Graf

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Privato Cittadino
Ho una domanda che mi frulla nella testa alla quale non riesco a rispondere.
Si tratta della questione dell’entità della provvigione in caso di permuta immobiliare.
Esempio pratico:il signor Gerardo Babalone vuole alienare il proprio appartamento di 100 mq, posto nel centro storico della città, e, a vendita effettuata, comprare, con la somma incassata, una villetta con giardino di 160 mq, nel verde e nella tranquillità della periferia, più consona alle esigenze sue e della propria famiglia. Sappiamo che le due unità immobiliari, nel mercato attuale, hanno praticamente lo stesso prezzo.
Ora, una nota ed efficiente agenzia immobiliare del luogo, per una bella e fortunata congiuntura operativa, riesce a stipulare, a favore del signor Babalone, un compromesso di vendita del suo appartamento di città e, dopo solo una settimana, un compromesso di acquisto di una deliziosa villetta che soddisfacevano tutte le sue pretese abitative. Entrambi gli immobili erano, in esclusiva, nel portafoglio dell’agenzia. L’agente immobiliare, appianando con grande perizia diverse difficoltà, riesce a far coincidere i tempi di uscita e i tempi di entrata della famiglia Babalone dalla loro vecchia e nella loro nuova casa, evitando ad essa il disagio di doppi traslochi e il peso economico di una locazione temporanea. A questo punto, il mediatore, dopo aver incassato, in sede di compromesso della vendita dell’immobile del centro città, la provvigione del 3%, esige, dal signor Babalone, un’altra provvigione della stessa entità al preliminare dell’acquisto della villetta di periferia.
A questo punto, al signor Gerardo Babalone, pur lodando in cuor sua la condotta estremamente professionale dell’agente, sorge un dubbio: “Tecnicamente siamo in presenza di una permuta immobiliare coordinata e connessa o al cospetto di due contratti di compravendita tra loro indipendenti e non connessi che esigono una doppia provvigione di intermediazione?”
“Se pago al mediatore la doppia provvigione del 3% sono onesto e corretto o faccio la figura del….babalone?”

A voi operatori immobiliari di Immobilio l’ ardua (!) sentenza.
 

luca almacolle

Membro Junior
Agente Immobiliare
Buongiorno, non ravviserei una reale permuta nel caso esposto. Secondo me la permuta è : A vende una casa a B e B vende una casa ad A.Il tutto contestualmente in un atto unico . Caso mi sembra previsto dal CC che addirittura lo favorisce con la richiesta di pagamento dell'imposta solo su uno dei beni coinvolti , quello dal valore più alto.In questo caso la provvigione ( mi dissero gli insegnanti al corso di Agente ) si calcola sull'intero montante.A maggior ragione sul caso illustrato , essendo in realtà due compravendite indipendenti mi sentirei di affermare ( ragionando giuridicamente ) che la provvigione deve essere su due operazioni ( due case,due provvigioni) Se però tralascio la teoria e scendo in campo ( mercato ) devo ammettere che pochi di noi non sarebbero disponibili ad un certo " sconto" ad un cliente che ci ha affidato con la massima fiducia il suo destino abitativo. Certo che anche l'ego vuole la sua parte ,non dobbiamo scordarci che il successo di tale operazione ha del miracoloso e non dovrebbe non esserne riconosciuto il merito . Se io fossi l'AI di questo racconto, cercherei di spiegare che lo sconto che avrei dovuto fare è compensato dal merito del risultato raggiunto ( spese e disagi evitati compresi) e resterei intorno (euro+euro-) al 3%+3%
 

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