giusti o meno ma trovo questo intervento che le sottolinea, andato oltre e capace di cambiarne il senso.
Pure non desidero alimentare fraintendimenti.
Rivedo assieme quanto mi è venuto di esprimere: "A parte il caso, non è così libera la trattativa come sembra di sentire raccontare. -Se non firmi nell'ambito di quanto richiesto e previsto: puoi anche andartene seduta stante. "
-E' infatti capitato che alla richiesta di pagare una provvigione meno alta perché nella zona era praticata una più bassa, l'agente abbia fatto capire che avrebbe chiuso subito al servizio e io perso la casa.
-Nulla di più, nulla di meno.
Credo sia conseguente che la trattativa a quel punto si potesse arrestare se non avessi accettato e non capisco perché sottolineare: “La trattativa è libera finchè c'è l'accordo tra le parti.”
Francamente nessuno mi ha forse "coattato" ma il sentimento che altro non potessi fare- è sorto, sì. Non lo nego.
Per il resto è ovvio che se io offro una cifra che al proprietario non sta bene, l'accordo non c'è e nulla se ne fa.
il giorno successivo al rifiuto, io penserò che lui esagera nel domandare, e lui, di me, probabilmente che sono un avaro.
-Pazienza!
“Oggi molti sparano ribassi imbarazzanti, con la scusa del COVID, ed è del tutto legittimo per i proprietari non accettare.”
Vabbè, mai ho detto che è obbligato ad accettarli. Perché capire tanto male?
-Mi spiace. Non potevo pensare...
Dopo ho scritto:
“Che poi venga fuori, dalle tante discussioni, non solo in questa, che la Mediazione avvenga in pratica solo sul prezzo, non potendosi discutere altro come allacciamenti idraulici, elettrici, Ape e via dicendo perché considerati ai più del tutto inutili o quasi: sembra cosa davvero svilente e dipinge il fare reciproco in cui si è finiti.”
Ciò solo nel timore che la “mediazione” possa essere basata unicamente sul prezzo.
Nel mio caso:
ho svolto la proposta ma il venditore, in sede di incontro, ha poi detto che non gli era arrivata e a dire il vero, l’agente ha richiamato il sottoscritto solo quando il venditore ha deciso di far scendere il prezzo della casa.
Prezzo calato per tutti, proprio all’importo della offerta e dunque girato a me per una sorta di prelazione; forse per simpatia oppure perché: il più concreto.
Si può concordare o no sulla parte della frase pubblicata, sull’intero parlato e dunque domandare spiegazione se considerato inappropriato o solo incompreso.
Nulla di male anche in questo e non mi consuma rispondere.
Perchè questo faccio, non altro da tempo.
Però, affermare, contrari reiectis, che : “Ma se compri un immobile degli anni '60/'70/'80 e pretendi che sia a norma secondo le regole vigenti, cosa ti aspetti ?”
Frase che così espressa, conduce forse a pensare: se ci sia stia beffando della persona o di chi legge...
Vediamo il possibile perchè:
- La casa, acquista e perde valore con la vetustà. (non lo dico io m il mercato delle case).
Ok!
Sono con te che le norme cambiano, ma pure: ci sono gli “Adeguamenti”.
Dunque acquistare casa degli anni ‘60/’70/’80 non può e non deve condurre a pensare: "che ti aspetti?" con il rischio di scartare così l’ipotesi di acquisto di un immobile di quegli anni pensando che siano tutte case da rifare.
Di quegli anni: ce n'è di buone e di cattive.
Diciamolo a chi compra.
E’ accaduto a me, è vero di comprarne una non buona.
A ogni modo: è per nulla detto che capiti ad altri.
Dipende dal venditore bravo e dall’agente consigliare i miglioramenti che non siano solo di immagine, perché se fosse solo quello, l’idea che il compratore si fa della cosa verrebbe presto delusa e persino facile e doveroso finire in tribunale.
Passare per corretto il concetto opinabile che quegli anni siano da evitare, quando oltretutto si costruisce ben poco da anni, credo possa essere un gran danno per i compratori, per i venditori e gli operatori immobiliari.
Un messaggio eventuale, forse disinformativo, dal quale considero necessario distaccarsi.
Piuttosto, trovo sempre utile affermare e indicare i controlli da fare ancor più in presenza di queste compravendite.
Ciò può condurre alla ripresa del mercato certamente stagnante anche per via del Covid-19, come giustamente affermi; ma in ogni caso, essa causa momentanea, ulteriore, ma non principale.
Il venduto era in calo da ben prima e il basso prezzo conduce ad alienare solo ciò che pesa, è inutile, è da rifare e dunque rappresenta costo.

