marcanto

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In realtà ogni volta che si presenta un titolo edilizio si deve asseverare ai sensi dell'art. 481 c. p. se lo stato di fatto è conforme o meno allo stato legittimo.....
Confermo, aggiungo che è anche un requisito di sostanza imposto dallo strumento urbano vigente.

Ossia sei autorizzato ad intervenire sull'immobile solo se lo stesso non presenta abusi ed è legittimato da precedente titolo con stato di fatto conforme allo stesso.
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Confermo, aggiungo che è anche un requisito di sostanza imposto dallo strumento urbano vigente.

Ossia sei autorizzato ad intervenire sull'immobile solo se lo stesso non presenta abusi ed è legittimato da precedente titolo con stato di fatto conforme allo stesso.
Quindo, una dichiarazione a proprio "rischio e pericolo", senza poter dimostrare il contrario, al Comune deve bastare. Corretto?
 

brina82

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In questo caso, trattandosi di CTU per es. immobiliare, occorre attestare la regolarità urbanistica dell'immobile, in virtù della vendita forzata.
 

cafelab

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In realtà ogni volta che si presenta un titolo edilizio si deve asseverare ai sensi dell'art. 481 c. p. se lo stato di fatto è conforme o meno allo stato legittimo.....

non è vero,
quando redigi una SCIA o una SCIA in alternativa al PdC tu non asseveri la conformità alla preesistenza

è il committente a dichiarare la: g) Regolarità urbanistica e precedenti edilizi

il progettista "assevera la conformità delle opere sopra indicate, compiutamente descritte negli elaborati progettuali, agli strumenti urbanistici approvati e non in contrasto con quelli adottati, la conformità al Regolamento Edilizio Comunale, al Codice della Strada, nonché al Codice Civile e assevera che le stesse rispettano le norme di sicurezza e igienico/sanitarie" ecc

Ossia sei autorizzato ad intervenire sull'immobile solo se lo stesso non presenta abusi ed è legittimato da precedente titolo con stato di fatto conforme allo stesso.

Si,
ma questo vale per il committente, mica per il tecnico
il tecnico non interviene sull'immobile,
il tecnico certifica che l'intervento rispetta le leggi
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Non è una questione di chi deve dichiarare , cosa !
Nella qui fattispecie in assenza del titolo precedente non si può neppure dimostrare che non vi siano abusi, quindi sarebbe un problema intervenire su tale immobile.
Prescindendo da chi dichiara.

In Alcuni regolamenti edilizi, che mi sono capitati, veniva esplicitamente richiesto di ALLEGARE la copia del titolo edilizio che legittimava l'immobile oggetto di interventi.

Per il problema che qui si presenta la soluzione potrebbe essere una sorta di relazione di verifica di conformità. Se si conoscono gli indici edilizi per il lotto ai tempi del rilascio del titolo edilizio.......allora si potrebbe almeno dimostrare una conformità per superficie coperta, utile e volumetria.
Resterebbe l'incognita della morfologica dell'immobile.....ma sarebbe un grosso passo avanti che toglie dallo stallo
 
Ultima modifica:

cafelab

Moderatore
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In questo caso, trattandosi di CTU per es. immobiliare, occorre attestare la regolarità urbanistica dell'immobile, in virtù della vendita forzata.

Magari potresti fare con il metodo più classico, aerofotogrammetria in data posteriore alla licenza edilizia, se l'immobile c'è ed è come lo stato di fatto e la pianta catastale lo consideri legittimo, riportando il tutto in relazione
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Nel relazione da ctu potresti anche limitarti a scrivere che non è possibile stabilirlo data la mancanza dell'elaborato e poi comunque esporre le verifiche per la consistenza come detto da @marcanto

Per quanto riguarda l'asseverazione in emia Romagna é d'obbligo, probabilmente non è così su tutto il territorio nazionale. Resta comunque il fatto che se per un progetto mi baso su uno stato di fatto non legittimo, anche il mio intervento verrà considerato illegittimo a posteriori e dovrà essere sanato se possibile.
 

brina82

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Per il problema che qui si presenta la soluzione potrebbe essere una sorta di relazione di verifica di conformità. Se si conoscono gli indici edilizi per il lotto ai tempi del rilascio del titolo edilizio.......allora si potrebbe almeno dimostrare una conformità per superficie coperta, utile e volumetria.
Resterebbe l'incognita della morfologica dell'immobile.....ma sarebbe un grosso passo avanti che toglie dallo stallo
Se dovessero tornare le cose con la doppia conformità, sì, credo sia un buon passo avanti, fermo-restando che qualora si trovasse il vecchio progetto, si rimetterebbe tutto in discussione... Ne parlo coi tecnici comunali, grazie.
 

brina82

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Nel relazione da ctu potresti anche limitarti a scrivere che non è possibile stabilirlo data la mancanza dell'elaborato e poi comunque esporre le verifiche per la consistenza come detto da @marcanto
Sì, esporre per bene che vi è un rischio per l'aggiudicatario, che si assume tutte le responsabilità, nel caso in cui dovesse saltar fuori il vecchio progetto, e ci fossero degli abusi.
 

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