A differenza di un immobile residenziale, uffici, studi e negozi si possono vendere con più facilità in presenza di un contratto di locazione.

Questo perchè, per ovvi motivi, gli inquilini di un immobile "non residenziale" sono generalmente più stabili, l'incasso dell'affitto generalmente più semplice e, in caso di morosità, più brevi gli sfratti.

Io proporrei ai proprietari di mettere in vendita l'immobile con voi dentro. Date la disponibilità di un orario di visita settimanale o bisettimanale (un' ora ogni settimana o 2 ore ogni 2 settimane).

Questo potrebbe andare incontro alle necessità dei venditori senza compromettere la vostra permanenza.
 
Il proprietario è da un po' che sta cercando di vendere e continuano ad arrivare possibili acquirenti a visitare lo studio. Il problema è che lui pensa di venderlo vuoto poiché ricaverebbe di più dalla vendita. Inoltre, dalle persone che vedo arrivare, ho notato che le richieste sono soprattutto ad uso abitativo.
 
Fra l'altro siamo stati avvisati della sua decisione di vendere solo a voce e non ufficialmente, come si dovrebbe fare per permetterci di usufruire di un eventuale diritto di prelazione nella compravendita
 
Inoltre, dalle persone che vedo arrivare, ho notato che le richieste sono soprattutto ad uso abitativo.

Ad uso abitativo per un immobile accatastato come ufficio ?

Il problema è che lui pensa di venderlo vuoto poiché ricaverebbe di più dalla vendita.

E' una cosa che dovete chiarire.
Vaii al Sindacato Inquilini e fatti spiegare come procedere.
 
Sì, sì è mia intenzione andare al sunia e sono in attesa del loro contatto. Io non so se viva nel modo dei sogni o sia un gran furbone... anche perché ha un fratello avvocato ed è seguito dal responsabile di un'agenzia immobiliare molto nota.
 
Fra l'altro siamo stati avvisati della sua decisione di vendere solo a voce e non ufficialmente, come si dovrebbe fare per permetterci di usufruire di un eventuale diritto di prelazione nella compravendita

Non sono d'accordo sul "si dovrebbe fare".
La prelazione data in questo momento sinceramente avrebbe ben poco senso.
Verrà fatta quando ci sarà un'offerta concreta.

Che non siate stati contattati per una offerta commerciale, ovvero per chiedere se eravate interessati, invece è quantomeno strano.

Per quanto riguarda il lasciare o non lasciare il locale, se decideste nonostante tutto di liberarglielo fatelo in cambio di un qualcosa di tangibile che vi compensi del disturbo.
 
Fra l'altro siamo stati avvisati della sua decisione di vendere solo a voce e non ufficialmente, come si dovrebbe fare per permetterci di usufruire di un eventuale diritto di prelazione nella compravendita

La prelazione si esercita "dopo" aver trovato un possibile compratore perché corrisponde al diritto di essere preferiti a parità di condizioni economiche offerte.
In assenza di un'offerta alternativa, al massimo il proprietario può proporvi un acquisto diretto.

Inoltre, il fatto che l'immobile non sia abitativo non determina necessariamente il diritto di prelazione in capo al conduttore che potrà esercitarlo solo se la sua attività è a diretto contatto con il consumatore = vendita al dettaglio. Ad esempio, un agente immobiliare od un avvocato non hanno diritto di prelazione sull'acquisto dell'ufficio all'interno del quale esercitano l'attività.
 

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