Veramente inaspettato discorso il tuo; pure mi sembra non me ne faccia mancare.
 

Aidualc

Membro Attivo
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Passare per corretto il concetto opinabile che quegli anni siano da evitare, quando oltretutto si costruisce ben poco da anni, credo possa essere un gran danno per i compratori, per i venditori e gli operatori immobiliari.
Il concetto non è che quegli anni siano da evitare, ma tu possa aspettarti/pretendere impianti a norma in edifici vetusti. Compri un vecchio (come ho fatto io), con i suoi pregi (es le metrature) e difetti (es i criteri di costruzione arretrati) e sai che dovrai rifarlo o comunque salteranno fuori sorprese.
 

Bagudi

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Vedo che @Aidualc ha interpretato correttamente il mio pensiero.

Gli appartamenti datati a me piacciono per gli spazi che offrono e forse perchè quando stavo in famiglia ho sempre abitato in case spaziose.

Ciò non toglie che sono perfettamente consapevole che di certe case non si salva quasi niente e questo è il motivo per cui costano meno e sempre di meno costeranno.

Ci sono anche appartamenti ristrutturati, ma bisogna vedere l'età della ristrutturazione: degli impianti degli Anni '80, per quanto aderenti alle norme e ai materiali vigenti in quegli anni, non saranno mai a norma come intendiamo ora...

Certo, se mi contrabbandano l'idea che l'appartamento è stato ristrutturato in alcune parti e poi non lo è, mi arrabbio.

Certi proprietari credono che rifare i pavimenti - senza toccare gli impianti - sia "ristrutturare", ma è per questo che recentemente è stata varata la norma che dichiara la messa a norma o meno degli impianti stessi.

Tutto va bene, purchè l'acquirente sia al corrente della situazione: se io proprietario dico che è tutto a norma, bisogna che specifichi " a norma di quando ?"
 

Etica Nuovo Mondo

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Il concetto non è che quegli anni siano da evitare, ma tu possa aspettarti/pretendere impianti a norma in edifici vetusti. Compri un vecchio (come ho fatto io), con i suoi pregi (es le metrature) e difetti (es i criteri di costruzione arretrati) e sai che dovrai rifarlo o comunque salteranno fuori sorprese.
Ciao Aidualc.
"Sai che dovrai rifarlo.."
esprimi; ma se ti dicono che: "c'è niente daffare alla casa" pure il giorno del rogito e l'agente che non ha usato frasi di questo tipo ma piuttosto: si è dimenticato di sollevare eccezione nel sentire quanto si rileva poi una scemenza - che cosa accade?
Deve davvero sfuggire qualcosa se ci ritroviamo a parlare senza tenere in conto che possano esistere più realtà.
Non è per via delle strisce nel cielo.
Mi sembra positivo che sia in accordo ad assicurare chi legge che quegli anni siano commerciabilissimi.
Del resto, di quel periodo, anni '80 ricordo di avere avuto la fortuna di abitare una grande casa,di avere avuto il doppio bagno e soprattutto, di avere il bagno dentro casa e non sul terrazzo come usava nelle case al centro o in quelle di paese attorno alla città.
All'epoca, in esse, lo assicuro, c'erano già gli impianti autonomi e pure la corrente era già distribuita in sicurezza, dunque: non barbarie, né case di paglia da noi almeno dal ’60.

A parte:
-Che le certificazioni siano obbligo e riferite alle norme in vigore, così da essere capaci di chiudere a monte ogni questione.

grazie. ciao.






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Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
La clausola riporta questa dicitura: "Anche in mancata conclusione dell'affare, dovrà essere riconosciuto da parte del conferente l'incarico un compenso a favore dell'agenzia incaricata in caso di mancata accettazione nel periodo dell'incarico , in assenza di giustificati motivi giuridicamente rilevanti, di una proposta d'acquisto conforme all'incarico stesso."
La somma proposta era diversa da quella pattuita negli accordi che era comprensiva del compenso che era a carico dell'acquirente. In pratica, a me toccava un netto sulla proposta ben diverso da quello pattuito
Se la proposta era diversa dall'incarico nulla è dovuto, mi sembra chiaro. Qual è il problema?
 

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