dennyitaly

Membro Attivo
Agente Immobiliare
salve a tutti, mi trovo di fronte ad un dilemma al quale non riesco a dare una risposta coerente, sintetica ed esatta. Mia madre, alla dipartita del fratello è unica erede legittima. Da verifiche e successivi approfondimenti in merito all'immobile "ereditandi" lo stesso risulta edificato in assenza di titolo abilitativo ovvero, presentata una domanda di sanatoria ai sensi della L.47/85 alla quale il comune non ha mai espresso diniego... fin qui poteva sembrare quasi risolto (nel ns. bel paese) Poi da ulteriori approfondimenti ho rilevato che: l'immobile seppur datato da aerofotogrammetrie 1950 è stato eretto su area demaniale, il demanio ha concesso tali aree fino al 1980, poi nulla è stato piu rinnovato in termini di concessione. Ho eseguito una verifica catastale e l'immobile risulta accatastato nel 1985 ed ha sempre e regolarmente pagato le imposte comunali come seconda abitazione. Tra le carte ho potuto reperire una sentenza della cassazione del 2012 che si esprimeva con parere sfavorevole nei confronti del defunto zio ordinando un sgombero dei luoghi. Questo sgombero non ha mai avuto seguito e l'immobile persiste sempre sulla stessa area demaniale e resta oggetto di condono che non verrà mai rilasciato mancando all'appello il titolo urbanistico primario ovvero una concessione demaniale (che non verra' mai concessa per le ragioni elencate nella sentenza di cassazione) Ora sempre scusandomi per questa lunghissima ma doverosa premessa sono al bivio... devo farlo inserire nella successione ? a che titolo... anche se risulta accatastato ma è urbanisticamente inalienabile ? Il notaio al quale ho chiesto consiglio mi ha liquidato con un semplice... no non è da inserire ma alla richiesta di specifiche relative al suo no... non mi ha convinto del tutto. Voi che parere potreste riscontrarmi per non far commettere un errore a mia madre ? Come sempre grazie a tutti per supporti costruttivi e sensati.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
salve a tutti, mi trovo di fronte ad un dilemma al quale non riesco a dare una risposta coerente, sintetica ed esatta. Mia madre, alla dipartita del fratello è unica erede legittima. Da verifiche e successivi approfondimenti in merito all'immobile "ereditandi" lo stesso risulta edificato in assenza di titolo abilitativo ovvero, presentata una domanda di sanatoria ai sensi della L.47/85 alla quale il comune non ha mai espresso diniego... fin qui poteva sembrare quasi risolto (nel ns. bel paese) Poi da ulteriori approfondimenti ho rilevato che: l'immobile seppur datato da aerofotogrammetrie 1950 è stato eretto su area demaniale, il demanio ha concesso tali aree fino al 1980, poi nulla è stato piu rinnovato in termini di concessione. Ho eseguito una verifica catastale e l'immobile risulta accatastato nel 1985 ed ha sempre e regolarmente pagato le imposte comunali come seconda abitazione. Tra le carte ho potuto reperire una sentenza della cassazione del 2012 che si esprimeva con parere sfavorevole nei confronti del defunto zio ordinando un sgombero dei luoghi. Questo sgombero non ha mai avuto seguito e l'immobile persiste sempre sulla stessa area demaniale e resta oggetto di condono che non verrà mai rilasciato mancando all'appello il titolo urbanistico primario ovvero una concessione demaniale (che non verra' mai concessa per le ragioni elencate nella sentenza di cassazione) Ora sempre scusandomi per questa lunghissima ma doverosa premessa sono al bivio... devo farlo inserire nella successione ? a che titolo... anche se risulta accatastato ma è urbanisticamente inalienabile ? Il notaio al quale ho chiesto consiglio mi ha liquidato con un semplice... no non è da inserire ma alla richiesta di specifiche relative al suo no... non mi ha convinto del tutto. Voi che parere potreste riscontrarmi per non far commettere un errore a mia madre ? Come sempre grazie a tutti per supporti costruttivi e sensati.
L'immobile essendo abusivo e mai sanabile non vi interessa e pertanto non verrà mai utilizzato da voi; inoltre lo zio doveva sgombrare il tutto e non lo ha mai fatto; penso che prima o poi lo dovrete sgombrare voi, non trovi? E questo, a prescindere dalla successione, e quindi anche se non lo inserirete.

Considera che per demolire un edificio il costo è almeno pari a 20e al metro cubo, cioè 100mq con altezza 3m sono 300mc e quindi 6k almeno.

Anche se non lo inserirete, qualora poi occorrerà demolirlo, credo lo ordineranno a voi anche se sarà più difficile rintracciarvi. Certo che loro non sapranno che lo zio nel frattempo è mancato, quindi continueranno a mandare le comunicazioni a nome suo, ma come regolarsi? Semplice: dovrete interpretare come se arrivassero a nome vostro.

La successione ha solamente valenza fiscale, pertanto se si accetta l'eredità implicitamente si accetta anche questa casa, quindi poi le lettere che riceverà tuo zio è come se le ricevesse tua mamma...

Ignorantemente ti direi di non inserirlo (perché non vi interessa), tuttavia se poi ne verrà ordinata la demolizione ecc. bisognerà anche intervenire catastalmente sopprimendo la costruzione, e a quel punto chi le firma le pratiche??

Potreste anche provare a non inserirlo, con in testa che forse in futuro dovrete riaprire la successione e integrarla (senza entrare nei dettagli tecnici delle successioni)...

Preciso che in generale andrebbe messo, non importa che sia abusivo, poichè è censito; ciò che vi frena sono tutti questi problemi legati a dinieghi ecc., che fanno sì che non lo utilizzerete mai. Certamente se lo inserite non sbagliate.
 

