Le compravendite crollano del 17%. Gelo Immobiliare.
ROMA - Si vendono e si comprano sempre meno case. La gelata sul mercato immobiliare residenziale era nell'aria da tempo. Ora i dati sono lì a confermarla: lo scorso anno le compravendite sarebbero diminuite di circa il 17-18 per cento, una stima che dovrebbe trovare conferma nei dati che verranno diffusi a inizio della prossima settimana dall'Agenzia del territorio. La frenata si è fatta sentire soprattutto nelle province piuttosto che nelle grandi città e nei capoluoghi e conferma la fase discendente del comparto residenziale.
I primi segnali c'erano stati già nel 2007, quando dagli 845.052 affari conclusi nel 2006 si era scesi a quota 806.225, con un calo del 4,6 per cento. E dopo un 2008 da dimenticare anche per il 2009 gli operatori del settore si attendono un ulteriore assestamento verso il basso, con un significativo -10 per cento.
Uno scenario fosco, rischiarato solo dal dato di febbraio 2009 che ha invertito la tendenza negativa: secondo il Crif lo scorso mese le domande di finanziamento immobiliare sono aumentate del 2 per cento (a gennaio c'è stato un calo del 15 per cento). Ma sarebbe prematuro trarre conclusioni affrettate perché potrebbe trattarsi di una semplice fiammata destinata a spegnersi subito.
È il ceto medio-basso, colpito dalla crisi economica e incerto sul proprio futuro, a rinunciare al sogno di una casa di proprietà. Le famiglie monoreddito, i giovani, i precari e gli immigrati non si affacciano più sul mercato perché ottenere un mutuo è diventato più difficile, tempi e procedure si sono allungati. Ma soprattutto è diminuita la quota mutuabile, che difficilmente supera il 60-70 per cento del valore della casa da comprare.
Link all'articolo completo
http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20090315&fonte=RPB&codnews=207666
I primi segnali c'erano stati già nel 2007, quando dagli 845.052 affari conclusi nel 2006 si era scesi a quota 806.225, con un calo del 4,6 per cento. E dopo un 2008 da dimenticare anche per il 2009 gli operatori del settore si attendono un ulteriore assestamento verso il basso, con un significativo -10 per cento.
Uno scenario fosco, rischiarato solo dal dato di febbraio 2009 che ha invertito la tendenza negativa: secondo il Crif lo scorso mese le domande di finanziamento immobiliare sono aumentate del 2 per cento (a gennaio c'è stato un calo del 15 per cento). Ma sarebbe prematuro trarre conclusioni affrettate perché potrebbe trattarsi di una semplice fiammata destinata a spegnersi subito.
È il ceto medio-basso, colpito dalla crisi economica e incerto sul proprio futuro, a rinunciare al sogno di una casa di proprietà. Le famiglie monoreddito, i giovani, i precari e gli immigrati non si affacciano più sul mercato perché ottenere un mutuo è diventato più difficile, tempi e procedure si sono allungati. Ma soprattutto è diminuita la quota mutuabile, che difficilmente supera il 60-70 per cento del valore della casa da comprare.
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