bepix

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Ripeto se non potete permettervi l'immobile cercate altro, fossi io il venditore, non vorrei più avere a che fare con voi. Proporre un'offerta di 100000 euro in meno è come schifare, l'agente non avrebbe neanche dovuto accettarla ed accompagnarvi per il bavero fuori dalla porta
 

Aperitivato

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Ma appunto!!! E allora lo dicesse! Che pensa che non lo sappiamo di avere fatto una proposta che non valorizza il valore affettivo che il proprietario da? Mi pare chiaro,no. L'agente sa benissimo che la cifra da noi proposta è però perfettamente in linea col mercato, sù,dai... lo ha ammesso lui stesso. Era anche al corrente che saremmo potuti arrivare alla stessa cifra accettata ad altri che per burocrazia fu rifiutata. Nessuno schifa niente.
 

davideboschi

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Privato Cittadino
non capisco perché adesso si sia ribaltato il ruolo con l'agente che non ci vuol mollare
Evidentemente la vostra proposta di centomila sotto il prezzo non era poi così sballata.
La richiesta troppo alta ha di fatto tenuto lontano possibili interessati e l'agente, non appena ha sentito che volevate ritirarvi, ha fatto un elegante dietro-front e ora cerca di tenervi stretti argomentando in favore della richiesta della parte venditrice (anche se quello del valore affettivo mi pare un ben misero argomento).

Questa è una compravendita per investimento: paradossalmente, qui è più facile decidere, perché il valore di mercato, per te che fai l'acquisto, conta fino a un certo punto. Quello che conta, per te imprenditore, è la cifra che puoi spendere per quella proprietà, affinché l'investimento sia profittevole e sicuro. Questa è la cifra fondamentale che tu devi avere in mente.
Fai la tua offerta tenendoti un margine per la trattativa. Quanto ampio, decidi tu.
Poi aspetta che il venditore (e il mercato) mandino i loro messaggi.
Logico che il venditore giocherà al rialzo. Ma se il mercato non lo sostiene (cioè, se non arrivano altre offerte paragonabili alla tua), non può fingere ad oltranza: può solo rinunziare a vendere, o iniziare la trattativa.

Che è quello che vuoi tu.
 

Aperitivato

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Esatto. Infatti, noi abbiamo un business plan. E ovviamente l'offerta lo giustifica e lo tiene in considerazione. Ma ripeto. La valutazione ci è stata data da un tecnico e confermata da altri operatori del settore. Cosa volete che vi dica ... Da lì uno interessato dice "ci provo".
Attenzione, il valore è stato considerato come fosse una casa di civile abitazione, non tenendo conto del vincolo di azienda agricola. E non è una abitazione utilizzata. Cioè, è portata alla gessatura del muro e basta. Vabbè, sulla stima non metto becco.
Hanno fatto richiesta di togliere il vincolo aziendale. Sperano di fargli prendere così valore... Ma quello semmai resta uguale,solo aumenta la platea dei possibili interessati.

Il valore affettivo però è un qualcosa di non valutabile. Un acquirente alla fine ragiona su valori di contesto. Giusto o sbagliato che sia, io offro quello di mercato e ci provo quando vedo che effettivamente è giustificabile.no? Altro che offendersi. Io ti offro quello che è (ovviamente se posso) e se non ti va bene, chiudiamo li.
Ora, mi pare chiaro un altro discorso, leggendo ciò che in molti del settore avete risposto. Anche palesemente cercando di difendere l'agente ed il proprietario (immagino sulla base delle vostre esperienze).
L'agente si è reso conto e sa benissimo che il prezzo che abbiamo presentato è consono. Non vuole smenarci provvigione. Si è reso conto che rispetto ad altri acquirenti possibili (tutti privati), siamo gli unici che possono acquistare accedendo a credito. Non ha presentato nulla della nostra proposta alla venditrice alla quale ha promesso mari e monti. E come dice davideboschi, cerca di fare dietrofront chiedendoci addirittura(questo non l'ho aggiunto) di informarci per ottenere pseudo fondi agricoli (quelli che sulla bocca di tutti vengono definiti "aiuti agli agricoltori", inesistenti,direi) per vedere di poterci ancora rifilare il bene quasi a pieno prezzo.
 

davideboschi

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Una trattativa è un gran teatro fatto di parti recitate, di finte per vedere come reagisce la controparte, di mosse tattiche, di bluff. L'importante è non far capire alla controparte le proprie debolezze, che sono, in sostanza, la cifra che si può spendere, l'interesse particolare per quella proprietà, ma soprattutto il bisogno di vendere e di comprare.

Il venditore chiede una cifra spropositata, con l'intento di trovare il pollo.
L'acquirente dice che più di una certa cifra non ha e quindi non li può spendere nemmeno se volesse, anche se magari ne ha molti di più.
Il venditore dice che non ha urgenza di vendere anche se magari ne ha eccome.
Lo stesso fa l'acquirente.
Uno finge di ritirarsi per vedere quanto l'altro è seriamente intenzionato a procedere.
Alla fine, se si arriva a concludere l'affare, l'unica cosa certa sarà il prezzo finale. Nessuno dei due saprà mai che carte aveva in mano l'altro.

La mossa poco accorta, da parte di entrambi, è tirare in ballo il mercato.
Il venditore dice che il suo prezzo è allineato al mercato? L'acquirente può dirgli "bene, allora vendilo ad altri se riesci", e il venditore è costretto a tirarlo per la giacchetta, scoprendosi.
L'acquirente dice che ci sono sul mercato proprietà a prezzi molto più convenienti? Il venditore può rispondere "bene, allora compra qualcosa d'altro se lo trovi", e l'acquirente deve fare retromarcia e insistere, scoprendo le proprie intenzioni.
 

Graf

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Quello che ha postato Davideboschi corrisponde alla pura verità: le trattative di una compravendita immobiliare rassomigliano molto al canovaccio di un'opera teatrale, alla messinscena con almeno due protagonisti in commedia. Ho poco tempo altrimenti sulla trama abbozzata da Davideboschi ci si potrebbe lavorare sopra per tirarci fuori un raccontino umoristico...Voi che siete validi agenti immobiliare e che, di solito, siete spettatori interessati o che intervenite come registi per indirizzare tali recite in una direzione più neorelistica al fine di garantire per tutti un happy end, perché non abbozzate qualche scenetta spiritosa attingendo dal chilometrico materiale "drammatico" della vostra esperienza diretta?
E' una semplice idea. Se avete tempo….
 
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CheCasa!

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Agente Immobiliare
L'agente ha giustificato la differenza chiesta, come valore affettivo dell'immobile per il proprietario, illustrandoci una situazione di comproprietà dove il figlio del proprietario non è d'accordo con la vendita (se non a quella cifra) per una questione di affetto, mentre il genitore favorevole a liberarsi dal bene che non riesce più a gestire.

Qui dovrebbe entrare in gioco proprio il ruolo dell'agente immobiliare. La sua capacità di mediare e di consigliare le parti con la lucidità che potrebbe mancare loro...
 

Aperitivato

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Privato Cittadino
Da quel che ho capito, agente e venditore sono compaesani se non addirittura quasi parenti. Di sicuro amici. Ma magari questo non significa nulla.
 

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