MauroScherlin

Membro Assiduo
Professionista
salve a tutti, mi trovo di fronte ad un dilemma al quale non riesco a dare una risposta coerente, sintetica ed esatta. Mia madre, alla dipartita del fratello è unica erede legittima. Da verifiche e successivi approfondimenti in merito all'immobile "ereditandi" lo stesso risulta edificato in assenza di titolo abilitativo ovvero, presentata una domanda di sanatoria ai sensi della L.47/85 alla quale il comune non ha mai espresso diniego... fin qui poteva sembrare quasi risolto (nel ns. bel paese) Poi da ulteriori approfondimenti ho rilevato che: l'immobile seppur datato da aerofotogrammetrie 1950 è stato eretto su area demaniale, il demanio ha concesso tali aree fino al 1980, poi nulla è stato piu rinnovato in termini di concessione. Ho eseguito una verifica catastale e l'immobile risulta accatastato nel 1985 ed ha sempre e regolarmente pagato le imposte comunali come seconda abitazione. Tra le carte ho potuto reperire una sentenza della cassazione del 2012 che si esprimeva con parere sfavorevole nei confronti del defunto zio ordinando un sgombero dei luoghi. Questo sgombero non ha mai avuto seguito e l'immobile persiste sempre sulla stessa area demaniale e resta oggetto di condono che non verrà mai rilasciato mancando all'appello il titolo urbanistico primario ovvero una concessione demaniale (che non verra' mai concessa per le ragioni elencate nella sentenza di cassazione) Ora sempre scusandomi per questa lunghissima ma doverosa premessa sono al bivio... devo farlo inserire nella successione ? a che titolo... anche se risulta accatastato ma è urbanisticamente inalienabile ? Il notaio al quale ho chiesto consiglio mi ha liquidato con un semplice... no non è da inserire ma alla richiesta di specifiche relative al suo no... non mi ha convinto del tutto. Voi che parere potreste riscontrarmi per non far commettere un errore a mia madre ? Come sempre grazie a tutti per supporti costruttivi e sensati.
Nella concessione demaniale dovrebbe esserci indicato cosa succede al termine della concessione. Potrebbe essere un diritto di superficie che allo scadere della concessione fa sì che l'immobile costruito diventi proprietà demaniale. Il caso é complesso ed ha senza dubbio bisogno di approfondimenti, carte alla mano, da parte di un professionista.
 

dennyitaly

Membro Attivo
Agente Immobiliare
innanzi tutto grazie per i suggerimenti. Al termine della concessione demaniale che fu rilasciata addirittura all'epoca dall'intendenza di finanza non hanno inserito clausole di sgombero ed abbiamo recuperato dei puntuali pagamenti annuali effettuati con bollettini postali con inserito nella descrizione "indennità di occupazione suolo demaniale" ed i bollettini arrivano sino all'anno in corso. Mia madre non vuole demolire il fabbricato a meno che non venga imposto dagli organi competenti. Potrei concludere che l'immobile è meglio inserirlo nella successione ma nei campi da compilare l'AdE ti chiede di indicare anche la base della provenienza del fabbricato e da come interpreto i numeri tabellari nessuno corrisponde alla realtà dei fatti.
 

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MauroScherlin

Membro Assiduo
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Peraltro stavo pensando che l'errore è a monte: come è possibile che è stato accatastato un immobile come proprieta' privata su un bene demaniale nemmeno in diritto di superficie? Sarebbe bene tu incaricassi un tecnico per accedere al fascicolo catastale.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Tra le carte ho potuto reperire una sentenza della cassazione del 2012 che si esprimeva con parere sfavorevole nei confronti del defunto zio ordinando un sgombero dei luoghi. Questo sgombero non ha mai avuto seguito e l'immobile persiste sempre sulla stessa area demaniale e resta oggetto di condono che non verrà mai rilasciato mancando
Al termine della concessione demaniale che fu rilasciata addirittura all'epoca dall'intendenza di finanza non hanno inserito clausole di sgombero ed abbiamo recuperato dei puntuali pagamenti annuali effettuati con bollettini postali con inserito nella descrizione "indennità di occupazione suolo demaniale" ed i bollettini arrivano sino all'anno in corso.
Non ho capito se hai la concessione demaniale o no.
Comunque la successione ha una valenza fiscale come già detto da brina82. La valenza è sia per le parti attive quanto anche per le parti passive.
 

dennyitaly

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Peraltro stavo pensando che l'errore è a monte: come è possibile che è stato accatastato un immobile come proprieta' privata su un bene demaniale nemmeno in diritto di superficie? Sarebbe bene tu incaricassi un tecnico per accedere al fascicolo catastale.
L'accatastamento fu accolto perche venne presentata domanda di sanatoria ai sensi della L.47/85... a seguire si sarebbe dovuta integrare documenti attestanti la proprietà del terreno...

Non ho capito se hai la concessione demaniale o no.
Comunque la successione ha una valenza fiscale come già detto da brina82. La valenza è sia per le parti attive quanto anche per le parti passive.
La concessione demaniale è scaduta e mai rinnovata (da 30 anni)
 

dennyitaly

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Avete mai provato a intraprendere la strada della sdemanializzazione? A quale demanio fate riferimento?
leggendo la sentenza di cassazione ho notato che hanno tentato di resistere al fine di ottenere un rinnovo della concessione demaniale... ma i riverendi ed anziani giudici di cassazione hanno formulato una sentenza "stile super****ola" respingendo i ricorsi ed attribuendo il tutto alla pericolosità del terreno soggetto ad esondazioni... quindi nulla da fare. Comunque Jan80 la tua osservazione merita riverenza. Grazie a tutti per i suggerimenti molto molto apprezzati
 

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