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L’imprenditore scappato in Svizzera che ora aiuta chi è rimasto qui




Claudio Rossini ha traslocato dal Veneto al Ticino: tra Equitalia e burocrazia, non ce la faceva più. Adesso, devolve il 10% alle associazioni che tutelano le piccole imprese


Fare impresa in Italia ormai è impossibile.


Per questo io, con i miei soci, sono dovuto venire in Svizzera. Ma non ho mai smesso di pensare ai tanti colleghi che restano nel mio Paese e che, giorno dopo giorno, sono sempre più prostrati dalle tasse, dalle difficoltà di accesso al credito, da Equitalia e da una burocrazia asfissiante». È un grido di dolore misto a speranza quello che si leva dal Canton Ticino. Pochi chilometri appena dalla frontiera con il Varesotto. A lanciarlo è Claudio Rossini, imprenditore veneto, che con altri quattro soci tutti reduci da esperienze nel Nord Italia (tra Emilia Romagna, Veneto e Trentino), ha aperto a Mendrisio la Suisse Led, azienda del marchio di The Lighthouse Sagl, ovvero la divisione specializzata nella fornitura di sistemi di illuminazione a basso consumo basati sulla tecnologia Led.


Una start up che in Ticino ha trovato collaborazione,


assistenza e il terreno giusto per crescere. «In Italia abbiamo provato ma era impossibile – ripete Rossini – qui abbiamo trovato poca burocrazia, assistenza e la consapevolezza di una tassazione equa. Solo per fare un esempio: abbiamo già chiaro quante tasse pagheremo dopo il primo anno. È un sollievo oltre che un risparmio sia in termini di tempo, sia di risorse». Lui e i suoi soci, però, non dimenticano i colleghi che sono rimasti. Anzi. Hanno deciso di sostenere concretamente gli imprenditori rimasti in Italia e ormai «strozzati da burocrazia, crisi e mancanza di sostegno da parte delle banche». Come? Devolvendo nei loro confronti, ed in particolare ad una serie di associazioni che si occupano di tutelare i piccoli e medi imprenditori, il 10% di quanto introitato dalla vendita online (dal sito www.suisseled.ch) dei prodotti «Suisse Led». Chiaro anche il nome dell’iniziativa: «Illumina la vita». «Abbiamo deciso tutti insieme – conferma Rossini – che il 10% del nostro fatturato online andrà alle aziende italiane. Non si può più rimanere a guardare. Troppi suicidi hanno riempito le pagine di cronaca degli ultimi anni. Imprenditori braccati tra fisco e vessazioni bancarie, troppo spesso si trovano nell’impossibilità di potersi difendere per mancanza di liquidità».


Parole che da sole rendono il peso della situazione.


«Noi siamo dovuti emigrare e ce l’abbiamo fatta. Con enorme sofferenza. Ma ogni azienda che chiude – si legge sul manifesto della Suisse Led – è una luce che si spegne nell’economia e che porta al buio della disperazione e della disoccupazione. È per questo che la nostra azienda ha deciso di dare una mano, nel limite del possibile. Vogliamo sostenere le imprese che sono, ormai, impossibilitate ormai persino a difendere i propri diritti,soprattutto nei confronti delle banche e di Equitalia. Quella che facciamo è donazione a favore della vita. E presto pubblicheremo la lista delle associazioni italiane preposte alla gestione di questi fondi». I contatti del resto ci sono già. «Soprattutto con “Imprese che resistono” – conclude Rossini – anche se resistere in Italia è sempre più difficile».

Alessio Pagani
15/3/2013
lintraprendente.it Vai all'articolo - SI Sistema Italia
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Già. Gli altri paesi hanno capito che per uscire dalla crisi c'e bisogno di lavoro infatti stendonorevole il tappeto rosso a chi vuole fare impresa . L'imprendatore in italia é maltrattato preso in giro dalla burocrazia é considerato un bandito davanti al fisco e cosa fa? L'unico modo per sopravvivere continuare a lavorare e dare lavoro é andarsene.
 

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